587 SlftXXXIII, MARZO. 588 signoroti spagnoli, venuti di Bologna qui per veder Venetia, et tre di loro sentono oppresso il Serenissimo} mà tutti li volseno toccar la man, e li altri sentono di sora di cavalieri; li quali: sono li tre sentali sul tribunal, il conte di Monte di Rey, il fio di Parcivescovo di Toledo, et don Gricherio di Cordova, alozati in caXa di l’orator ispano, et sle-teno a veder andar a capello, poi sì andò in scrutinio et loro aspettorono, et uss'lo il scurlinio veteno bafolàf Consolo in Alexandria él capilanio di le galie di Alexandria, poi andorono zoso. Fu fatto adtihcha consolo in Alexandria sier Ai-moro BarbàVo fo soracomito, di sier Alvise el con-sier, qtfal Venè triplo per eletion, et rimase di 5 balde dà sier Antonio Marzello qu. sier Donado el qual tìssì per scurlinio ; fu fatto capilanio di le galìe di AleXandria sier Daniel Bragadin fo palron in Alexandria, di sier Andrea ; et capilanio di le galle di Baruto sier Zuan Jusfinian, fo soracomito, qu. sier Lorenzo. Et altre 6 voxe. Et di la Zonta rimase Sier Francesco Manolesso fo proveditor di Comun, qu. sier Silvestro di . . . ballote da sier Zorzi Venir fo di la Zonta, qu. sier Francesco, et questo perchè ditto sier Zorzi fu fatto dapitanio a Bergamo, che è bellissimo magistrato, acceltoe, poi refudoe, et la terra ha auto a mal et è caduto. A dì 10. La matina il Serenissimo portò in Collegio una stampa venuta di Bologna, che par la pubblication di la liga che il papa, P imperator et la Signoria e li altri signori de Italia per paxe et de-fénsión de Italia et conira infideli; con altre parole. Di V orator Baxadonna, date.....a dì... Vene Porator di Ferrara et monstró una lettera del suo signor duca, data in......a dì... Come Péra stà accompagnar l’imperador tino........ et Soa Maestà non ha voluto vadi più avanti, et scrive haver convenuto intrar in la liga, per non haver poluto far altramente. Vene sier Jacomo da Canal Pavogador, et contentò di luor il conslituto di sier Mallo Bernardo, et cussi piacque al Collegio. Di Padoa fo lettere di sier Agustin da Muta podestà et sier Andrea Marzello capita-nio. de ■ De insulto fatto per sier Andrea Dònado di sier Zuane, qu. sier Nicolò essendo a banco a domino Jacomo Florio dottor suo vicario di nation da Udene, homo excellenlissimo, et è slato in diversi vicariadi Hor al Collegio dispiacque molto questa cosa et fo terminà per la Signoria scriver a sier Piero Mozenigo Pavogador, era andato per tre zorni in padoana a Gorzo, che ’1 dovesse andai a Padoa et sopra questa materia formar diligente processo. Da poi disnar fo Collegio di la Signoria et Savi, et prima veteno li panni d’oro se dia mandar al Signor turco etc. Et poi balolono quelli messi a la prova : vice colateral a Padoa, in luogo di Alexandro di Gavardo è morto, et ballotò numero.. ., rimase Augùstin Abioso ravennate, fo fiol di domino Antonio da Ravenna medico, qual ha grandissimi meriti con questo Stado, et ave tutte le ballote de sì. A dì 11. Vene in Collegio Porator di Mantoa et monslrò lettere del suo Signor de beri di notte, hore 10, fo a dì . . marzo. Come li era nassulo il suo primogenito, qual nomerà Francesco, di la marchesana di Monferà sua consorte. In Quarantia Criminal perii caso di Nicolò Barbaro parlò, per uno retenuto chiamato...... qual è incolpado, se intendeva con lui per bolete false, sier Borlolamio Soranzo P avocalo qu. sier Mafìo et compile. Da Corfù fo ledere di Candia et di Sibinico et da Crema, il sumano scriverò qui avanti. Vene Porator de l’imperalor in Collegio, per expedition di alcune cose particular. Da poi disnar fo Pregadi per far riferir sier Zuan Antonio Venier stalo orator in Pranza. Et poi letto le lettere: Fu letto una lettera di sier Zuan Dolfin podestà di Verona, dì ultimo Zener. Scrive di certo caxo seguilo. Et fu posto per li consieri una laia chi accuserà lire 1000, e sapendo poterli bandir di terre c lochi, ave 129, 2, 7, con laia lire 400. Et è per P homicidio di uno Murani mantoan, ut in litteris. Vene lettere di Bologna di l'orator Venier, di 8; di Franza di ultimo, et di Giviàal ài Friul. Qual fo lecle. Da poi sier Zuan Antonio Venier stato orator in Franza mexi 30, andò in renga et fé la sua rela-tione mollo longa et copiosa 11 summurio noterò qui avanti. Laudò molto sier Zuan Pixani procurator fo suo collega, el iuslifìcò fin el stelle in Franza non volse fusse parlalo al re per li benefici promessi da Soa Maestà al reverendissimo Cardinal suo fratello. El qual sier Zuane spendeva al mexe scudi 500. Laudò etiam molto sier Sebaslian Justi-nian el cavalier suo antecessor. Laudò Polo di Franceschi nepole del canzelier grando stato suo I secretano, al quale è da saper il re Christianissimo I li donò 200 scudi, et li ■- 00 soi, manco 10 che si