125 MDXXXII, OTTOBRE. 126 Hercules fio! dii duca de Ferara partì per Zenoa, par sia andato in Pranza per cose particular de la soa dote ; de la corte di Cesare za zorni 12 non c’è letere, nè di la dieta de svizari. Da Udene, dii loco tenente, di 17, hore 12, ricevute a di 18. Come ha haute letere di Vcnzon, li fanti italiani passano a la Chiusa pacifìce oltra lo Iiospedalelo li è sta prepara vituaria a suficìentia, verano a Venzon, Hospedaleto, Gemona et San Daniel, hanno passa a Venzon da 300 de loro, laudano Dio de esser in loco de christiani, et li Gridano : Marco, Marco. Dii dito, di 18, ricevute a dì 19. Ha letere di Venzotr et Gemona, tutti li fanti italiani passano come frati de San Francesco. Questa note è aviso a Venzon esser zonti molti signori et grandi de Spagna, i qual vieneno a Veneti», et è zonte la cavalaria dii duca de Ferara et quela di don Ferente di Gonzaga vien drio de la Chiusa. Per letere di Batistin, di 17, hore 17. Avi-sa el passar de lì de lo episcopo de Palensa don Piero di la Cueva, el conte di Calatrava, el vescovo di Tornai, monsignor Savas, lo principe de Rosa secretario de P imperador, il duca de Alva et altri signori primi de Spagna, i quali dicono voler venir a Veniexia. Di V orator Contarmi di .18, da Vilaco, ricevute a dì 20 Octubrio. Eri feci 35 mia italiani, pasato gran pericoli perchè da zorni 6 in qua in strada è sta morte molte persone è di la compagnia dii signor Ferente di Gonzaga, et si dubita P orator di Mantoa con quatro compagni sia sta morto, do cavalieri spagnuoli molto richi uno di quali havea 6000 scudi de intrada et veniva alla corte in posta è sta morti et in strada si trova molli morti et di borgognoni è sta trovati in una casa, sichè è uno spavento, si la note vien adesso niun scapola, li villani è disperati, si ariva a te terre lo porte è serale si apre una sola e quella si serra, poi è tanti carri e cavalli asunati che non si poi arivar a li restellì, e si sta a mirar fin le tre e quattro hore di notte. Poi tedeschi imbriagi a le porte ben voi haver patente dii re di romani perchè uno locho è dii re, P altro di lo arziepiscopo di Salzpurch e Vilaco o dii vescovo di Pember, sichè tulio il paese è in preda. Ne le hostarie si dà 14 et 15 caranlani per bocha a la tavola e a li servitori 12 e non sì ha la mità da manzar. Io ho boche 17, cavali 15, com-putà 4 è,a la carela e uno al mulo che porta il letto e qualche vestimenti, perchè do muli mi è morti s'chè son su gran spexa, ma Paire è bellissimo come fusse mazo, e fra queste montagne la mìtà di cavali moreno e li homeni el li ragazi perché dormono a l’aiere. Per le altre scrissi l’impe-rator parla molto pian e tien bon animo verso la Signoria, et quando vulsi audientia mi mandò a dir li perdonase si voleva trazer li slivalli, el lezer una lettera di la imperatrice, et aspellasse un poco. In camino parlai con il comendador maior qual mi disse la relenlion dii Cardinal Medici era sta fata senza ordine dì Cesare, ma ben il conte di San Se-gondo, et che al cardinal erano venuti scudi 40 milia dal papa et l’imperador voleva li desse al Serenissimo re e lo mandò a pregar di questo, però fu filo arestar. Don Piero di Cueva è andato a Roma, e zcrca lo abocamento col Papa questa Maestà voria più presto in Zenoa che in Piasenza, è saria più comodò al Papa e poiria venir a Zenoa per mar con qualche cardinal in compagnia sua. Li dimandai di fanti, disse doveano passar per Salzpurch ma passerano per di qua con l’artellarìe fin 6 over 8 zorni, perché questa Maestà ha fato gran spexe in artellarìe, e voi mandarle in Spagna a guarda di quelli lochi maritimi, per mar, per la via di Fiandra su una nave, et ha mandato a dir a l’armada è in Spagna vengi a Zenoa, et con quella e quella dii Doria che sarà grossa armada passerà. Et disse poi Soa Signoria voleva venir a veder Ve* nelia con 2 servitori, li dissi : è pochi a la condi-tion di quella, rispose : è asà ; e l’oralor disse saria ben veduto da la Signoria. Poi disse si starà qui a Vilaco per 2 zorni perché si mela in ordine in Friul le vituarie, poi il primo alozamento sarà a la Prevesa eh’è lontan lìge 4, poi a Pontieba lige 2 poi a Venzon over Gemona. Di Franga, dì sier Zuan Antonio Venier orator date a Blois a dì 21 Septombrio ricevute a li 19 Octubrio. A dì 16 di questo la christia-nissima Maestà partì de Ambosa, stalo qui d’intorno a caze, et eri tornò qui a Ambosa per veder la serenissima regina, la qual ritarda il partir per esser graveda. 11 re P ha licentiata fin al suo ritorno di Pi-cardia, la qual dia venir qui questa sera per slar la note solamente, e diman anderà verso Paris. Li oratori el io andaremo per la via drila a Paris. Monsignor Langes è ritornalo di Anglia per la con-clusion di la pace con questa Maestà, el per le future viste ; P oralor anglico era qui si partì, etiam