- 42 - nizzazione artificiale del proprio paese allor diviso fra romeni (suoi connazionali di origine a quanto pare), bulgari ed albanesi. " Jllbanesi, valacchi, bulgari, gente di lingua diversa, egli proclama nella curiosa prefazione in versi, rallegratevi ed affrettatevi tutti a diventare greci, abbandonando la vostra lingua, voce e costumi barbarici.... Popoli che prima eravate d’altra lingua, ma cristiani, acquisterete d’ora innanzi la lingua ed il modo di conversare dei Greci, ritraendone gran Vantaggio pei vostri processi ed in tutti i vostri affari commerciali. Qiovani dei bulgari, degli albanesi e dei valacchi, rallegratevi ; diaconi, presbiteri e monaci, ridestatevi dal sonno profondo dell’ignoranza, imparate la lingua greca che è la madre della sapienza. Si è affaticato a questo libro il rispettabile economo Daniele, un romeno (mesiodax), mentre esercitava canonicamente il sacerdozio. Il buon pastore e gerarca di Pelagonia l’ha dato alle stampe, investito com’era del suo mandato divino, per insegnare a tutti i Volenterosi la lingua greca; allo scopo di mutar cos) le usanze bulgaro-albanesi e volendo che si insegni ai ragazzi con lettere greche... affinchè voi compiendo a suo cenno questa buona azione possiate conseguirne una grande utilità temporale quaggiù ed i beni eterni nell’altra vita n. Venne il Ventuno ed è inutile riandarne le vicende: quando tutto l’elemento ortodosso della penisola balzò in piedi dell'Jonio al Mar Nero, dicendosi greco, nessuna meraviglia che anche 1’ Epiro facesse coll’ Eliade causa comune, l’invocasse madre, desse a lei il miglior sangue: Botzaris (1); come altri albanesi delle tre isole nautiche, ( I ) La Biblioteca Nazionale di Parigi possiede un documento curioso del celebre eroe suliota: è l’autografo d’un suo lessico greco-albanese steso da lui ad uso dei propri compatrioti! nel 1809 a Corfù (ms. fondo albanese n. 1, olim 251 suppl. grec.).