631 mdXxxui, marzo. 632 la Valona el a questi contorni sleti zorni 14, el il cadì mi mandò soi noncii et lettere, dicendo in le acque di Budua era uno navilio, qual veniva di Ancona con mercadanlie di quelli di la Valona et stava lì interdillo per causa di certo breganlin di Brandizo era sta visto de lì, pregandomi lo facesse accompagnar. Li risposi che mandaria una gaììa per accompagnarlo;et poi inteso dillo navilio era partito di Buda et andato al suo viazo, unde andai discorrendo a terra via a capo di Rodoni, per trovar alcune barche de quelli albanesi di mal afar, quale prendeano barche di nostri et fevano dii mal, et quando veteno le galle le tirono in terra in quelle loro grolle. Esse barche le Ilei zercar et trovai uno navilio afondato e nascoslo drieto cerio scoglio, qual za tre mesi fu preso da un breganlin di Brandizo, al qual questi albanesi danno recapilo. Recuperai il navilio el andato apresso Alexio, inlesi esser di la Valona, unde Io feci consegnar a l’emin de lì di Alexio con ordine lo mandasse a la Valona et restituisse de chi el fusse, qual disse cusì faria, poi vene discorendo per questi lochi et a dì 2 del presente zonsi qui a Liesna con do galle Vegliarla et Chersana et mi ho messo a palmar le galìe aziò venendo fuste barbaresche in Golfo fossamo forniti. Adì 7, ricevete lettere di 23 fevrer con lettere dii conte di Sibinico, di 13, per le qual le vieti coman-dà mandasse una galìa verso Sibinico et Zara et non fusse dalmatina. Ho fatto expedir la galìa Chersana et manderò fin poco a Budoa a levar pan, la qual in 4, over 5 zorni ritornerà, poi la manderò a Sibinico et Zara, et zonta che sia la Zuslignana, la manderò in suo loco, et fin 3 zorni anderò in Boca di Cataro, Antivari et Dulzigno e lochi circumvici-ni fino al Sasno, ma è bon la galìa sia con mi. Aricorda si mandi danari, è un anno è fuora, et una fregata per operarla. Et ho scritto al Prove-dilor di Parmada mi mandi uua galìa armada a Ve-netia, che li manderò una di queste dalmatine. Scrive saria bon si facesse far pan a Budoa, over a Cataro. Del dito, per 10 marzo. Post scripla. A hore 24 è zonta la galìa Chersana, con il pan, et questa manderò a Sibinico et Zara subito. Da Costantinopoli, di sier Piero Zen orator et vicebailo, di 11 Fevrer, ricevute a dì 17 marzo, in Pregadi. Da poi giorni 8 clie’l Gran signor andò a la 3aza, come scrissi, nel qual tempo è cascati de malissimi tempi et neve, ritornò de qui a dì 4 de l’instante. Fui al Divan per molle facende, obtenuto il tulio et il magnifico Imbraiin bassà mi disse : Ambasador, el Signor mi ha dillo che vi debba dir che la forma di capitoli è mal composti, et sono mal intesi, et che saria bona cosa renovarli, el le cose difficile farle facili, et che questo era molto a proposito, et che scrivesse a la Signoria. Li dissi che faria, ma che io non comprendeva cosa alcuna dificile, anzi tutto chiaro. Rispose, i stanno mal, bisogna farli in bella forma. Dissi che scriveria et si poi risponder quel piacerà se li dica. Adì 8 ricevete lettere di 16 et 18 decembrio. A dì 9 andai a la Porla et non pulì far nulla, perché a dì 4 fu terminato per il Signor trazer di seragio sultan Mustaphà et mandarlo in sanzacado de Magnesia sopra la Anatolia verso il pasazo di Syo, con ducati 40 milia de timaro, et cussi la domenica a dì 9 ditto sultan vene a basar la mano al principe accompagnado da tutta la terra et andorono a levarlo tutti li agà et li capizi bassi del Signor. Giolito in la seconda porta, dove altro che’l cavallo del Signor non entra, el alla mitade di la corte li bassa tulli 3 ussiteno dal Signor el li andorono a far ri-verentia, et lo accompagnarono dentro, dove poco siete et poi ussite acompagnato da li bassà. Aias li teue la stafa Imbraim il caftan et Celiseli la spada, et tornò accompgnato da tutta la terra, che per tutto era piena. Il giovene è in 15 anni, di bello aspetto bianco et gratiato. Ha il colo longeto come il padre et ha bellissima persona, monslra accorto per le cerimonie ebe l’usa, ogniuno era vestito d’oro, el mugievegio del tulupanle tulio d’ oro cargo di bellissime zoie che li erano incassate dentro, et similmente era il suo cavallo guarnito che cerio fu bellissimo Veder. Va mettendo la sua corte in ordine, se li darà uno agà in locho di bassà et uuo deferdaro el leverà la sua Porta. El benché el timaro sii per 40 milia ducati, caverà tamen al-tratanti et più. El magnifico bassà mi disse che il dì seguente che fu il luni li andassi a parlar, et cussi andai. Il qual era giolito di la Porla, et subito intrò dentro uno fiol dii signor de Syrian, dove siete per do hore, et fu molto honorato dal bassà, et messo l’audientia in ordine riccamente, qual ussito intrò uno altro di Tauris, e le cose è secrete et non si sa che, ma se dice del Syrian che’l barba che governava per costui se babbi con\*enuto a la lezze del Sofì e fatoli obedienlia, dove prima l’era libero signor. L’altro è un caporal et lui ha amaza- 10 il suo capitanio capo et maestro di bombardieri et sono fugiti et venuti de qui. Danno nova le cose de lì del Sophì, come il signor Sophì era andato in Arabag verso Liveria over Zerzania a far la inver- 229*