109 MDXXXII, OTTOBRE. 110 Quarantia che quella femena incolpada haver usa con suo fratello fo ineoronada e posta sopra uno soler et stele fin nona. In Quarantia Criminal havendo sier Gabriel Venier, sier Zuan Contarmi, sier Piero Ruxini avo-gadori extraordinarii fato retenir Zuan Autonio di Nasiera soprastante in forteza di lodeschi, il qual alias aricordò alcune cose a beneficio di la Signoria, et fo messo una parte per suo aricordo et datoli questo ufficio, et ha fato indireto contra la parte a gravissimo danno di la Signoria scosso da todeschi danari di dacii non posti in libro et altre cose ut in oppositionibus, et sier Piero Morexini introdusse il caso et messe fusse ben retenuto colegiato etc. Andò la parte : de sì 25, di no 8, 7 non sinceri. Vene in Collegio 1’ oralor dii duca di Ferrara, dicendo il signor duca sarà questa sera qui, voi andar contra l’imperator, et dimandò patente a Treviso et altrove et fo ordinate fargele in bona forma. Da poi disnar fo Collegio di X con la Zonla. Et noia, il reverendissimo Medici con la sua capa incognito con uno penachio in testa con l’orator di Ingilterra e ti ani incognito et il patriarca domino Marco Grimani di Aquilegia con alcuni servitori andono per la terra vedando, et a Rialto, et la sera cenò pur a Muran. il Valier è venuto di Romagna et li fa bona compagnia. Da Vicenza, di 18, hore i. Come intrano a 15, 20 et 30 al trato di fanti et Zuan Batista Ga-staldo, la causa fo il conte di San Segondo ditto Zuan Batista Mutio Colonna e il conte Filipo Tor-niello haveno ordine far fanti 1500 per uno, ne feno 3000 per uno, non fo pagati li fanti cazò li capita-nei e colonnelli e mutinorono. Vene a hore 23 il signor duca di Ferrara con la sua barca grossa in forma de.....vuoga a remi.....et veliza benissimo, et do altre barche coverte con felze negro, alozoe qui in la sua caxa qual à conzata et speso asai dentro. È da saper. Il Cardinal Medici eri li fo posto a donar i livrieri tre sopraditi chel’emin mandò a la Signoria, e a chi lo portò li donò ducali cinque che fo soi. Da Udene dii locotencnte, di 16. Li fanti è disperali paserano al dispelo di vilani in la Chiusa e fanti 50 erano eri da Venzon, zonse un dise è stà mal interlenirli ha fato mal su quel de l’impera-dor, zonli a Ponlieba sul nostro nulla feno. Ilo scrilo a la Chiusa i lassi passar questa sera la compagnia del signor Ferando di Gonzaga di cavali 1400 sarà lì a Venzon, domati paserano il Taia-mento. Il capilanio Zucaro ha diio l’imperador lien anderà per li monti, et per quelle valade verso Trento e da Gorizia e Crcmons 10 rnilia paserano de lì. Da Verona, di 17. Come il duca è stato con luì capilanio, scrito a li vicarii le zelile stagino preparate, scrito al signor Camillo Orsini e conle Mercurio sliano in ordine. Avisa il fio dii duca di Ferrara di ordine del padre torna indriedo e il Cardinal di Trento si aspetava a Trento. In questo Conseio di X, con la Zonla fono sopra 36 salnitri et li Cai messeno tuor 5 per 100 di tutte le angarie si melerà de coetcro fin ducali da lire 3000 ubligali per comprar salnitri, e sopra queste parlò sier Lorenzo Bragadin cao di X, e sopra l’arlella-rie sier Nicolò Venier fo sora l’Arsenal, sier Lunardo Emo savio dii Conseio e tandem la parte fu presa. , Fu poi inlralo sopra la parte che pende qual fo messa a dì 26 septembrio di taiar una lerminalion fata in Cypro per sier Jacomo Semitecolo syndico conira Bernardo Nicolosi, fo rasonalo di sier Zuan Alvise Navaier che morì sinico lì, e poi la morte operalo di ordine dii rezimento et limitatoli la utilità et salario dia haver, qual è stato, et il synico non voi habbi potuto far, ha lollo soi danari e robe e voluto fazi pena. Hor messeno fusse laià dilla lerminalion dii syndico consecutis et sia scrito in Cypro li sia reslituido il suo. Balotà do volle non fu presa. Ave l’ultima 17 di la parie,.....di no, et ... . non sinceri. La pende. Di sier Marco Antonio Contarmi orator, fo lettere di 15 da.......... Da Bassan di sier Zuan Memo podestà et capitanio, di 18, hore 21. Come uno suo non-lio parli eri di Trento, riportò il Cardinal dì Trento non era ancora zonto, ma ben si aspettava de lì. Da Treviso, dì 19. Come eri sera zonse il duca de Urbin et domino Babon di Naldo. Questa malina è stato a veder la terra, ha mandalo il conte Lodovico da Tiene e domino Piero da Porto suo zentilhomo a reveder questi territorii, ha mandato fuora esso podestà li deputali per il territorio, ha leltere di 18 da Postioma, qual manda del diio conte Lodovico. Scrive haver trovato fanti mulinali e parlò con il capitanio Jacomin Roso da Parma e uno eleto per loro suo colonnello, li ha dillo le zente vien drio sbandate con le insegne disamorale et con gran regula et ordine sichè non farano , danni sul nostro,