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  Capelo, era a Corte, e poi zonso sier Zuam Navaier, sinico.
     Di Padoa, di provedador i Moro e Capello, di eri sera. Et vidi come, sier Ferigo Coniarmi, provedador di slratioti, et domino Jannes et il reslo erano tornali di la cavalchata, stati a Castel Franco, brasato la porta, preso il locotenenle, era lì con 12 cavalli, tolto X cara di farine, el reslo dispensato ai villani ; presi li fornari, fevano lì pan per il campo etc., sicome per la letera di esso provedador di stratieli si vederà qui avanti ; et che questa note mandano, over doman, tutti li cavali lizieri a la volta di Trevixo per infestar il campo etc.
     Di Trevixo, fo letere dii podestà e provedador, di eri sera. Utpatet in eis.
     Di sier Lunardo Zustignan, di 14, horre
 2	i/i di note. Come è sialo a la vardia e portar la ziviera, sì che è mezo storno, et questa mulina è stato sora ledoneche hanno lavorato da do bore </«. Scrive che per uno explorator hanno, esser fato el ponte, e tuta la fanlaria todescha e parte di cavali erano passali, et passa da 4 pezi d’ artelaria menuda e non grossa, come per uno altro si ave; e questo è slà per dubito che ’1 ponte non possi portar quel cargo. Se dize de farne uno allro, e che
*	lodeschi. volea elio francesi pasasse, e che francesi mormorava che non voleano passar, perchè, come fosseno in Frinì, todeschi andaria a caxa sua, e Iho-ro romagneria in le petole e sariano taiati a pezi, con molle parole, dicendo, todeschi i ha conduti lino qui con zanze di haver Trevixo senza contrasto, e si lamentava de li foraussiti che prometeva cose grande, e di vituarie, e de darli el loco, e par habino inteso, sto loco esser forte e zente assai dentro per defenderlo, e che non havemo una paura al mondo, dove essi si trovavano confusi, e non si.parlava di venir più a Trevixo, e che un pan da un bezo costava soldi 5 in campo, e non se ne chatava, e si non fusse le vue stanano malissimo, e ne sono assai de amahuji e ne moriva per desasio. Item, hanno auto zerli avisi de’ villani, che non hanno ancora passalo la Piave, ma haveauo ben fato el ponte et erano per passar, e aigunr dize, 1’ era roto per la piovana che havea fato cresser dita Piave ; unum est che si paserano, volendo far da valenti homeni, mai più niun tornerano a caxa lhoro, et maxime francesi; majudicha, si farà questa volta come hanno fato le altre. Sier Alexandro da Pexaro à ’uto una mala note; ozi sta assa’ben, e havendo questa allra noie cativa, si farà, el vegnirà zoso.
     Di Sosil, di sier Marco da dia’ da Pexaro,
podestà et capetanio, et domino Antonio Sover-gnam fono letere, di eri, horre 17.1 nimiei hanno passa la Piave e auto Conejan. qual era stà aban-donato. Sier Hironimo Marzelo, podestà, era venuto lì, a Sazil, et domino Baldisera di Scipioni ; scriveno,
•si mandi fanti de li e si provedi.
   Et per colegio fo terminato, che Damian di Tarsia, era qui, facesse ... fanti qui et andasse a Zazil, e cussi la matina sequente a San Zacharia sier Lu-cha Trun, exeeator, andò a expe.lirlo et dar danari a li fanti.
   Da poi disnar fo consejo di X con la zonta per un pocho, poi simplice, et vene do man di letere di Trevixo, in consonanza, todeschi haveano passà la Piave et francesi no, imo haveano fato comandamento e cride, niun de’ francesi non passasse e tutti li venturieri si partisseno de lì di campo. Item, che sacomani andavano per le vijle, dimandando lemo-sina di pan, et vivevano de vua, e che al presente saria il tempo di darli adosso dividendossi cussi, e il campo, è in Padoa, venisse a Noal.
    Noto. Fo eledo sopra il seslier di Santa f, per i cai di X, in Iodio di sier Dona Marzelo, sier Alvise Sanudo, fo provedador al sai, quondam sier Lunardo, qual per la egritudine refudà, e in loco suo fo electo sier Donado da Leze, fo provedador al sai, quondam sier Priamo, e intrò.
Copia di una letera di sier Ferigo Contarmi, 270 provedador di stratioti, data in Campo San Piero a dì 14 septembrio, hore 21, 1511, drizata a sier Marco Antonio Contarmi, suo fratello.
   Sicome eri scrissi cavalchai con cavalli da 500 fra balestrieri el stralioti, de compagnia del signor Jannes da Campo Fregoso, e andai tino a Campo San Piero, dove, zonto che fui, intisi che la scorta de’ inimici dover venire a levare cassoni odo di pane da Caslel Franco, nel qual Iodio era preparato.
Mi levai a meza nocte per fare lo eflecto predicto et cavalchai tanto che a l’alba dii giorno, questa matina, mi inboschai sopra Castelfraneho duo miglia et più, et feci benissimo discoprire le strade da ogni banda, aziò, venendo loro, facesseno conto con nui, et ivi steti ascoso per spatio de hore sei, che mai alcuno inimico comparse. Scorsi un pezo avanti, da cercha sei miglia olirà Asolo, per intender del campo inimico, del quale mai fu possibel potesse sapere cossa alcuna per esser il paese inhabilalo. Mandai 50 cavalli elccli de’stralioti con commissione di