(301 MDXI, SETTEMBRE. 602 316 Da poi disnar fo gran consejo e fato 9 di prega-di. E nota. Ozi vene a conseio sicr Francesco di Garzoni, fo podestà a Verona, quondam sier Marin, procurator, qual, poi la rota dii campo e il suo venir di Verona, più. non è stato, nè è sta tolto, né nominato in niun locho si non il primo anno di la zonta, et cazete. Hora è rimasto. Fo leto una letera di provedadori zenerali di Pa-doa, scrivano, come sier Zacaria Loredam, qual à servito a sue spexe con X horneni et 3 cavalli uno mexe et voi servir ancora la pitria etc., e lo laudano molto in dita letera, operarsi e portarsi ben. Fo leto, per sier Zuam Jacoino, secretano dii consejo di X, qual etiam fa l’oficio dii vice eanze-lier, per esser il canzelier amalato, una parte presa nel consejo di X con la zonta a dì 22 di l’instante, la qual è sta tenuta secretissima, videlicet che tutti quelli rectori, provedadori, castellani et altri che dal primo di zugno proximo passado in qua hanno a bandonato le terre et castelli a llioro comessi, si debano venir a presentar a le prexon in termine di zorni 8; et, non venendo, siano proclamadi, che in termine di altri 8 zorni se debano apresentar, i qual passadi, si procedi per il consejo di X conira di llioro, la sua absentia non ostante, intendando, questi talli, che si apresenterano, debano star in ogni prexom, excepto la prexom novissima etc. Nota questi tali, hanno abandonato, sono più di 30, come dirò po’. Fu posto, per li consieri, una parte presa a dì 26 im pregadi, videlicet che li 40 zivil, qual hanno a continuar ancora a la quarantia zivil fino vengino li electi in loco llioro, che sono a Padoa e Trevixo, e perhò 1’ anderà parte, che ’l se intendi che questi zivili star debino al criminal mexi 8 integri, principiando dal zorno intrerano criminali. Ave 107 di no, 1098 de si, et fu presa. Fu posto, per li diti, una parte, presa eri ini pregadi, che lutti quelli intrerano dal primo di octubrio nel consejo di pregadi. consejo di X et co-legio, sì metando balota come non, debano portar 4 boletini, videlicet governadori, cazude, sai e provedadori sora i officij, di non esser debitori, sóto pena a li scrivani, fese boletin, e fosseno debitori, di privation di l’oficio, et ai signori, sotoscrivesse, dì pagar dii suo; e quelli sono in pregadi, in termine di zorni 8 debano far li diti boletini, e quelli intrerano senza tal boletini siano privadi e de’ officij etc., ut in parte; et a questa condition siano tutti li altri ubligati, che sono in li oficij in questa terra. Et ave 211 di no, 1116 di sì, e fo presa ; la copia di la qual parte sarà notada qui avanti. Fu posto, per li diti, atenlo el sia stà electo con-sier di Osso Duro sier Zuam Paulo Gradenigo, qual se ritrova provedador zenera! in Trevixo senza al-gun salario, che li sia riservà a risponder e inlrar zorni 3 poi el sarà ritornato in questa terra, chome ad altri è stà fato 61 di no: el il resto de si, e fu presa. E nota. Fu fato etiam pocho, e a sier Chri> stofal Moro, è provedador zenera! ini Padoa, eleto consier di Santa f. Da poi consejo fo pregadi per la terra et leto 316* queste letere : Di Muta, di sier Piero Moro, podestà. Come quelli di Trieste li voleno ofender e sono inga-jarditi, et perhò si provedi di mandarli pressidio da potersi difender. Di domino Hironimo Sovergnan da Oxo-po, di 24. Come è lì per mantenirsi e voi servar la fede data, e prega la Signoria, venendo lì campo per ofenderlo, siano essi inimici molestadi da le nostre zente, perchè à dentro vituaria per 6 mexi e assa’ homeni etc.; et voria 50 cavali lizieri, e altre parti-cularità, dispriciando il traditor di Antonio Sovergnan. Di Butistagno, di sier Nicolò Bolani, ca-stelan. Come, per exploratori, i nimici à ’uto Gradiscila ; voi venir lì e perhò sia ajutato. Di Cadore, di sier Filippo Salamon, cape-tanio. In consonanza, che i nimici voleno venir a tuor quel loco, tamen lui et quelli homeni è disposti in mantenirsi, et si fortìfichano etc., ben voria fanti et qualche cavalli lizieri. Di Trevixo, dii provedador Gradenigo, di 28, horrc 18. Come i nimici questa matina, a l’alba, erano levati di la torre de Maxerata et venuti versso la Colalta, do miglia più propinquo a Trevixo, in uno loco chiamalo Broda, e quello, riporla tal avixo, dice, al partir suo i nimici non erano ancora smontati, ma pensano, alozerano lì per esser loco mollo abele ad alozar, è apresso la campagna et villa, che ha assa’ coperti. Scrive, aver mandato fuo-ra 25 cavalli, tutti boni coradori, per veder oculla-mente qual camino essi inimici fanno e sono per far. Etiam hanno mandato exploratori nel campo, et questa sera sperano intender el tulio, sì di Palo-zar, come di quello se divulga per el campo. Beni, scrive dii zonzer li, in Trevixo, sier Hironimo Mia-ni, quondam sier Anzolo, fo castelan in Castel Nuovo, era prexom in campo, è fuzito, di Mercurio Bua dal qual à inteso etiam questa levata de’ inimici. Dii signor Vitello Vitelli a la Signoria nostra fo leto una luterà. Di la levata de’ diti inimi-