201 MDXI, li ; diseno, che i se guarderano ben lhoro, e cussi sono tornadi.indriedo, El Cardinal Regim è resti legato di la Romagna. Sumano dì letere di sier Andrea Bondimier, capetanio generai im Po. Date a Chiosa, a dì 26. Come in questa ma-tina, con cativo tempo, è zonta la galia Liona ; è andato su quella, visto è innavigabile, sì che è mal conditionata, e si fazi provisione. Dii dito, date in Brondolo, a dì 26, horre una. Come ozi, a mezo zorno, hessendo nel porto di Fosson, have letere dii podestà di Chioza. Dinotava, i nimici per terra e per aqua esser andati in Are, e dovesse far provision, unde subito mandoe 9 di quelle barche a la Torre Nuova da Jacomo Frisso, da Chioza, el qual heri sera lassoe de lì, imponendoli, dovesse andar con le dite barche versso Are, per conforto di quelli fìdelissimi. Et scrive, pnr una bastardela, ritornata in questa hora, ha inteso, i nimici esser passati da Ar<>e non haver fato danno alcuno, lieti dii prender di la fusta persa per il mal modo; e questo etiam li ha riferito uno caporal di Vigo da Perosa, venuto de qui, e ha conduto do barche di vino, erano state prese, per avanti, da li ho-meni de esso capetanio. Scrive, è venuto lì per bisogno di pan e remi, et si parte ver Ravena. Dii dito, in bocha di Fosson, a dì 27. Come ha.con lui zercha homeni 25 de la fusta persa, i quali farà montar sopra quelle fusle per interzarle; etiam bisogna remi. Item scrive, quelli di Cavar-zere si à doleste, è zorni 45 non hanno lì el suo podestà, et voria l’andasse, per conforto lhoro. 104 Adì 30 maso. Fo la note e la matina grandissima pioza; el legato dii papa fo a la Signoria etc. Dii provedador Grifi, di la Badia, fo letere. De occurrentiis, et feruresi voleno passar di qua, sul Polesene etc. Da poi disnar fo consejo di X con la zonla, e fonno sopra le cosse di Corizuola per la confiscation, perchè li frati voleno dar a la Signoria certi danari, et non sia altro di dita confiscation. Dii provedador Capetto, di 27, dal porto 'cesenatico. Come era venuto lì per esser più propinquo a la marina, et aspetava li navilij per imbar-charssi. Francesi è pur a castel San Piero, sul bolognese, vicino a Ymola, nè si movano; si tien, aspe-tino risposta di Franza. Item, in Bologna, il castello si tien per il papa, nel qual è il vesco Vitelli e tanti ; MAGGIO. 202 né se intende movesta alcuna sia sia fata in la terra per ditti Bentivoy; e, si dice, li hanno dà taia, ducati 40 milia, a la terra, et 20 milia al conta’, per dar a’ francesi. Item, si dice,*missier Zuam Jacomo «spela risposta dii re di Franza, s’il dia venir di longo col campo a l’impresa di Padoa, over no. • Noto. Tutavia si prepara 7 arsilij per mandar lì, qualli parte è in bordine et aspeta tempo a partissi, e vi va sier Francesco Arimondo, patron a l’arsenal. A questo monterà sopra la fusta patron Andrea Vechia, qual è qui, e si rearma. Item, sier Francesco Contarmi, galia sotil, arma, e sier Piero Tiepolo, galia bastarda. Da poi disnar fo consejo di X con la zonta. E prima fono li cai per zugno : sier Domenego Bene-to fo consier, sier Hironimo Tiepolo, fo eonsier, e questa è la prima volta sia stà ordinario, e sier Piero Capello, fo consier, e li altri è stali altre volte. Di la corte, da Bimano, di V oratnr nostro, di 7, portate per le galie, videlice.t sier Madalin Contarmi, bastarda, e sier Antonio Lion, tornate a Chioza, qual sier Antonio Liom, la galia, è moza rota, per esser vechia e mal ponzata, et havia fato nel ritorno di Rimano, per esser mala spiaza, XI pelegrini, con la qual galia è torna a Chioza. Francesco Duo-do, rasonato, andò a Ravena per far fanti ; tutto ha in bordine etc. Hor dito orator scrive, il papa è zonto lì, a Rimano, et è in leto con gote et fastidito per la perde la di Bologna et per la morte di Pavia. Ha un pocho di febre, voi andar in Ancona, poi a Roma ; è contento, tulle le nostre zente vengino via, e di le sue, maxime fanlarie, la Signoria se ne servi comme li piace. Item, è più caldo cha mai contra Franza, e intra in pralicha di l’acordo con l’impe-rador e la Signoria nostra, mediante domino Hironimo Vich, orator yspano, residente apresso soa santità, con el vescovo di Catania, orator yspano apresso lo imperador, e conforta la Signoria acordarsi per cazar francesi de Italia. Item, manda una letera scrita per il Cardinal Regino, è a Faenza, a missier Zuam Jacomo Triulzi. Come si maraveglia di queste novità, e tien non sia voler dii roy di tuor le terre di santa chiexia. El qual missier Zuam Ja- 104’ conio li ha risposo, come non voi tuor le terre di la chiexia, ma quello è stà fato, è stà per difender il ducha di Ferara, ricomandato a la ebristianissima majestà, et per divertir, sì che non è per far mal ai lochi dii papa, ma ben contra venitiani, sicome à bordine dii roy. Noto. Li cardinali, è col papa, mandò in campo di francesi uno, chiamato domino Dondoloj . a protestar, non venisseno a’ danni di le terre di la