449 800, non poi viver, voi altri ducati 200, fo contradita et non fu presa. La pende. Fu proposta poi una certa materia secretissima venuta da Costantinopoli, nescio quid, è do opinion, gran disputation. Parlono sier Hironimo Qui-rini savio a Terra ferma, sier Malio Dandolo savio a Terra ferma, sier Filippo Capelo savio a Terra ferma, sier Piero Landò savio dii Conseio, sier Hironimo da Pexaro savio dii Conseio, sier Pandolfo Morexini cao di X, et non so che fu preso. Fu scrito in Fran-za et a Costantinopoli, et veneno zoso a hore 4 de note, passade. A dì 23. La malina, non fu alcuna letera, nè vene in Collegio orator alcuno. In le do Quarantie, per il caso de scrivani di le Cazude, poi leto zerca 70 carte dii processo fo motiva fra li XL sier Ferigo Renier et sier Filippo Trun avogadori de Comun, quali è nel caso dove-riano inquerir. Et su questo parlò sier Lorenzo Minio, sier Alvise Badoer avogador et sier Marco Antonio Basadona XL civil vecbio, et fati li diti hozi venir in Quaranlia, disseno è processo criminal et non civil et voleno veder il processo et placilarlo, non obstanle l’absentia di sier Jacomo Simitecolo, olini avogador in questo caxo, siché non fu fato altro. Da poi disnar, fu Pregadi, per meter le galle di Fiandra, et leto le letere per Alexandro Businelli secretano. Fo posto, per li Consieri una laia a Monfalcon, poi leto una letera di sier Vicenzo Zorzi podestà di . . . . , di certo caso seguito de uno homicidio fato per Ceco di Mossa in la persona di Francesco Canzarelo, pertanto lo debi proclamar, et se li dà autorità de bandirlo di terre et luogi, con laia vivo lire 400 et morto 600, et confiscar li soi beni. Ave 143, 4, 7. Fu posto, per li diti, una confirmation de una livelation fala per il piovan et preti de S. Marcuola a uno Francesco Gruato, di certa caxa in San Rafael per ducati 10 a l’anno. Fu presa. Ave : 128, 12, 8. Fu posto, per luto il Colegio suspender li debiti di sier Daniel Loredan qu. sier Matio per anni do, che P ha con la Signoria, videlicet a le Raxon nove over avogadori extraordinari, per perdeda di daci di legnami 1527, condutor Antonio di Manfredi, di ducali 569, grossi 4. Et fu presa. Ave : 150, 9, 4. 163 Da Bologna, di oratori nostri Venier et Contarmi, di 17 Zener, hore 21, ricevute a dì 19 dito. Come io Venier ho parlato al Pontefice per haver la Irata libera di Romagna. Il Papa disse / Viarii di M. Sanuto. — Tom. L71I 450 haver falò quello apartien a Soa Santità, che è la grafia, parlò al presidente, post multa ha contenta far una patente di lassar Irar et si riserva di poter dimandar il bolognin per star. Io Contarmi ho auto una letera di Cesare al viceré di Napoli, la qual stà in bona forma, el manda la copia. È stato da monsignor di Granvele per la ripresala dii navilio can-dioto. Disse erano stà occupati et aspelano la risposta di Venetia. Et disse che credete che (arano queli signori? stimo sarano contenti far la liga difensiva, perchè P imperalor voi conservar la pace de Italia. Con altre assà parole, dicele, credete non mancano partili certo et milies solicitatus fuit et quotidie sollicitatur et offeruntur et maximae conditio-nes modo vellet praestare aures. Et replieoe Cesare haver haulo gran partidi, né mai ha voluto ascoltar, è homo di fede et de una parola, non voi dominar, voi la pace etc. Esso orator li rispose che la Signoria sempre saria pronta a exeguir a quanto P è obligala, et lenea per certo per honor suo non la faria. Esso Granvela disse a defension non poi esser biasemata da alcuno. Io credo habi a venir bona risposta. Questi cardinali francesi non si reducono molto. È stà firmali alcuni capitoli di liga tra il Papa et Cesare a difender Zenoa, la qual resti nel stalo P è al presente, et Soa Santità voi esser iudice di le diferentie fra il re Christianissimo el zenoesi, et per questo è stà scrito in Pranza el si aspeta la risposta. Habiamo visitato li oratori di le proviutie di Alemagna el usato liinc inde bona verba: hanno ditto esser molestali da turchi et lulherani, et erano venuti qui per dechiarir il loro bisogno, ai qual el Papa ha dato bona inlenlion et cussi Cesare, et volendo visitar el reverendissimo di Trento, disse el slava in camera nè si lassava veder et che loro fa-riano l’oficio. La lelera al viceré di Napoli io Venier P ho mandata al -mio agente, qual a di 9 parli di Roma per Napoli. Cesare partirà come si dice a mezo il mexe che vien di qui a la più longa. Scri-veno haver ricevute nostre di 14 con li avisi de Costantinopoli. Io Venier li ho comunicati al Papa, li ave a grati. Et quanto a lo exercito novo et armata di mar, voi far Soa Santità, disse Cesare ha deliberalo lenir al luto Coron, et il nepote dii principe Dona stato qui li ha deto Coron esser forte, et si poi mantenir conira ogni inimico che li venise conira, et hanno ruinà il borgo, è molto ben fortificarlo, voi mandarli danari per fortificarlo. De li cardinali francesi disse nulla è stà (alo, si aspeta risposta de Franza. Io Contarmi farò dita comunicalion con Cesare. 29 MDXXXm, gennaio.