191 MDXXXII, NOVEMBRE. 192 nostri, di 4, hore .... Dii suo venir ad alozar li et F imperato!* a la Cucha, coloqui hauti con Soa Maestà zerca il salvoconduto di le galle di Fiandra, la trala di fermenti di Puia et di salnitri, tolse ri-speto a consultar etc. Scriveno dii zouzer lì de lo oralor Contarmi il dì seguente l’imperador paseria 1’ Adexe ad Albaré poi .... et anderà a Manloa, et loro (orano licentia per venir a repatriar. * A dì 6. La malina. Non fo in Colegio solum do savi dii Conseio però nula bozi si potè far etiam non è di far altro che la risposta a la proposition di l’imperador la qual il Colegio è di opinion di scorrer tino el sii zonto a Manloa, etiam hozi è mercore zorno deputalo a far Conseio di X, et io mandato a dir non si reduceseno. Do Milan, di sier Zuan Basadona dotor, orator nostro, di........... Vene l’oralor dii duca di Milan et disse haver letere dii suo signor duca zerca quelo dia dar a la Signoria nostra et oferse alcuni partili perlongando il tempo et dando caulion in Milan. Da poi disnar, li Savi che sono si reduseno, et fo ietere di Franga, di V orator nostro sier Zuan Antonio Venier, da Paris di 13 Octu-brio. 11 sumario scriverò qui avanti. Da Vicenza........... Fo fato una festa per noze in chà Lippomano a San Panlalon, et sier Polo Bragadin qu. sier Zuan Alvise di anni 65 fo stravestito con do garzone, fo conosuto et iato gran cridar Polo di calzoni etc. A dì 7. La malina. 11 Serenissimo vene in Colegio vestito di scaldato per la morte di sier Francesco di Prioli qu. sier Nicolò, era podestà a Este, suo parente per sua moier ussida di sier Homobon Oriti qu. sier Triadan suo barba. lo aricordai si dovesse far hozi Pregadi lezer le-lere si ben non è solum tre savi dii Conseio et far proveditor sora 1’ Arsenal et li Cinque savi sora la rnercadantia, poi sabado sarano lornadi li quatro oratori si potrà far Pregadi, farli referir et meter parte di Stato eh’è il numero almen di 4 Savi dii Conseio, il che fo admesso tal mia opinion et redulo il Colegio fo ordinà Pregadi. Da poi disnar adunca fo Fregadi et vene sier Lunardo Emo savio dii Conseio, si che i sono in ordine. De li 4 oratori et sier Marco Antonio Contarmi orator, fo letere di 6, da Ixola di la Scala, di hore 19. Di haver tolto licenlia da la Cesarea Maestà qual era parlilo per Manloa ; etiam loro verano a repairiar. Et in questa sera gionse^ sier Hirouimo da chà da Pexaro uno di oratori venuto avanti li altri in una burchiela picola per 1’ Adexe per veder sier Antonio suo fìol vivo, e zonto a la riva intese la soa morte, siehè el povero senator di 17 fioli ha falò con sua moier è reslà solum uno fio et una fia. Fu posto per li Consieri poi lelo una suplicalion di uuo................ Fu posto per li Consieri, Cai di XL el tuli i Savi hessendo venuto in questa tera uno nontio di remili di Caslelnovo con uno compagno per cose par-ticular et ha porta a presentar a la Signoria sete, tapedi et altro per valuta de ducali 150, è ben conveniente usarli gratitudine, però sia preso che ’1 Colegio habi libertà di mandar presenti al dito emin et dar a questo suo nuntio et compagno et per le spexe dii viver fate de qui in luto sin ducati 400 corenti : la qual parie voi i tre quarti da 150 in su, et ave 10 non sinceri, 109 di si, iterum 7 non sinceri, 12 di no, 109 di si, nihil captum, non è el numero. Fu falò scrutinio di provedador sora l’Arsenal in luogo di sier Hironimo Quirini è intrà proveditor a le biave, tolti 5 rimase sier Polo Trivixan fo podestà a Padoa qual non vieti in Pregadi ; li tolti è qui avanti. Fo fati 5 Savi sora la rnercadantia di queli dii corpo di Pregadi et tolti 10, il scurtinio è qui avanti. Di sier Marco Minio et compagni oratori a la Cesarea Maestà, date a Bassan a dì ultimo Octubrio, hore 4 di note, ricevute a dì primo Novembrio, la matina. Questa malina, poi fato colatimi partissemo dal Barco et venis-semo ad incontrar la Cesarea Maestà, qual partila da Monlebeluna lo acompagtiasseiiio fino in Bassan dove per questo podestà lo fato alcuni con-cieti per honorarlo, el cavalcando con Soa Maestà quela ne dimandò quanto era distante lo alzamento. Li rispondesemo : Sire, siamo a Bassan, et Soa Maestà disse ne piace perchè son mollo affaticalo et dimostrava cussi esser ne lo aspeto per esser sta cavalcata fastidiosa, el nel camiti Soa Maestà non lassò passar inanli di quela li fanti spagnoli ma accelerò il camino lassandoli de dric-do. Beri ricevessemo letere di la Signoria nostra con lo aviso hauto da Sibinico di le cose turche-sche, le qual, cavalcando, cornunicoe a la Cesarea