261 cendo nui vela, vedesemo dui navili sbocar in golfo, potria esser qualche uno di loro. Interrogalo se’l sa dir cosa alcuna del magnifico mesjer Alvise Zane el compagni, rispose ogni zorno esser sia dal magnifico messler a caxa sua alla marina, con il qual era sier Piero da Ponte et messier Zuan Manzo), il Cacolino mai non ha visto. Dii Zante, dii ditto provedador, di 20 Octobrio. Questa matina è zonlo in questo porto la nave di domino Jacomo Saguri, vien da le Smirfie, el manda una relatione. Domenica 20 ollobrio. Dimitri Frangepulo za-centino scrivan su la nave di domino Jacomo Sa-guro questa matina zonta in porlo referisse : hozi 15 zorni esser partiti da le Smirne, et ozi 8 zorni da le Fechie vechie nel qual loco di le Fechie era il capitanio di l'armala lurchesca con tre galìe et dite fuste mal in ordine, il quai haveva mandalo Suran rays con galle 12 per andar a zercar le fuste de leventi che erano fuzile, dii reslo de l’armata sua nulla sapeva, perchè una fortuna li haveva sparpagliali in qua el in là ; et han inteso Curlogli esser con 12 galie a Rodi, il capitano di l’armala raso-nava voler andar a le Fechie nove et di là nel Streto, altri rasonavano che andavano a Mithelim. Del Signor turco nulla se intendeva, ita che lutti i turchi stasevano di mala voia, et rasonavano là i cristiani come cesarei havevano preso Modon et Coron e tulio quel paese era in gran ler-ror per questa armata de l’imperador. Di Manloa, di oratori Contarmi et Ba-sadonna, di 19, ricevute a dì 22 Novembrio. Scrive esser zonto de lì l’abbate Negro venuto di Roma al reverendissimo legato, quai ha dilto il Papa partirà alli 14 di Roma per venir a Bologna, el Cesare partirà quando li parerà il Papa sii zonto a Bologna, et 2 cardinali vien mandati per il re Christianissimo a Soa Santità, zoè Turnon et Agri-monte, aciò Soa Bealiludine non si aderisca a Cesare nè declari contra il re Anglico. Itcm, sono lettere dii Robio di Franza segretario dii signor duca di Milan di 22 et 29 dii passato: come in lo abocamenlo era stà concluso la de-fension de soi regni et offension s’il bisognerà et defension di la christianilà.La materia dii pagamento dii duca a l’imperatorè stà posta in consulto et il duca spera di bene. Li oratori di Cremona è venuti dolendosi di lo alozara Casal mazor,di le fanlarie, ma nulla hanno fatto. Io Zuanne sono stalo dal reverendissimo legato Medici. Scrive verba liinc inde dieta. 262 Questa matina siamo stali insieme da Cesare, et io Zuanne li ho basalo la mano. Scriveno parole li disse e il Conlarini, lauda esso Baxadonna qual è in gran grafia dii duca de Milan. Comunicò a Cesare li a visi dii Doria, aver piacer disse il Modon si era reso, rispose non saper et li disse quanto li è slà scrito, scusando la Signoria si non ha fato in questo suo transito eie. Soa Maestà ave piacer, laudò l’orator Rodorico Nino, qual non è ancora zonto ; dimandò dii salvocondullo per le galie di Barbaria, disse il comandador maior ha il cargo di scriver di questo in Spagna. Lui orator disse il comendador maior, quel di Calatrava e don Garzia di Padiglia è homeni scrupolosi etc. Mò terzo zorno don Forante di Gonzaga andò in Cremonese a far la mostra di soi cavali liberi, et è per cassarne una bona parte. Mesier Tegft^i segretario dii duca de Milan al re di romani morite in Viena da peste, et etiam molti altri in quella città sono morti da quel mal. Di Tripoli, dì sier Piero da Molin consolo 91 di Damasco, di 6 Octobrio ricevute a dì 21 Novembrio. Scrive il suo zonzer con le galìe di Baruto a le marine de Tripoli a dì primo otobrio, et qui a Tripoli era zonto di Damasco il Nader, homo condulor sora l’intrada dii regno di Soria, venuto a scuoder da li mercadanli per specie e sede 10 per 100 come fa in Damasco e di più 2 per 100 dille robbe se discarga de qui di le galìe, imde smontai in terra, visitai questi signori dai quali ho obtenuto che nulla sia innovato sora la mercadantia etc. Nel paese sono tante sede e specie che quatro galìe non basta a levarle. Da Constantinopoli, di sier Piero Zen orator et vicebaylo, di 26 Septembrio tenute fin 27, ricevute a dì 21 Novembrio. Scrive a dì 18 bave nostre lettere di 17 avosto, a dì 19 fo dal magnifico Deferder, qual era amalato, e li disse il bon officio fato dii capitanio di l’armata di questo Signor, qual havia ubedilo il comandamento del Signor, ave piacer udirlo; et quanto a li a visi di l’armata dii Doria stele sopra di sé. E parlilo da lui la sera avi lettere dii clarissimo zeneral date in porto di Corfù di 28 agosto contrarie a queste, con Fa viso ch’el fratello di Corlogoli havia tolto la galìa Zena di Candia el il schierazo, il qual Curlogoli e lui è tristi. Alli 21 tornai dal dilto magnifico Deferder e li dissi il tutto, mostrò haver gran dispiacer, et voi dar aviso al bassà. Ho richiesto comandamento a Modon ne sia restituita ditta galìa, perchè per la lettera dii Saguri par ditta galìa dovea esser con- MDXXXII, NOVEMBRE.