607 MDXI, SETTEMBRE. 608 siei“ Piero Duodo, con litoio, 96. Solo, 92, sier Antonio Loredam, el cavalier, 88 sier Antonio Trun, procurator, 77 sier Zorzi Emo, qualli do è di zonta ; sier Andrea Loredan, cao di X, 66, eh’ è uso aver 96. Ifem, 3 savij di terra ferma, do ordenarij, in luogo di sier Piero Landò et sier Nicolò Bernardo, che compieno, e sier Sabastian Zustignan, el cava-lier, va provedador in Flistria, e il terzo sia per 3 mexi, e inlri partido sarà sier Sabastian dito, et ri-maseno sier Anlonio Zustignan, dolor, fo savio a terra ferma; 147 sier Alvise di Prioli, fo savio a terra ferma; quondam sier Piero, procurator; 120 sier Gasparo Malipiero, fo avogador, quondam sier Mi-chiel ; soto, 90, sier Marin Morexini, fo avogador; 89 sier Piero Trun e altri poi. Fo lelo la zonta ; tolti numero 144, che prima solea esser 180. Di sier Alvise.Mozenigo, el cavaiHer, fo le-tere, di eri sera. Come volendo venir con li cavalli, ha con lui, e fanti e sier Fantin Memo, fo provedador a Gradiscila, e sier Zuam Dolimi, fo provedador a Fellre, partili di Gradiscila con scorta datali per li capetani cesarei, vene per intrar in Porlo Gruer, qual trovò si havia reso a’ inimici, el perhó vieneno a la marina in cao di la Piave. Scrive, si mandi barche etc. a levar li chavali, sarano lì etc. Et fo mandato li executori zoso per mandar a levar ditti cavali. Di domino Hironimo Sovergnan, da Oxo-po, fo letere, de 5(7..Come non sapeva la perdeda ili Gradiscila; volersi manlenir, et se li mandi li 50 cavali richiesti, e altre particularità. Di Trevixo, dii provedador Gradenigo, di ozi, hore 18 '/s. Come in quella malina si ha, lo esercito inimico pur alrovarsi alozato al ponte di la Piave, e lavoravano il ponte; e, per quel dizevano, voler passar per andar ad espugnar la Mota e facevano il ponte fortificandolo, aziò possino condor l’artellarie di là, et per quanto hanno, li Ihoro ca-pctani feno intender si pasasse di là di la Piave, ita che questa malina molti erano montati a cavalo per passar, tuttavia fortifichavano il ponte et lentamente, et che quelli, erano montali a cavalo, dismontavano, * et àse, fanno molte minaze di venir a Treviso. Poi scrive, de lì atendeno a fortificharsi e star provisti et oculati a la segurlà de quella terra. Scrive a la Si-gnori:i, si mandi fanti da 1000 in suso, perchè n’é più di 1'00 de lì amalati. Item, danari e danari per dar le page a le zente. Item, si mandi zentilhomeni suso, perchè è pochi quelli sono, et quella note al capei: ni j vene colico. Di sier Lunardo Zustignan fo letere; ma il sumario di do dirò di soto. Di Roma vene letere di V orator, di 24, bone letere in materia ligae. Il sumario, havendolo, scriverò di soto. Item, il papa ha scomunegà fiorentini per aver dato Pisa a far il concilio, qual è za principiato. Item, manda itcrum in Pranza l’o-rator di Scoda, et altre cosse, ut in litteris. Di Napoli, di Lunardo Anseimi, consolo, di.... Dii partir di XVI barze ben in bordine di fanli, e ari diarie è tolte di le altre, erano a Napoli, e danno fama, andar a Piombino, ma non si sa dove le vadino etc. Fu posto, per li savij, una letera a li provedado-ri zenerali ini Padoa, mandino a Treviso fanti 1000, e fu presa. Fu posto, per li diti, una letera al provedador zeneral in Treviso, stagi di bon animo ; il governa-dor Bajon è zonto a la Calholicha e presto sarà qui. Item, di Padoa barano 1000 fanti et 500 di qua. Item, sì provederà di danari. Item, se li manda orzi etc. Fu presa. Fu posto poi una letera a Roma a 1’ orator nostro in risposta in materia ligce; fo do opinion, una di concluder come si poi, l’altra meter lempo di rnezo. Di sier Lunardo Zustignan, di 28, hore 4 di note, venute questa matina. Come hanno, i nimici esser alozati al ponte di la Piave, a Moneslier, a Bre e tute quelle ville lì in contorno, et hanno afermato el ponte di là dii ponte di la Piave versso le basse, e sono tirali a la volta de la Colalta, et dize el cavalaro, andava a la Mota, che sono fina a la Fosseta, e che lì sono da 500 fanti a Foson, e vole-no passar in quelli paludi pertuor el bestiame, benché dicono villani che si pono tirar versso la Gran-za e segurar dito bestiame. Se dize in campo, vole-no andar a tuor la Mota. Etiarn si ha letere di Ve-necia, di ozi, dìi perder di Gradiscila, che a lutti è stà gran dolor, e la credeno, perchè i nimici hanno trato parechi colpi de artellarie ; si judicha, sia stà trale per alegreza di l’aquisto di Gradisca. Tutti è di opinion siano per vegnir de lì a campo e far una experientia con grandissimo forzo, bora che hanno tuto el Friul al suo comando e polrano far venir le vituarie ; perhò doman comenzerano da la nostra Dona fino a la porta de Alliba e forlificherasi sì di fossi slargati, come de cavalieri alzati, e taiar il ponte per meter la porta in forteza, e abasar la torre di la dita porla, e si provederà a tutto. I voi damatina far lavorar lutti, sì terierj, come saldali e dma per