MpXf. GIUGNO. clic etiam molli chorinzi è sia recuperali, tolti da’ bolognesi. Item, il campo francese, mercore’, fo a di 28, si levò dal ponte di Reti, con gran pioza, lassando da drio 1’ artellarie, et andavano a la Volta di Parma, facendo la via di la Mirandola; alcuni dicono, vanno a far la massa per le cosse di Brexa etc., et venir poi a Padoa. Item scrive, esso provedador aspela danari. Di Rimano, di V orator nostro, di primo. Come, quel zoruo, il papa era montato in una i'usla per andar a Pexaro, e poi in Ancona per andar a Roma, e altre particularilà, ut in litteris. Item, la citation al concilio lo posta a Rimano sopra la porta di una chiesia, hessendo il .papa in Rimano, et niun ge lo volse dir, per non li dar tal nova; tamen lo sapea che tal citation era sta posta altrove, come ho scrito di sopra. Di sier Andrea Bondimier, capetanio generai di Po, di eri, da Chioea. Come, justa i mandati, si lieva e "va versso il porto cesenaticho, e per quelle boche con le fuste e barche per asegurar le barche che vien ; e come scontrò una barcha, veniva dal Cesenatico, qual li disse, a dì 3, sier Francesco Arimondo, patron a 1’ arsenal, era zonlo lì, al porto, con li arsilij. Nota, arsilij 7 è partiti di qui, per andar a levar le zente. Di Chioza, di sier Alvixe Liom, podestà, di ozi. Dii zonzer fanti tutavia, videlicet di Francesco Calisom, hrexan, numero ...., et li manda a Padoa, per la via di Monte Alhan; e molti, voleno venir a Venecia, sono spojati di arme, e non havea-no da viver, sì che si trova in gran faticha. 113* Dii provedador Oriti, da Montagnana, di eri. Come i nimici, sono in Verona, erano ussiti, lanze 200, fanti 400, con do boche di artelarie, e venute versso Soave, e mandato a dimandar quel Iodio per nome di l’imperador; e, quelli è dentro, eh’ è caporali di Matio di Zara, con zercha fanti..., li risposeno vigorosamente, volersi lenir per la Signoria. Et poi vene Mercurio Bua, capo di stralioti, e dimandò, per suo nome, quel Iodio, qual li fu risposo, ut supra. Et fonno salutati da le artellarie, e so-pravene alcune nostre zente e cavali lizieri e stralioti, alozati lì intorno, e fonno a le man con i nimici; * et fo presi, di nostri, 7 stralioti, et di lhoro inimici, zercha numero.....homeni et cavali etc.; sì che ritornono in Verona con grandissima vergogna. Item, fo leto una lelera dii conte Guido Ran-gon, qual è in campo, alozato vicino a Soave, dri- zata......, per la qual manda una lelera, li scrive la comunità di Bologna et domino flamiibal Benli- voy, die ’1 delibi vegnir a Bologna, che lo voleno far capetanio di’ quella comunità etc. E tocha una parola, tutavia non facendo dispiacer a quella illustrissima Signoria; sì che scrive, dito conte Guido voi servir questa Signoria. Nola al dito conte Guido fo dato, per colegio, la compagnia era dii Cavriana, come ho nolado di sopra. Fu posto, per li savij, una letera a ]’■ orator nostro in corte, Donado', videlicet che il papa voi atender, s’il sa alcun acordo con i nimici, el ne voy me-ter e includer etiam nui, perché volerno esser a una fortuna con soa santità. Item, zercha 1’ acordo, si Irata.per via di Porator yspano, ut patet; el fo comanda gran credenza. Fu presa. Fu posto, per li diti, una letera al provedador Capello, è al Cesenatico : come li havemo manda du-cali S)000 per dar a le zente, et ordinatoli quello P habi a far, videlicet pagar prima le zente d’arme, et aspetemo siano imbardiate, e altre particularilà ; et, zonti a Chioza, vadino a la volta di Monte Alban, in campo. Presa. Fu posto, per li diti, una letera al provedador Grili: laudarlo di le operation sue, el altre particularilà, ut in litteris. Presa. Fu posto, per li diti, che tutti quelli sono creditori a P oficio di X savij, vadino a conzar li soi crediti in termine di zorni 8, ali ter sia scosso per conto di la Signoria, ut patet. E fu presa. Fu posto, che tutti quelli di’è slà tanxadi, hessendo al dito oficio, siano retanxadi per li presenti X savij ; et fu presa. Fu posto, per li diti, che luti quelli che hessendo al oficio di X savij a Rialto é slà conzà le sue decime, e Irato da conto etc, siano reviste per li X savij, in Rialto, presenti, ut in par té. Fu presa. Et prima che fosse messa alcuna parte fu posto, per li consieri e savij, atenlo che sier Christofal Moro, qual fu eleclo provedador a Padoa, poi refu-dado, era venuto in colegio ad acetar, che li sia dà titolo di provedador ze'neral, in caso che ’1 campo nostro intrasse im Padoa, ut in parte; et cussi fu preso. Et el dito sier Christofolo Moro andò in renga, licet non é di pregadi, et aceptò di andar, dicendo, voi far far i bastioni, et sia ajutato di danari e quello dimandarà ; va con buon cuor etc. Fu posto, per li savij, che tulio quello si baloterà in colegio no vay, si non sarà il più numero di lutti i ordini, ut in parte; et fu presa. Di sier Sigismondo di Cavali, provedador 1 li executor in campo, vidi letere, drizate a Lu■