257 MDXXXIF, NOVEMBRE. 258 re sposa la marchesa con poco contento di la maior parte etc. Dii dito, dì li Novemhrìo ricevute a dì 19 dito. Questa Maestà a dì 7 di l’instante si levò da Granuzi, fo di venere, et passò a Cales, si dice va per terminar ¡1 divortio et sposar de lì la marchesana Anna ; ma uno di queli dolori, ha conseiato el scrilo in favor di questa Maestà, aferma piarà per moglie la fiola dii re Chrislianissìmo et mariterà dita marchesana in la Franza per aderirsi al Pontefice et per satisfar l’imperator, et a questo fin vene de qui monsignor di Langes qual fu da Cesare. Questa Maestà zà 8 giorni ha mandato uno altro oralor in diligenza a Soa Maestà, scrive coloqui hauti con l’orator pontificio, qual mi disse questo abocamen- lo non è per il divorlio et meno per sposar la marchesana, non si vorano far se stessi pontifici, ma tra-terano cose di summa imporlantia, la Signoria faria ben haver uno secreto apresso di loro, aricordisi di la liga di Cambrai; li risposi ringraliandolo ma che la Signoria non havia altri che li soi oratori etc. Li superior giorni il mar gilò in lera in questa ixola ne le parte di tramontana uno pesse morto di ma-raveiosa grandeza, di longeza piedi 90, et manda una epistola scrita de qui a domino Polidoro Virzilio et manda etiarn la effìgie di quelo stampata de qui. Già 20 giorni di qui è aparso una cometa et ancor apare do bore inanzi zorno in le parte dì oriente e stende la coda sua verso mezodì, di longeza di bra-za 5 in forma quasi di una longa barba di arzen-to splendido. Il zorno sequente partì il re di Granuzi. Questi afermano la marea cressete per 9 bore et inlroe fino apresso la capela di Granuzi cosa non 89* più per loro veduta nè udita. Queste cose sono slimate da questi prodigiose. Di le cose di Scozia altro non è. Questo re fa gran provision di gente per le frontiere di Scotia, el di qui ogni note si fa bone el diligente guardie. La peste di qui ogni zorno eresse et dà da pensar a ogni uno. La dita epistola dii posse latina et vulgar sarà qui avanti posla. Di Boma, di V orator nostro, di 16, ricevute a dì 21 dito. Ileri ricevute nostre di 30 dii passalo zerca la innovalion fa il governador di Ravena di 11 bolognini per soma a nostri etc. Andò dii Papa et disse questo, mostrò haver dispiacer, dicendo farà scriver di questo al presidente di Romagna, et eomesse a domino Jacobo Salviati le facesse far, et haute le manda ; et il Papa disse voler andar a questo abocamenlo con Cesare per la pace et quiete di Italia, et aspelar con desiderio li do cardinali vieti di Franza, et è parliti luni a dì 15 per Diarii di M. Sanuto —^ Tom. LVI1 j Perosa, poi Civita di Castelo, et io dissi partirò di-| man, et mi detela benedition. A li 11 di note morì il reverendissimo Cardinal Egidio, per la morte dii qual vaca l’arzivescoà di Zara, ma si trova una nota fata per il carditial Cesis dii regresso al Patriarca, et vaca etiam la chiesia di Viterbo qual il Pontefice 1’ ha data al reverendissimo Redolii, et la chiesia di Lanzano l’ha data al reverendissimo San Severino. 11 signor Alvise di Gonzaga con le zente di Toscana havendo ristreto Vicoaro, il signor Na-polion è fugito de lì, et dito signor Alvise fato acordo intrò in la torà, et il signor Hironimo fradelo dii dito Napulion che era in pregion è sialo liberalo. Hozi poi pranso il Pontefice fece chiamar una con-gregalion di cardinali ai qual dechiarile di lassar legato di qui il reverendissimo Salviati et luni a dì 18 partiria per Bologna, et ha fato una bolla cussi come era dove moriva il Papa lì si dovesse elezer il Pontefice, hora mò voi siben Soa Santità morissfi fuora di Roma li cardinali debano venir a Roma a far il novo Pontifice. Dii ditto dì 16 ditto. Ricomanda Zuan Negro suo secretano, qual è stato amalato di febre quartana, et non si ha sparagnalo fatica et voria qualche aiuto, come in simil casi si suol dar a li seeretarii etc. e lo lauda assai. Di sier Filippo Baxadonna capitanìo di le galìe di Fiandra, da Parendo, di 11 No-vembrio, ricevute a dì 20 ditto. Come poi zonlo qui con le galìe, la galla Grimana non havia pan di dar a le zurme, le qual sono impegnale sopra le hostarie come fo in Antona, et manda uno protesto fato in porto di Maioricha per causa di una repre-saia fata di uno navilio. Scrive è zonlo il nodaro di Signori sora la Sanità, exequirà. Dii ditto, dì 18. Si lamenta mollo di sier Zuan Batista Grimani palron, per le sue male ope-ration, qual voi dar danari a le zurme in loco dii pan, le qual zurme si lamentano, ma la obstinalion e malignità soa non voi far altramente. Dii ditto, dì 19, ricevute a dì 21 ditto. Le zurme di la galìa Grimana è comparse davanti di me dicendo esso patron non li voler dar il pan et maxime a quelli secano la galìa, qual ha fallo danno, fo mal conzà in Antona. Le znrme non lo voi ubidir, et lui patron dice essendo zonlo qui in Ilistria non voi più ubidirmi, cussi come per il passalo quando l’era soracomito non voleva ubidir il ze-neral Landò. Da Zara, di sier Gregorio Disamano prò-veditor in Dalmatia, mieral, di li ricevute a 17