555 MDXI, SETTEMBRE. 55G provedador Mocenigo rie li et aver mandato per domino Antonio Sovergnan, et il locotenente era partito et venuto a Maran, vederli trar le artellarie, e si provedi di pressidij per Gradiscila. Di la comunità di JJdene a li soi oratori, sono qui, domino Nicolò Zane et......di Cremona. Chome in quel zorno, a dì 18, il locotenente è partito, e perhó prega la Signorìa li mandino uno retor, perché voleno morir in la fede di San Marco. Dì Hongaria, di l’ orator nostro fonno le-tere in zifr a, date a Buda, V ultime dì 7 avo-sto. Et, ut dìcunt, scrive di la rota abuta il signor turcho dal Boi, sìcome più diffuse dirò di soto, lete che le serano im pregadi. Di Padoa, di provedador i fono Ietere. Di li disordeni siegue per non aver danari, et hanno ricevuto li ducati 4000, et ne bisogna assa’ altri, et non si resti di mandar. Item, altre particularità, ut in.litteris. Noto. Si ave, Porto Gruer esser perso, et sier Thomà Gradenigo, podestà, esser partito, el qual, armato, con alcuni altri ili Porto Gruer, vene in co legio ozi, et referì il tutto, sì che quel loco è perso, et li citadini si voleno render. A dì 21, domenoga, la matina, in colegio. Si ave, per letera di Osopo, di domino Hironimo Sovergnan, avisa dii tradimento fato per Antonio Sovergiian, dolor, zenthilomo nostro, primario di la Patria di Friul, qual è sta ben meritato da la Signorili, et come è andato da’inimici, et scrive una savia letera. Coutenza: Antonio Sovergnam, non Antonio, ma proditor di In vostra sublimità, serenissimo principe, scusando la caxa Savorgnuna, et come lui ha redute da persone 3000 di la Patria, fidé-lissimi, et voi mostrar la' sua fede, el voi solutn óO cavali lizieri. Questa letera lela lo dà sagmmenlo al colegio e li cui di X, era ; tamen per la terra se intese rii tal.tradimento etc. Et nota. Questo havia et ha intrada in Friul ducati 3500 ; era il primo di la Patria; per suo amor molti castellani steva qui, soi inimici. Questo le’ quella novità quando le’ amazar domino Alvise di l.i Torre e compagni, e li fo perdonata. È zenthilomo nostro e tamen ne ha tradito; et par che il suo canzelier andasse a Spilimbergo e facesse prender sier Jacomo Boldù, provedador nostro, era lì etc. Questo mandò suo fiol, domino Nicolò, ili questa terra, 1’ altro eri, a dir a la Signoria con li cui di X, suo padre voleva aver uno salvo-condulo da’ inimici, et li fo risposto per la Signoria et expedito ; qual, si dize, vene a tuor suo’ arzenti e robe di valuta, erano a San Moisé, in cha’ Erizo, dove el ditto teniva una caxa. Havia la sua brigata o roba qm. Et se intese, sier Marco Antonio Manolesso aver abandonato la Mota, dove era podestà, e venuto a Maran, qual scontrò barche, andava lì con monizion, in La Mota, dove é Damian di Tarsia, disse : Non andè, la Mota é persa. Ma inteso, per messi di dito Damian, fin eri .la si teniva, par el dito sij ritornato, ma li 100 fanti di Damian etiam vi introe. E inteso tal cossa, per colegio elexen > uno provedador dan! doli, per spexe, ducati......al mexe, qual si parti questa matina con le 17 barche di Chioza, è qui, el 291 * qual fu sier Silvestro Trum, fo sopracomito, quondam sier Mafio, qual à pocho di perder. È stà pre-xom di turchi, et è povero zenthilomo et si partì questa matina. Noto. In questa note achadete che li presonieri di tre prexon, che risponde a la novissima, apresso la riva, huvendo stentato molti zorni a cavar e romper per ussir, et venuti inver zorno tutti in la ditta novissima, numero 50, volendo ussir questi di le barche di Chioza, che a caxo erano lì, al ponte di la Paia, aspetando la resolution dii butin di azalli presi da la Signoria nostra, fonno con ditti presonieri a le man, e non li lassono usir, sì che ditti chiozoti fo causa di sto ben, e venuto poi li capetani e ofìciali fonno reposti in le prexon, e provisto poi il zorno dove haveano roto etc. Item, fo termina, in colegio, oltra il provedador e le barche di Chioza di mandar a la Mota, etiam mandarvi domino Thodaro Paleologo con cavali 55, sono a Lio, venuto dal Znnte questi zorni, e cussi li fo dato danari.et mandati via. Di Padoa vidi letere di sier Matio Sanu-do, pagador, di eri sera, qual ha la sua febre quartana. Scrive del ritornar di domino Gnagni Pineone e li altri, andono eri-con artellarie e cavalli lizieri per aver Citadella, ma zonti, trovono el paese in fuga. Questo perchè era voce, il campo nemico esser levato'di Narvesa e veniva verso Asolo, sì che convene, per dubito, ritornar im Padoa. Et poi si ave letere di Moleagro, ila Forlì, è alozato a Campo San Piero, di esser levati zercha cavalli 1000 dii campo nimico e venuti versso Asolo per tuor pam, che ivi haveano fato far per il campo da zercha per valuta ducati 200. Item, chome.nostri stratioti è andati e hanno preso 50 cavali di sacomani propinquo a Treviso. Item, altri stratioti è andati versSo Verona e hanno preso XX cavali de’ inimici, et 4 presoni, tra li quid uno citadin veronese, non sa il nome etc.