617 MDXI, SETTEMBRE. G18 domino Antonio Savorgnan, lo avisa come in questa note i nimici erano ncampati in Valnason et hanno sachizato et robato. Ha etiam letere in quella hora di consorti de castel........ scriveno, i ni- miei esser passali el Taiamento, per quello hanno da certi contadini de Pocecho et Begliano, et che vieneno ad alozar soto Codroipo, suso el Blatich, loco molto ubertoso e pocho distante di Maran. Dubita, non vengino li, a Maran, maxime intendo, è pocho forte e pieno di roba ; e venendo, li sarà forzo abandonar quel Iodio contra il suo voler; per tanto se li mandi pressidio et farine. Hanno ben formento assai, ma non farine. Item, è zonto lì domino Tho-daro dal Borgo, qual eri andò a la volta dii prove-dador zeneral, et Iho mandoe a tagliar le aque. Dii dito, di 20, hore 18. Come ha, i nimici haveano tolto la volta di le basse, lì vicine, et che molti di Udene erano intradi lì, in Maran, de’ qualli pocho si fida, imo dubita die con quelli di la terra non fazino mutatione ; unde ha falò intrar in la terra la compagnia di domino Thodaro dal Borgo, e che de lì, tra forestieri e teneri, è gran numero, e volendo darsi a’ .inimici non polrano resister e sarano tagliati a pezi. Dimanda 200 quinterni di carta reai per far scartozi. Dii dito, date a di 20, hore 2 di note. Come ha, per più vie, la Signoria nostra sarà tradita da chi più si fidava, e hora, per alcuni exploratori venuti da Spiiimbergo ha, come eri Antonio Sover-gnan andò in dito loco di Spiiimbergo e fo visto da’ diti exploratori insieme con Antonio de Manticulo, canzelier di la comunità di Udene, e Vizenzo da Pozo con molti altri soi fameglij, e questo instesso à inleso dal cavalier de sìer Jacomo Boldù, era prove-dador in dito loco; per tanto suplicha, subito si mandi barche armade e le fantarie de lì, alitar sono presi insieme con la terra, la qual perdendo, non si rehaverà sì presto, e unita con Trieste farà tanto in quel colpho che più barche non potrà navegar, salvo con grandissima spesa e interesso di la Signoria nostra, per 1’ armada si convegnirà tenir. Dii dito, di 21, hore 16. Replicha quanto scrisse di Antonio Sovergnan visto a Spiiimbergo, loco de’ inimici, e de lì, in Maran, se dice publice, el dito aver rebellado; per la qual nova lì,-a Maran, molti villani de Pondi tuta questa note è stalo in arme con le compagnie dii cavalier capo di stratio-ti, che prese Sonzin Benzon e di domino Thodaro dal Borgo. Et scrive, non hanno voluto ditti villani entrino in la terra, et eri zonse lì domino Nicolò Sovergnan, Sol di Antonio, al qual dimandò si l’havea letere di la Signoria. Disse di no, e statini senza dirli altro monli1) in barcha e andò a la volta de Zo-jas, loco suo, qual è a le basse, ma prima havia mandato in dillo loco una altra barcha con certi forzieri con danari e veste, e mandò do fameglij a la voliti di Venecia per far cargar il resto di le sue robe; e in quella hora dito domino Nicolò Ita mandato de 11 Nicolò Paladio, suo canzelier, aziò venisse a Venecia a cargar tutte le robe sue, e manda le letere sue a li cai di X, etiam el dito Nicolò Paladio solo fedel custodia, per barcha aposta, a’ diti capi di X. Item avisa, che de lì zonse el locotenente, el qual fo acetato da quel popolo di Maran a sua persuasione, ma mal volentieri, el qual è malissimo visto sì dal po-pulo, come da li soldati de lì, li qualli voriano el si levasse via; per tanto scrive a li cai dì X, aziò comandi quello babbi a far, e cussi exequirà. Dii dito, a dì 21, hore 23. Come a hore 18 recevete letere di la Signoria et bombardieri tre et barili XX polvere e altre monitione, e come li fanti 200, richiesti, erano imbarchati per venir de lì, risponde, haver exequito li mandati in confortar quel populo, e li stipendiarij a manierarsi solo la Signoria nostra. Item ltano, da exploratori, il campo esser lontan de lì mia 17, et da Udene 5, e dize, voler venir a le basse per non li inanellar mai di andar poi a 1’ alta. Scrive, non è per inanellar in alcuna cossa, ma se li mandi subito el pressidio e voria barche X armade fino vien le galie. Item, la galia Liona ancor non è parsa, nè la fusta, era a Caorle, ma à inteso, è levata e andata a Ixula con il podestà di quel locho. Item, à ricevuto, a hore 22, il gropo per Gradisca, portato per il fio! di l’arntiraio dii porto, et à dalo 32G aviso al provedador generai Mocenigo, è in Gradisca, lo avisi quello l’habi a far. Dii dito, a dì 22, hore 17. Dii zonzer lì, a hore 13, sier Andrea di Vivian con barche li armate, le qual dicono non voler restar di qui, et recevete letere di la Signoria, et in execution manda a Venecia missier Francesco da Tholmez, doctor, et primo ochio di Antonio Savorgnan, e con lui sier Francesco da Codroypo; il resto di breve manderà/ Scrive, continue se intende con il provedador Moze-nigo, qual li scrisse, non mandasse il gropo a Vizenzo di Matalon fin altro non li scrivea. Etiam, a borre 15, zoiiseno parte di le fantarie ma non il capo. Item, è z into lì sier Zuam Antonio Barbaro, era provedador a Cividal, e dice, quel loco esser perso. Item ha, i nimici an lar a la volta di Gradisca per expugnarla ; ha ricevuto la polvere ma è pocha. Item, è zonto lì domino Zuam Turco,' contesta-