409 possano per alcuna allra via expedir li delinquenti sopraditti, salvo con gli Consegli sotto la pena preditta. Et siano obligati essi Avogadori sempre che si placiterà tali robatori del denaro pubblico far lezer la presente parte, sotto la sopraditta pena. La qual parte ad intelligentia di ogni uno sia pubblicala sulle scale di San Marco et de Rialto et registrata in tutti li offici di questa nostra città, et nelle commission de tutti li Rettori nostri, la qual non se intendi haver vigor, se la non sarà etiam presa nel nostro Maggior Conseglio. De parte 75 Ser Gabriel Mauro, cgyies, Consiìiarius. Ser Marcus lo scari, Sapien Uonsilii. Essendo la materia de instituir nove lege in una repubblica di estrema importantia, et che hanno bisogno di grave et molta consideratione li Corettori nostri sopra le lege deveno haver carico de attenderli con quella eircospelrone et maturità si con-vien ; però : L’ anderà parte, che la materia hora proposta contro quelli ministri pubblici che indebitamente tolleno il denaro pubblico, sii comessa alli Correttori nostri sopra le leze, i quali ben ponderato quanto li parerà necessario et conveniente debbano con gli Consegli nostri expedirlo et terminarla da mò a mesi dui proximi, acciò con ogni debito fondamento si procieda in materia de tale et tanta im-tantia. f De parte 127 De non 6 Non sincere 8 Scurtinio di un Savio del Conseio in luogo di sier Luca Trun procurator, è stà accetta la so scusa. Sier Ferigo Renier fo cao dii Conseio di X, qu. sier Alvise . . 104.115 Sier Piero Trun fo cao dii Conseio di X, qu. sier Alvise .... 90.124 Sier Pandolfo Morexini fo consier, qu. sier Marin......128. 82 (1) La carta 149* è bianca. 410 f Sier Sebastian Justinian el cavalier, fo consier, qu. sier Marin , . 150.63 non Sier Zaccaria Trivixan fo podestà a Lonigo, qu. sier Beneto el cavalier, per la caxa. Et chiamalo ditto sier Sebaslian Justinian dal Serenissimo inlroe a sentar immediate. Fu posto, per li Savi del Conseio, excepto sier Nicolò Bernardo, cazado, e Savi a Terra ferma excepto sier Filippo Capello, cazado, cum sit fusse preso in questo Conseio che la galla Badoera di Fiandra, qual era sospetta di morbo fusse discargà a Iazarelo novo, però sia preso che la dilla parie sia revocata et sia discargata in li magazeni di Terranova, etc. ut in ea. Et volendo mandar la parie, il Conseio si levò suso, era passà hore 4 di uolle, et non fò ballotà. A dì 5, domenega. Introe cao di XL a la Banca, in loco di sier Francesco Enzo intra consolo di mercadanti, sier Alvise Badoer di sier Bernardin, stato altre fiate. Vene sier Bernardo Balbi venuto conte e capi-tanio di Sibinico, vestito di veluto cremexin alto e basso, in loco del qual andoe sier Zuan Alvise Venier et referite laudato assai dal Serenissimo, et ha portato bona et oplima fama. Vene l’orator dell’ imperalor, il qual fo mandato a chiamar et per il Serenissimo li fo dillo: come eri sera nel Senato era stà preso la risposta, la qual li fo falla lezer, unde el disse era slà tardi in leto per aver scrilo fin 9 ore all’ imperador questa nolle, et che parlava come Rodorico Nino ser-vilor di questo stado che’l vedeva la bonlà dell’im-peralore esser mal couossuta, qual non dize di Zenoa, ma voi la defension de Italia e nui non la volemo, l’imperator oltra le forze che l’ha ne te-nirà di le altre e la vorà conservar. Et non si diga l’oralor fo causa di metter mal con l’imperator, perchè alle volte loro non sono causa. Adusse uno exempio quando il re Filippo vene in Spagna fo ditto a la raina veniva un santo, lei disse vegna un homo poi diventi santo, sichè l’imperator è un santo porà venir un diavolo, l’ha passà per il vostro stado pacifico eie. Con altre parole tutte piene di còlora. Vene l’orator di Ferrara, dicendo che per il foco seguito nel palazo vechio si havia fatto un poco de mal. Da poi disnar fo Gran Conseio, non vene il Serenissimo, vicedoxe sier Zuan Alvise Duodo, fo MDXXXIII, GENNAIO.