nifesto pericolo per li danni fanno turchi su quel conta’ etc. • Di sier Alvi so Arimondo, va orator al signor tiXrcho, di 4 fevrer, da Ragusi. Come zon-to lì con la galia trovò una nave ragusea, partiva , •di Alexandria, a dì 4 zener; disse che li garbugij erano aconzi coiututte le nation, e altre particulari-tà, etc. Et nota, l’altro eri vene dii dito, di 19, da Cor-fù, dii zonzer lì a dì 15*fevrer, e siete fin a dì 19 ; et con la galia, soracomilo sier Francesco Corner, era in quel zorno partido per andar a la sua legatio-ne; e cussi scrisse il provedador di l’armada. Noto. Questa malina intrò im porto la galia so-til di Candia, armata dii suo, soracomito sier Iliro-nimo Zorzi, popular eretense; et, arivaia a li forni, ivi smontoe et andoe il sopracomilo di longo in co-legio con sier Alvixe Zorzi da San Sovero e altri. Tochò la man al principe et a la Signoria, qual deva audientia, poi a li savij di colegio, che consultavano, in camera tra lhoro, el qual dia esser fato cavalier, per parte presa im pregadi, hessendo ultimate Jo in colegio. E da poi disnar vene a consejo: sento a presso li avogadori ; par non si contenta di quanto è sta preso di farli; voi esser zenthilomo. Quello sarà, scriverò. Da poi disnar fo gran consejo : fu fato podestà e capetanio a Cividal di Belun la X.m" volta, che niun non à passato, et rimase sier Francesco Valaresso, fo provedador di commi, quondam sier Batista dal sguerteno sul naso. E fu fato altre voxe. Item, fo stridalo i ladri de more per sier Gasparo Malipiero, l’avogador, li qualli fonno questi, . numero 6 : 1498 — 8 marzo. Domenego di Marlim, fo scrivan ai la camera di lavorieri di Padoa, qual robò lire 4455, soldi 19, condanà la mila più; per pena privo etc. ; e disse quauto è la mila più. 1499 — 9 fevrer. Renier Venier, exator a le daie di Padoa, lire 4862, soldi 5, condanà la mità più, per pena privo etc. 1502. Sier Berluzi da Canal, quondam sier Auto-Aio, fo visdomino in fontego di todeschi, ducati 629, soldi 9, condanà la mità più, per pena 5 anni di oficij. 1502 — 10 avosto. Sier Zuam Soranzo, quondam sier Nicolò, fo a la justicia nuova, lire 49, soldi 1, grossi 6, piccoli 22, condanà la mità più, per pena privo etc. 1506 — 11 fevrer. Sier Piero da Canal, quondam l Diarii di M. Sanuto. — Tom. XII. srer Luca, fo camerlengo a Vizenza, lire 5532, fo condanà per il consejo di X, ut in parte. 1510 — 13 lujo. Sier Francesco.Barbo, de sier Stai, era a la justicia nuova, ducali 347, fo condanà la mità, più per pena privo per anni 5 etc. Da poi consejo, la Signoria si reduse in colegio e alditeno li 3 oratori dii popolo di Liesna, et parlò Mathio....., dimandando la confirmjtion di capitoli per la paxe fata con li nobeli, ancora che a l’incontro fosse alcuni nobeli ; et non fo fato altro. Etiam fonno alditi li oratori di Sibinico, utpatct. Dii provedador Oriti, da Montagnana, fo 1 le ter e. Come non ha 1000 fanti, di qual etiam 300 brisigeli, per non haver dafiari, erano fuzili e andati a Lignago. Voria a far di la resegna remeter qualche uno. Dii provedador Capello, fonno letere, di 0, et 7, date in campo a San Felixe, la prima di 6. Come li inimici sono ai alozamenti solili, con de-mostration di voler levarse di borra in borra per passar la Sechia; clic lui non lo.crede, ma, più presto, anderano a Rezo et a Parma; ma la infìrmità dii gran mSistro li fanno slar su varij pensieri, el qual, per uno suo ritornalo ozi da .Corezo, dize star alquanto mejo; e lui tien, il suo campo non sia per levarse senza la persona dii gran maistro, perchè non lo laseriano in quel Iodio con pericolo ; et si con-vien governar per i lhoro andamenti, come canti-nue fanno. Item, sier Francesco Barbaro, pagador, è zonto questa sera lì, e Alvixe Francho è vice co-laleral. Dii dito, di 7, borre 4, date ivi. Come ozi li inimici feono venuti ad alozar a la Sechia, et hanno posto le artellarie sopra le rive, adeo che nostri non poleno comparer; e quando le zente de la ciliegia e le spagnole avesseno voluto venire con lhoro consejo, perchè il forzo di nostri volevano andare a Sechia et obviarli il transito, non lo voleno fare, per la qual cossa ha deliberato che li nostri non ze lievano da li alozamenti, si non saperano con effecto cui li dia chazare, ancor che dimostrano questa note butar il ponte, et il più de le volte zeguiano far una cossa per fare una altra. E lui provedador ha deliberalo, questa note, over a bona horra, per tempo, andar in persona con qualche numero di cavalli li-zieri a la riva de la Sechia, e veder con effetto se vorano passare, e governarsi poi per quello che Idio li inspirerano. Scrive, esser in continue fatiche e plui di quello poi portar uno .homo, e farà quanto el potrà. Pur la fede nou li inanellasse, di la 3