397 MDXr, AGOSTO. 398 hore 3 avanti dì, si levono di Camisan e cazò fuogo ne li alozamenti, e mandò uno squadron grosso a le Brentele a devedar a li nostri, non li fazese ollra-zo, comrne li fu fato eri, dove alcuni cavali liziori nostri fo a l’incontro, e non li parse avantazo ilo afrontarii, e stete (¡ussì sopra le dilese por aspetar qualche summa di homeni d’arme nostri ; ma nostri steteno tanto a metersi in arme, dove li inimici ste’ tanto, che li llioro cariazi fosseno passali. Poi andono ad alozar a Citadela, di là di la Brenta, dove per li provedadori è stà manda stasera a Treviso fanti 800. Di Trevixo, fo le ter e dii podestà e proveda-dor. Di fortifichation funo, e hanno butà zoso il cam-paniel di la Madona et parte di la chiexia. Item, dii zonzer di zentilhomeni lì, ut patet in litteris, e atendeno abasar le mure. Da poi disnar fo gran consejo, et Zuam Jacomo di Michieli fe' l’oficio dii canzelier, per esser amalato. Item, fo publichà una lelera di provedadori zetie-rali di Padoa, di 22. Dii zonzer lì sier Urbani Bola-ni, di sier Alexandro, con 4 homeni, a so spexe, olirà sier Lunardo con 5. Item fo publicà, tuti va-dino a portar a li camerlengi quanto hanno promesso. Item, chi è debitori vadino a pagar, per aiutar la patria et lhoro instessi etc. Et fo tolto di pregadi, ordinario, sier Bortolo da Mosto, fo capetanio di le galie bastarde, quondam sier Jacomo, qual è quello con 30 homeni è andato a Trevixo a so spexe, et fo tolti 8 titoladi, et rimase primo. Ave 961 di si, 125 di no; e balolado, il principe si levò et parlò in questa forma : Come il cole-gio, che vigila ogni horra a la conservation dii sta- • do, li avea manda a dir che dovesse parlar, et era stà contento, data occasione, chè à visto la desposi-tion dii consejo in aver honorà missier Bortolo da Mosto, che andò a servir a so spexe con 30 homeni, perbò persuadeva, in tanto bisogno, che se a viso da ogni banda, che, conservando Padoa e Treviso, le nostre cosse anderà ben, pertanto pregava tre cosse: la prima, chi voleva andar a servir si venisse a dar in nota; 2.°, chi voleva imprestar, imprestasse; 3.°, chi era debitori di le sue angarie andasseno a pagar ; et non disse altro, ni de mandar so fioli a Padoa o Trevixo, comme di raxon dovea dir. Et compito, andoli davanti sier Sabastian Ba-doer, quondam sier Jacomo, qual domenega non passò camerlengo di comun, e oforse andar a servir con XX homeni a sue spexe ; sier Zuam Antonio Dandolo prestar ducati 100, et sier Zuam Vendra-min, quondam sier Alvise, quondam serenissimo, pagar dii suo X homeni, et altri niun non andò a oferirsi, e fo continuato il balotar quelli di pregadi. Di Roma vene letere di 20, et tenuta fin 21. Chome in quella note il papa era stà meglio. Item, èoloquij abuti con l’oralor yspano in materia li-gce, come dirò di soto. Il papa, a dì 20, ste’ mal, e per Roma si dicea, moriria a dì 24, et si feva pratiche al papato etc. Item, che 1’ orator yspano havia spazi letere a Napoli al vize re, che spingesse quelle zeute versso Roma, ita consigliato da 1’ orator nostro; e questo perchè modici dubitavano molto di 24, e, si venisse il parasismo, comme a di 20, saria spazato. À anni 67. Item, non ostante il papa haves- se mal, a dì......, si levò da leto e dete il capello al Cardinal sguizaro, poi tornò a leclo. Item., esso orator nostro, ricevute nostre di XV, fo da sua santità e intrò, e li presentò le letere intercepte di 3 cardinali, è a Milah, qualli, di 4, scriveno a l’imperador, voi venir al concilio a Milan etc., et non voi star duro; le qual letere il papa li piaque assai. Item, 1’ orator nostro in materia ligce era stato con 1’ orator yspano e ditoli le letere scrive la Signoria, qual à mosso nove cosse e capitoli, e voi, la Signoria fazi quietantion al re catholieo, e soi heriedi, di danari dia aver di le terre di Puia, e li cieda ditte terre restituite; 2.° voi, la Signoria pagi ducati 40 milia al mexe a le zente; 3.° voi, la liga defendi la Signoria dii stato 1’ ha al presente, e non recuperar il perso. Item voi, la Signoria prometi ducati 30 milia a l’anno et 300 milia, per la investitura, raynes, intrando l’imperador in la liga, e acetando lo acordo. E di Vicenza non si parla, perchè el dize, la è persa. E dice, questo è interesso dii ducha Carlo di Borgogna, unico herede di Maximiano, e altri capitoli, ut in litteris. Item scrive, che il Cardinal d’Ingaltera dice, aspelar bona risposta dii suo re, tutavia farà tuto quel voi Spagna. Item scrive, dubita certo di 203 acordo tra il papa e Franza, e habi mandato il syni-clià a l’orator Tioli, è in Franza, qual acordo è, che el roy lassi Bologna al papa, e lievi la protetione, et li Bentivoy vadino fuora, havendo le lhoro intrate. Item, il ducha di Ferara resti subdito dii papa con li capitoli tratati altre volle etc., sì che per Roma si tien, dito acordo seguirà. Item scrive, il Cardinal San Clemente, videlicet Arzenlino, esser amalato, et il Cardinal......., e altre particularità, ut in litteris. Poi in letere di 21 ¡dice, tenuta fin la matina, il papa à ’uto bona nociè etc. Item scrive, per la egritudine dii papa za per Roma era stà cominziato pratiche tra li cardinali al papato etc., sì che le cosse è molto mutate per la malalia dii papa.