483 MJDXI, settembre. 484 minazati molto da questi romani et hanno paura. E1 papa li fato dir a es>i baroni, si parlino di Roma, e non si porti arme soto gran pene; ma luta Ito-ma è in arme, tante ne sono. Si lien, il papa punirà quelli hanno manazà il governador e barisello, et à manazà li soi medici e palafernieri di chastigar- li, perchè diceano, il papa era morto, e il ducha di Urbin, suo nepote, che li dicea, si vardasse di man-zar cosse contrarie, chè el moriria. Il papa li rispose, al tuo dispeto voio morir, tamen borra sin meio e si fa cantar in camera. Item, la più parte di cardinali è restali come morti per la valiludine dii papa; credevano el morisse, perchè harebeno voluto far papa novo. Di liga 0 sarà, e il papa si acorderà con Pranza; e scrive, è slà mal aver manda sier Antonio Zustignan, orator in Alemagna, perchè Pranza fa il luto non si acordi, e di Spagna non è da fidarsi. Concludo, dice il Cardinal de Medici, era im proposito di la Signoria il papa morisse, perchè saria slà papa uno non a le voglie di Pranza, qual ha-ria zercato aquetar Italia. Item, il papa è varilo, ma è debile e rosso ne la faza ; parla di andar a Viterbo, e di fabriche voi far. Item, lo governador e barisello va con fanti in guardia per Roma, e ha posto, da parte dii papa, pena la forcha, non si porti arme per Roma. Item, in castello e banchi è slà feto letizia per il slar ben dii papa el di la sua con-valescentia. Dii dito, di 30. Chome 1’ orator nostro, è stato-amalato per la sua scorizion di vesicha, è pur andato dal papa, et con soa santità parlato, poi è tor-nà amalalo. Il papa non sa di la morie dii Cardinal Arzentino. Item, li corsi sono pasti di qua, e posto a sacho a la Malgiana e fato danni, pur è slà presi alcuni, qualli sarano apichali eie. Dii dito, di 2 septembrio. Come il papa stava melgio, pur è ritorna la febre; manza persege e olive, e sbevaza. Voi far apichar chi li dà conira, e * fa assai desordeni. Item, è morto l’orator di Porta-gallo, homo da bene, qual havia auto la cogitoria di uno episcopato. Mandò a donar, avanti el morisse, al Cardinal Medici uno gato fazibeto, et lo à lassalo suo comisso, et li à renoneià luti li beneficij, e che soa signoria li dagi a chi li par etc. Item, li conservatori, che si reduseuo in consiglio in capitolo, vanno visitando li cardinali, scusandossi etc. Item, lì in Roma, è assa’ amatati di febre ; il p ipa non sa ancora di la morte dii Cardinal Arzentino, ma li vien dito, la sua egritudine è incurabile. Il papa dice a li medici, governatilo, e mi ’I pensava stesse mal, perchè el saria venuto a vedermi. Item, il Cardinal Aragona è ritornato nel suo palazo et il cardinal Corner in quello dii cardinal alejandrino. Scrive che per la iniirmità dii papa l’orator non poi tratar la liga, et come il secretario di 1’ orator li ha dito, che l’orator yspano vieti a questa liga di bone gambe. Il papa ha pur la febre; à manzà a pranso lìge, e a cena fongi, sì che fa disordeni. Item, il cardinal Flisco e il cardinal d’Ingallera sono amalati di febre. Copia de una Ietera dii conte Hironimo di 250 Porzil, da Poma, di 4 avosto 1511, a sier Zuam Badoer, dotor e cavalier, recevuta a dì X avosto. Come a di 23 dii passalo scrisse di la faconda dii vescoado di Cremona e aspeta risposta, et più non ha scripto; et sono letere, di 24, da la corte di Pranza, et sonogionti li capitoli dal papa di lo acordo. Il papa non sta bene, perchè non voi manznre nulla di bono; ha la febre et è extenúalo, è debile e impotente. Non manza si non fruii ; crede che omnino di questo mal morirà, el durerà poco, tamen la natura è di tal sorte che poi durare etc., ma non campare, ldio fazia il meglio, et ne dia uno bono ! 11 reverendissimo Flisco ha una terza-nella : è homo regúlalo e prudente. San Zorzi, se dize, haverà bona parte, ma se ’I vien, quelli cardinali, che sono in Lombardia, meterano ogni prati-cha solerra. El Grirnani, si havesse gente apta a tal praticha, poria reussir per terzo, perchè quelli di Pranza non è numero suficiente a far a so modo ; ma quelli di Spagna et Italia ponilo far per esser più numero. Voliera, se vien, farà il potere per lui. Tien cerio che ’I papa morirà, e farà quello viazo ila Pavia presto. San Zorzi non.dorme, tamen non piace a molli ; più che la cossa va in longo, v’ è più dubia. E dicto che '1 concilio ili Pisa è prolongalo dui mexi, aziò che interim sequila concordia tra papa e Pranza. Sono letere di Fiorenza, esser gion-te a Ponlremoio lanze 5ÜÜ de’ francesi per condure Io cardinal di Santa f e li altri a Roma. Li par im-possibele che francesi possano haver in Italia tante lanze. Scriveno etiam, di Fiorenza, che hanno, per la via di Spagna et dii porlo di Ligorne, che ogni dì vien gente de li de Spagna per Napoli. Item, in questi dì si dubita di la morie dii papa. Lo signor Zuam .lordano Ursino non consente; è tutto francese, sarà omnino da far assai. Sono letere ozi di Spagna, al suo oratore, el qual subito andò a palazo. Spagua teme che il papa non si asseta con