581 Reporto de Zorzi Plam,' fo pigliato prexom et menato da V imperador, vene, et mancha zorni 5 de Vipoìzan. In prima dize, che l’impe-rator li ha dimandato di sla (erra, si l’era l'ortifi-cha’, el quante zelile l’havea, el che li disse che ha-veano GUOO fanti et 500 stratioti et 400 homeni d’arme et 500 baHestrieri, e che lui li rispose, che el sapea, et l’imperador andava verso Cadore, e, diceva la corte sua, per aver quel locho et andar in I’riul, e che ’I voi star sto inverno 11, e lo lassò apresso XXX mia lontan de Vipo’zan ; e quando el ^se parti de li l’imperator era cavalchilo et andava. Da poi el vele, a la volta de la Scalla, che andava a la volta di Feltre 2000 fanti con X pezi de artella-rie, che andava drio l’imperator, et per quel che dicea la corte sua, che erano licentiati li francesi de tornar indrio, e che li disse el suo patron, perchè non dano el noslro paese, che l’imperator faria pace con veniliani, ma voi lenir el suo e poi volcmo esser amici, e non 1’ haverano mai amico se non aquista el suo. Poi li dimandò de le zente che era a l’adoa, e li rispose, che era pur assai, e che ’I non savea el numero, e che l’imperator el pigliò per la barba, et sì li disse: Quanti stratioti ha la Signoria? et li disse, che havea assai. Disse : Quanti ? Dice : Signor 1500, e lui li disse : Senza fa ni egli ? Disse : Signor si. Et disse : Rengratiano Dio che li stratioti li hanno mantegnuto la guerra ; che se lhoro inanellavano, haveria fatto altramente li fati sui, et che li hanno donato uno cavallo el le spexe per venir. A dì 25, la matina. Si ave, per letere dii reverendo domino......da Leze, prolhonotario, di sier Francesco, sta in corte col Cardinal Regino, di Cesena, a (fi 22, come il Cardinal Regino, eh’ è lì goveruador e legalo in Romagna, da l’ebre era in extremis, sì che non li era più modo el possi scapolar. Ila via fato il suo testamento, e tra li altri legati lassava la badia di Villa Nuova, in veronese, a Ini, et perhò avisava, con letere -di la Signoria a P orator persuadesse il papa a conferirla; et cussi il il padre, eh’ è sopra la sanila, andato in colegio, ot'ine una letera dii colegio a I’ orator, parlasse al papa di questo in caso l’intendesse la sua morte; la quàl perhò è cerla, perchè il cavalaro a bocha la dice. E cussi poi fo cussi vero. Di sier Daniel Dandolo, patron a 1’arsenal, an-dalo a la Calholicha a levar il Bajon, niun aviso si ha fin borra. Di Maram, di sier Alexandro Bon, podestà. Chome ha, il campo nimico esser atorno Gradiscila, e altre particularità. 582 Di domino Hironimo Sovergnan, da Osopo, fo Utere. Come lì se ritrova sier Alexandro Grade-nigo, quondam sier Batista, era capelanio a Gemo-na, et lui à bon cuor et voria cavali lizieri. Item, il provedilor di Antonio Sovergnan va per la Patria subvertando tutti conira la Signoria. Et noia. Fo diio, e cussi fo con effeto, che eri , nel eonsejo di X con la zonla è sta dato taja di amazar Antonio Sovergnam, proditor, atento alcuni si hanno oferto di farlo, et li castellani, è qui, continue erano a le scale. Non saria gran falò, qual -cheuno si habi oferto a li cai di X di farlo amazar, et perhò fo dato taja darli ducali 3000 d’oro, ma non fu publichata, acciò non si guardi, imo fo comanda grandissima credenza, solimi ditto a cui bisogna. Di Trevixo, di sier Lunardo Zustignan, di eri sera, liorre 4 di note. Come hanno in quella sera, per uno si à trova in Coiallo, che limi, fo a dì 22, si parli di campo lodesehi 180; dizevano, an- ’ dar a guardia di Cividal ili Bellini, tanien che si leniva, certo andaseno con Dio a caxa lhoi'o. Etiam avisava, non esser in campo salvo bochc 30 di ar-tellarie, de grossi 4'pezf; etiam che 1’ havea inteso ragionar al conte di Cólallo con alguni baroni francesi, che si in termine de zorni 8 non venia lode-schi, essi francesi erano per levarsi e andar via. El termine compie doman, over’l’altro; e poi avisa, saria bon asaltar il campo francese, qual sla disordinatamente, e non sono tropo numero e mal condi-lionati, e sono assai amatali. Etiam scrive, diio sier Lunardo aver per relalione di ilo altre persone; che omnino i sono per levarse e andarsene via, e che todèschi sono per invernar in Frinì, e che in campo se diceva, aspetar la lizentia di levarse e haveano penuria de vituarie, di pan etc. Item scrive, esser 30U partito di Trevixo molti homeni, veneno con li zen-tilhomeni, per aver compito il mexe; è venuti via, e quelli è restali, comenza a protestarli etc. Item hano, che 500 cavali de’ francesi erano andati a le basse, ma non haveano falò gr;ui danno, e che ozi erano (ornati in campo. Item, se dizea per campo, che i havea dato do bataje a la Mota e non haveano lato niente; ma scrive, sanno de una certo, li cavalli, andava a la Mota, torno per paura, non che non ha-bino postilo passar ctc. Dii provedador Gradenigo, da Trevixo, vidi letere, di 21, ìiorre cinque di note. Chome ozi li inimici -hanno fatto una grossa cavalehala, c in persona è andato monsignor di la Peliza con arlel-larie e fatili e gran numero di cavalli, et è andati MOXl, SETTEMBRI-. \