441 MDXI, SETTEMBRE. 442 Clemente, Argentino, veneto nostro, a dì 22, horre 4 di note. Item, el cardinaì englese et sgnizarò erano amalati, et altre partieularità, come di soto scriverò il tutto. Et per letere dii prothonotario Lipomano a sier Hironimo, suo fradelo, serite di 23, horre 17, par, il papa sia spazato e stava in extremis, e come il Cardinal Medici li havia ditto, morirà questa notte, et dito Cardinal atende al papato, benché si tien, sarà papa uno di la fazion franzese, e si nomina questi do : San Zorzi e Flisco. Tuta Roma è soto sopra e in arme: omnes consulunt res suas. Item scrive, eri sera, a horre 4, è morto il Cardinal Argentino, e a horre.....sonà la campanela per il suo obito. 11 suo vescoado di Concordia si darà per conclavi. Solicita, subito el vadi a Roma, e non resti per cos-sa niuna. Scrive, le cose di Spagna è nulla et è con Franza una cossa medema, per aver inter eos capitolalo, che, morendo Spagna sine hceredibus, vadi il regno di Napoli e torni a Franza. De Ingaltera • son cosse longe; vede la Italia minata. Scrive che il maìstro di eaxa dii papa sta in extremis, et domino Acursio suo ; e il papa è sta causa di la sua morte et de altri, la sua andata ad Hostia, quasi dicat, è stà atosicato. Item, per altre letere si ave, come a Roma erano stà poste le guardie a le porte, et era stà mandato per Zuam Paulo Bajom, per il colegio di cardinali, che venisse a custodir Roma, qual era a Pe-rosa, e dovea venir con le zente governador nostro, et ha ’uto ducati 2000, et più, fin qui. Item fo dito, che li Orsini tenivano di Franza, e Colonesi da Spagna. Item, per le publice si ha certo, come il papa stava malissimo, et non intrava si non la cugnada, prefetessa, e madona Felice, sua fiola, moglie di Zuam Zordan Orssini, eh’ è a Roma, et domino Bortolo dii Rovere, parente dii papa, et uno altro e il ducha di Urbin. Item, che 1 papa volendo bever vin havia dito a li medici, si non mi darete vino vi farò meter in castello, et che havia ordina, mandar per il capetanio di sguizari per farli meter in castello, adeo li medici li havia dato vino; et altre partieularità fo dito. Et la conelusion, che ’1 stava mal, ma non morto ; ben tuta Roma è in arme. Et dii conte Hironimo dì Por zìi a sier Zuam Bndoer, dotor et cavalier, vidi letere di 23, che elise cussi, scrite a Poma. Come se dubita d’ alcuni, che questa nocte forsi morirà il papa. Io non so, perchè è pure di natura forte, potrà perlongare. Item, ozi, a 19 bore, o per lo principio dii parasismo, o per la suppa che ’1 fece in vino, è stato male. Ro- ma, secretissime so certo, è unitissima, et simili-ter li baroni senza -dubw, et se andarà a rumore Roma, e forsi venirà gente d’ arnje di Spagna, dubitando el simile faza Franza ; et non se cridava altro che, Roma et populo. Et sarà romani unitissimi contra chi vorà contradire, nè non sarà altra via mitigare, che farge cardinali romani etc. De Bimano, dii Cardinal Regino, legato di Romagna, fono letere a la Signoria per uno suo corier, mandato a posta, de 25. Come, inteso il papa stava malissimo nè li era speranza, era venuto lì per andar a Roma a stafeta, ma trovò letere dii colegio di cardinali, il papa- non era morto, e ritornò. Scrive altre cosse, come di soto noterò; et intisi dal corier dito, 1’ havia mandato a dir a Zuam di Saxatello, a Ymola, venisse con le zente 1’ha a Rimano per andar a Roma, et che ’1 papa stava in extremis, et altri che 1’ era morto. Tuta la terra fo piena: chi diceva, era morto, et è stà tosichato da Franza insieme con li cardinali, e Arzentin è stà il primo; chi teniva non esser, morto, perchè l’ora-tor nostro haria spazato. Unum est, per tutto di questo papa si parlava, e molti teniva, la sua morte non saria cativa a la republica nostra. Di Padoa fo letere di horre 3 di note. Come il provedador Griti si havia confessato et havia terminato restar ancor questa note lì, a veder .come il staria. Il provedador Moro stava meglio; il governador havia aulo pur lafebre etc. Et per colegio fo scrito a li rectori, lo andasse a visitar ditto governador da parte di la Signoria, ofe-rendoli etc., e stesse di bon animo. Di Treviso, dii provedador Gradenigo, di eri sera, hore 3 di note. Come lo exercito de’ inimici ha, ritrovarsi pur a Monte Belluna, et stano molto streti et con qualche pensamento, perchè li fanti allemani et li soi cavalli lizieri, è andati a la volta di monti et a la impresa di Castel Novo, non erano ancor ritornati. Prceterea per molte altre vie esso provedador è certifichato, esser in dito campo pochissimo numero di artellarie, e che tra francesi et alemani non arivano a mille lanze et zer-eba 7000 fanti, ma venturini assai, et che hora stanno molto sopra di sé, perchè ogni zorno li nostri li toglino qualche cavallo. Diceno esser voce de lì, che ritornando i sopra ditti fanti con la persona di l’im-perador torano questa impresa di Trevixo, qual si expecta con bon numero di fanti ; ma, in caso non venisse, voleno levarse et andarsene, perchè la lhoro opinion è di star solo per tuto agosto, et che nel campo è gran carestia di pan, chè 6 et 8 soldi non