595 MDXJ, SETTEMBRE. 596 come poleno haver qualche scorta di cavali asegura-no li cari, vano a tuor le lote ; tamen horra non se li poi mandar presidio. Eri sera si ave letere di la Signoria, dii zonzer il governador à Chioza con bellissima compagnia; è bon spazarlo presto a Padoa, e con quelle zente ussir fuora. Item, di novo hanno in quella matina, per do exploratori, qualli non si do-vcano partir di campo (ina el non si levasse, uno di qual si parti borre 2 avanti zorno, dize, in quello el campo si levava, e l’altro dize che tuto era levato in el far dii zorno, et à piato la volta de le basse, e à fato andar el ponte zoso per la Piave a segouda, non sa dove si afermerà. Etiarn hanno, per uno stratioto era prexon, che certi stratioti li ha dito che vanno ad alozar al ponte di la Piave, e questo per dar spale a’ tedeschi possino aquistar quelli lochi dii I'riul. Etiam lhoro, s’il bisognerà andar a tuor la Mota, e poi, per esser più apresso a le vituarie, etiam a le basse, per esser fama esser li, tra bestiame e roba, per più di ducati 50 milia ; el qual stratioto, che era prexon, è de quelli di Padoa. Etiam dize, non esser più di 4000 fanti pagati, et altri 4000 venturieri e pur asai amalati, et hano carestia de pan. El qual è venuto etiam per alcuni slratioti, è con i nimici, qualli voleno venir in Treviso, et tornar con la Signoria, da zercha 60 cavalli, et è stà avisato a li ditti, che, .venendo, li azeterano ben e volentieri ; el qual stratioto è venuto con uno 312* trombeta di campo, al qual, questa matina, lui è stà a parlarli insieme con el signor Vitelto et steteno fino hore 20, el qual trombeta à dito al prefato signor Vitello, che il campo si è levalo et anderà aio-zar mia 8 lontani dal primo alozamento, verso el ponle di la Piave, e li farano il ponte per averlo fato vegnira segonda, e che crede più tosto i siano per non passar cha per passar di là, e che il campo si afermerà dove ze una torre, e che 1’ è stà gran contrasto tra lhoro zercha el levarse, tamen mal volentiera sono levati. Et dice, sono per andar verso —, cegnando con la testa questa terra, et non ha voluto dir altro. El signor Vitello li disse, che i vignirano.a sta terra? non si pensano, rispose. Se zudega, non vogli gitar ponte sul Sii e tuor la via di Mestre ; è stà provisto a lutto e fato a saper a Melma, et manda a tuor lutti i drezegnoni e manda tutti i burchij zoso, e fato a saper a le ville, ogniuno vadi a la volta di Mestre; e lì, in Treviso, è stà tira tute le opere, lavoravano allrove, et fano lavorar a sta banda inver Veniexia. Non dubitano nulla, salvo che non fazino bulini e grandi, perchè mai, per cride è stà fato, quelli villani hanno voluto portar via el suo. Si ha rimandato via quel stratioto con grandissimo rebuffo per veder si per quel mezo si poi intender qualcossa, el qual davanti el trombeta leva el gaton gajardamente e par un bufalo et è schaltrido, et li è stà promesso provision ducali 4 al mexe,'el qual doman sarà dì qui con qualche zerte-za dii campo come de li stratioti e altro. Di Maran, di sier Francesco Mar zelo', pro-vedador, vidi letere, di 26. Come al zonzer suo lì trovò la terra abandonata, l’artellaria mandata via, et esser pocha monizìon, e il forzo dì fanti fuziva, il forzo dì le caxe sachizale. E questo comenzò ozi, avanti zorno, per la nova inteseno dii perder di Gradiscila, qual si ha, l’hanno dà via conira il voler dii provedador Mocenigo e domino Baldisera di Sci-pion, qual è zonto questa note lì, a Maran, come disperato. Hor, zonto esso provedador, li fe’ ritornar, con gran difìcultà, il tutto. La terra, scrive, è molto debile ; tute le opere è imperfele, voi tempo a redurle a perfezion, sì che à ’uto gran difìcultà che el loco non sia abandonato. Lauda Zuam Turcho, qual con domino Baldisera fa il dover, ma dimanda a la Signoria socorso etc. Di Trevixo, dii provedador Gradenigo, di 27, hore 18. Come li andamenti, fano li i nimici, li fa star admirativi, el questa note starano vigilanti, e lui provedador torniarà la terra e farà star in arme bon numero di ballestrieri al continuo. Exemplum 313 1511, die 27 septembris, in rogitis in majori consilio. Se attrovano molti debitori de la Signoria nostra alli quali sicome è molto expediente far provisìone de habilità a poter pagar, cussi è necessario darli spiron de non inanellar dal debito suo in questi cussi urgenti bisogni del stato nostro, et perhò L’anderà parte, che de quelli che al dì primo de octobre proximo et dapoi hanno a venir ne li con-segli de’ pregadi et di X et nel colegio nostro, sì elecli za, come che seranno electi, et sì cimi aucto-rità de metter ballota come senza, non possa alcuno de loro intrar nè in 1’ uno, nè in 1’ altro conseglio, nè in collegio, s’ el non liaverà prima integramente pagati li debili suj alli offieij di governadori, sai, ca-zude et tre savij sopra el regno di Cypri, et s’el non monstrerà bolletini autentici a palazo de tuli questi offieij, sotto pena de privalion de 1’ officio, magistrato, over conseglio nel qual el fusse rema-