41 MDXXXlI, nominalo LutoGbei con queslo medemo proclama cl che ’I dovesse radunar 30 mila unciiizi, che sono Turchi pagali per il Signor in lempo di pace el di guera, per venir in socorso a Modon. Dice etiam lui sier Domenego da Fonie che invia, in loco nominalo Scolinoporema, incontro Ire corieri vegnivano da Modon el andavano a Palras li quali ge disseno che era sla diio per la galia dii Doria uno navilio parlido de Modon, in el qual dicli corieri ge disseno non esser 200 persone, ge disseno de più che di Pannala erano ussili in tera da 4000 fanti che havevano assedialo Modon che non ge poteva intrar dentro un oselo, et che P era fuzilo un modoneo chrislian de P armata cesarea el miralo in Modon haveva a lor dito come su dila armata erano molle arme, scaie el archibusi fantarie assai el altre simil cose da guera. DÌGe etiam che qui al Clemuci hanno tolti per tulle le ville et teri-lorio dii dito luogo tuli li molini da man et portatili in castello, el tera assai per far luminarie et non lassano portar arme ad algun. Diceno etiam che hanno cazali fuora de Lepanto tuli li christiani con dir che sono ribeli a la illustrìssima Signoria el che seriano etiam cosi al Gran Signor, et che hozi Za-tal cadì dia esser al Clemuci over al Castrigai per andar verso Modon. A dì 16 ditto. Zorzi Xidea jacinthino partito questa matina da Chiarenza referisse eri sera haver inleso da un caimano habitante in ditto loco come il principe signor Andrea Doria subito zonto che’l fu a Modon, con le galle fece dismontar le gente et asediò Modon. Referisse etiam haver eri sera inleso da sier Zorzi Cnnavi come il signor cadì de Palras era in la campagna de Chiarenza et asunava gente per dar soccorso a Modon, tamen che’l non haveria possulo radunar più di 200 persone che ognuno recusava de andarli. Bel Zante di sier Matio Barbarigo prove-ditor, di 16 Setembrio, ricevute a dì 7 Octu-brio. Come da poi le ultime altro non è inovaio se non che le nave cesaree, erano in queslo porlo, si levorno tutte il venere passalo e lutlo quel zorno steleno su le volle. Il sabbaio poi con prospero vento da Ponente navegorono si che se ludica a vesporo intrasseno a Sanpian. Manda le soprascriple deposilion. Et per lellere aule dal re-zimeuto di Napoli di Romania di 10 di P instante ottobre. 42 fianno aviso in quella mattina a l’alba si era levalo di San Emiliano per mezo il porlo di le Specie quatro nave remurchiale da qualro fuste che leniva la volla de mar, el queslo hanno auto dal caslelan de Castri. Di Verona di sier Lunardo Juslinian ca- 12* pifanio et vicepodcstà, di 6, ricevute a dì 7. Questa matina è venuto qui uno c&valaro di Trento con lettere dii vicecapitanìo e locotencnte dii Indentino, et manda le ditte lellere, per le qual li dà aviso dii ruinar di do colonnelli di fanti nova-mente, i quali è sta licenlialì da l’imperalor et dieno passar overo se li fazi uno ponte over per la Chiusa o passar con ponti. Il meglio è mandar suso tre ponli, benché questi citadini per manco danno vorìano i passasse da Riva per il lago verso Peschiera, cusì li ho scrito ma credo non sarà nulla. Eri sera principiò a zonzer li fanti in lion numero per custodia di questa cilà, voleano li alzamenti de fuora fino se li darano la paga, quelli ciladini non voriano. Da Udene dii locotencnte, di 4, ricevute a dì 7. Uno homo da bene da Gorilia mi ha mandato la inserita scrilura qual dice cussi ; Magnifico signor mio. Essendo andato a Gorizia di ordine di Vostra Signoria per intender quello se intendeva in ditto loco da quelli signori et genlilomeni, cenai eri sera con mesier Gasparo de Lanlier dove vi fu il magnifico misier Hironimo de Alimis capilanio de Gorizia et molli allri signori, et tutta questa cena non si parlò mai dì altro che di queste cose tur-chesche la summa di le qual cose mando in scriptis a Vòstra Signoria. El primo zerca il partir dii Signor turco e andar a la volta di la Serimia verso Belgrado, queslo P hanno per cosa chiara et é za 14 e più giorni che’l se parlile de Morpurch et lochi circumvicini verso Vilaco et fece uno ponle sopra il Dravo et è andato tra lo Dravo et la Sava verso Belgrado. Non vulsi restar de intender li andamenti havea fallo dal partir suo da Buda che fu ne li principi! de agosto: il qual partilo da Buda con tulio lo exercilo acanto acanto il Danubio ritrovò Strigonia a la qual fece alquanto de arsallo et la lasò, poi venuto a Gìnz ritrovò obstáculo, stcle da zorni 25 et li dele molle baia-glie et non lo potè haver, come de zìo hanno per una lettera adrilta a la Maestà Cesarea da uno Nicolis eli’è capilanio in dilto loco. Poi lasò Ginz e andò alla vo'ta di sopra dii Danubio a Presburg