- 25 - sio, esclusi. E ciò perchè storicamente questo nome è documentato prima di tutto in questa regione donde poi si è diffuso.... a questa stregua uno stato italiano non avrebbe ragion d’esser fuor dei paraggi dello stretto di Messina che primi ebbero nome d'Italia! Serbi e greci avevan capito tanto bene che, sommate tutte le loro separate aspirazioni, non sarebbe rimasto nulla per la nazione albanese, che nella prima guerra balcanica si preparavano con molta disinvoltura a far sparire anche l’osso spolpato, ciò che avrebbero fatto certamente senza il fermo, concordato in tempo, dell'Italia e deH’Austria. Di qui (anche per valutare i resultati della Conferenza di Londra) la necessità di esaminar spassionatamente la situazione etnografica dei confini, e di vedere in base a dati quanto si possa attendibili fino a che punto i termini naturali della regione poc’anzi esposti siano coestensivi a quelli della lingua. Parlare di statistiche concepite al modo europeo nei paesi che furono già soggetti all'impero Ottomano è certamente un puro anacronismo. Già il sistema stesso basato per scopi fiscali sulle famiglie, assai variabili di numero e non sui capi, sulla confessione religiosa e non sulla lingua d’uso, è argomento continuo di errore ; poi, occultazioni dovute al desiderio di sfuggire a nuove tasse ; infine, la cieca passione nazionale soleva stimolare, come del resto in altri paesi, ogni specie di falsificazioni e d’inganni. E gratuito però il presupporre che tali falsificazioni debbano esser avvenute dappertutto e sempre a vantaggio degli albanesi. Per i cristiani almeno accade precisamente il contrario. Si pensi un poco: è il clero ortodosso di liturgia serba, greca o bulgara, il quale, tenendo i registri dello stato civile, tende nelle regioni miste ad iscrivere indifferentemente