51 . . MDXì, dato più volte a protestar che si levassero de lì, mi-nazando con artellarie; e ultimate hanno fato tagar una pslumbera a la galia del Michiel, che era con due allre al monasterio del Sepulcro, fora de la cilà uno bo.il migliai ; g tuto procede da la iniquità «di quel Slradicò, palermitano, inimico de’ venitiani. Scrive, lì in la Calabria hanno oplitna compagnia ; non sa si lo fanno o per amor, o per paura ma sit quo-modocumque. E, a preposi to nostro scrive, la fortuna fo grandissima et esser'naufragati sopra el por- lo di Palermo do nave grosse, una barza de la reli-gion de Rodi a porto Ferese, a presso Piombini, et 22 aver roto l’arboro et antena, e molte allre nave in diversi lochi esser pericolate. Scrive, la galia, fo di sier Zuam Francesco Polani, data in terra pocho tontam dii Faro, fo, per difetto dii suo patroni, per aver dato ad altri el suo peotas senza tuorne uno altro, e non si havendo potuto tuor fuora di la arena, et esser quasi tutte le corbe schavazate e guaste àssai è facta innavegabile. Non li parendo a proposito farla brasar, la vendete per ducati 50 a uno Antonello Corvaja, et à fato uno processo sopra questo, che la era innavegabile, et lo manda a la Signoria, examinato el suo armirajo et marangon e il comito di domino Baptisla Polani. La Dandola, naufragala a Goja, lontani di qui mia 30, ha mandato una barcha con alcuni valenti homeni con polvere e pegola e 1’ hanno brasata una notte, e ha mostrato, dojersi et esser stà brusà da’paesani. E à scrito a monsignor Consalvo Ferando e al guber-nator de Terra Nova, per via dii consolo di Napoli, pregando sue signorie siano restituite al consolo nostro di Messina le munitiom et armizi che se alrovano retenuti a presso el castelam de Zoja. E à dato aricordo a quel consolo che, recuperando cossa alcuna, debia conservar e avisar la Signoria nostra. Scrive, hessendo a Messina, uno Chiaran, havia certa represaja dal re contra li beni e persone di subditi di la Signoria nostra per certa nave carga di lanze fo brasata dal capetanio Zigogna di Barbaria, e per resto dia aver ducati 800 dii capitai e le spexe, che sono molto più; el qual Chiaran con bone parole disse, non la voler usar in questo caxo e aria volufo qualche sopracomito in terra ; e visto non poter ha-verne, ha fato retenir -el suo sopramasser, el comito dii Guoro e circha 20 balestrieri e altre persone, i qual con mezo di domino Bernardo Pharaon sono sta liberati con ducati 31. Scrive, saria a proposito meterli qualche sesto a questa ripresaja, aliter Manderà ad infinitim, con mina de chi li venerà a le mano. njarzo. 52 Item scrive, che il comito dii Falier, chiamato •Conilo Crassina, montò in copano e abnndonò la galia cercha una bora avanti’ che l’andasse a fondi, come apar per uno-processo, qual manda a la Signoria. El qual, montato nel schifo, andò, a la volta de Stromboli. Essendo mezo mia lontam di la galia disse: Tornemo a levar il patroni, i qual recu-sono per non se anegar; e perhò bisogna darli tal punition che sia exempio ad altri a non abandonar le galie. Item scrive, esser reduto lì a le Colone, apresso Rezo, dove à ’uto mezo con domino Vicen-zo, maestro, judice neapolitano, maestro portolano de Calabria, de trazer cantera 50 biscoto et ogni altra vituaria ; e si lauda molto di lui che li ha facto grandissime offerte e veri effecti ; et, firmato el tempo e fornitosi de biscoti, si leverano de lì per Corphù. Di novo publice de lì se divulga, el re di Spagna fa grandissima armata e che die atrovarse personalmente a Napoli ; de questo tamen non se ha alcuna certeza. Item, atrovandosi de lì una nave de Rodi con tormenti, ne ha tolto 200 stera e dispensa-di sopra queste galie, e li farà una chiareza li sia pagali in Candia o a Venecia. Et, havendo bisogno di danari per pagar li biscoti, non ha trovato chi lo serva, salvo domino Piero Zen, di Candia, fo sopra-comilò, el qual 1’ ha servito di ducati 100 d’ oro, et li resta ubligatissimo ; et questa note, Domino concedente, si leverà per tirarse al cavo et andar a Corphù etc. Dii dito, date in galia im porto di Corfù, a dì 15 fevrer, ricevuta a dì 8 mareo. Come, partito da Rezo a dì 12, arivoe lì-a Corfù e trovò letere ducal mandi a disarmar, e cussi manda le galie ; resta solum con 4, zoè : Tiepola, Guora e Mietitela, bastarde, et Cornerà sodi, et quelle, vien in Istria, sarano soto il governo dii capetanio di le bastarde. À trovato lì solum 50 miera di biscoto. et iliun remo, che ne hano grandissimo bisogno ; e so-licita se ne mandi olirà 300, che ha inteso sono in camino. Item, le galie candiote à expedite vadino a disarmar ; lui provedador, riconzarà lì el spiron a la sua galia, che la Faliera li rompe, e poi si governerà secondo le occurentie. Item, a la Valona è il capetanio di le fuste turchesche con alcune fuste disarmate, el qual ne li zorni passati prese zerti baza-rioti di Antivari con alcuni panni sopra una nave ceciliana. Ha mandato lì la galia Michiela con letere in bona forma, richiedendo la relaxation di homeni e di le robe: judicha se obtenirà. A hore 24, zonse P orator, va a Constantinopoli, e con esso è zonta la galia Pasqualiga di Candia, e perchè la sua galia bi-