435 MDXÌ, AGOSTO. 436 gino nescìo quid dicam, do Flisco a me non saria creduto, dicendolo ; ma, se non rn’ ingano, seria meglio de li altri, perchè desidera fare la sua patria libera. Bisogna haver gran rispeto a chi se favoriza, et cerio saria causa forsi de qualche bono acordo. Come persona nòn suspecta, monsignor de Clara-monte, fratello de Aus, è venuto qui per visitar il fratello, come scrissi. Item, in questa hora se die fare la absolutione del doclia.de Urbino dal papa e te. Sumario di Ictcre di Trevixo. Di sier Lunardo Znstignan, di 30, a ìiorre 13. Come Coneian si lien ancora, e à manda a richieder socopso, sì che non è perso. Questa matina è zonto un fantazin di campo nimico; dize, partirsi eri, a, horfe “20, il campo è a Monte Beluna, et za 4 dì è partito di campo 300 fanti tedeschi, e dicono, esser andati conira Maximian e non è ritornali. Dubitavano non fusse andà con Dio, e sono quei turno lotto la Scala, Fellre e Castel Novo. Dize, sono rumasi in campo da guasconi 3000 e fanti tedeschi 1500, pagati per il re di Pranza ; e, segondo lui, soiio da 1000 lanze. Non sa li cavali lizieri, ma aver conta l’artelarie, qual sono poche, Pi, e nisuna grossa. Fanno gran botini. Dize, voler venir a sto loco, e che lo hanno ini pugno, e poi averano Padoa e Ve-niexia, e che luto sto inverno voleno.star di qua via, con assa’ zanze. Dize, cornine el sol è levado, tulli vanno a far botini, e non resta in campo 3000 persone. Dize che aspetavano guasconi 4 in 5 milia, e * boche di artelarie grosse 26, el qual si à oferlo tornar in campo e portar nova di ogni particularilà; el qual se manderà questa note per saper qualcossa. Dii dito, pur di 13 horre. Avisa, in risposta, de lì