m MDXI, APRILE. con lelere di cambio a Bologna de ducati 4000. Dimanda danari per pagar le zcnte, che altramente, di necessità, si converà partir, perché non ponno viver, e dubita di qualche inconveniente, et li stratloti se sono sublevati et non hanno voluto una paga. Dii dito, di 18, ivi. Come inimici erano andati al Bonden et lo bombardavano, qual fu dito non è vero 0. Di sier Zuam Moro, capetanio generai di Po, date à dì 17 aprii, in porto di Barena. Come havia ricevuto lelere di domino Zuam Forte, che eri, a horre 19, inimici passono el Po, zoé fera-resi, 11 apresso la Bastia dii fossa’ di Ziniiil, e asaltarono le scoile dii papa, e le cazò fino a la Fraseha-da, lontano di Po miglia do, e dal campo miglia do; et, sentito dal campo dito rumore, esso, domino Zuam Forte, subito montò a cavallo, e con tuta la sua compagnia e altri cavali, e deteno la caza a li inimici, li qual trovoe acanto il Po, zercha cavali 80 e fanti 300. Zonto che 1’ ave i nimici, li dete la fuga fino sopra la ripa dii Po. nel qual loco essi inimici haveano aparechiato alcuni ponti el burchij, e saltorno dentro con tanta furia che assai de lhoro se anegorno. Interim dicti inimici discargono molti pezi de artellarie grosse et minute, amazono do cavali de li nostri e feriti 3, altro non incorse. Item, che inimici fanno grande provision de devedar che non si prendi la Bastia, e che sono grossi, e che ’I crede che non si potrà aquistar ditta Bastia; et questa matina le nostre gente di la Bastia si hanno apre-sentà sopra Po. Item scrive, esso capetanio aver deliberà non andar a la bocha di Primier, dummodo per la Signoria non li sia inforzato l’armata. Dii provedador Grifi, date sopra il Polese-ne. Come à dato principio a tajar 1’ Adexe sopra dito Polesene, e tajerà e ti am Po per inondar lutto, acciò inimici non passino. Fo leto di Andernopoli, di sier Nicolò Zu-stignan, quondam sier Marco, di 18 marzo. Come havendo il signor Eli bassà auto nova dii zonzer 1’ orator nostro a Eno, li haveano mandato contra uno schiavo col turziman, et era andato e ti am Lodovico Valdrin, seeretario dii bay lo. Item scrive, di garbugij grandissimi de li tra quelli fioli dii signor turcho, ut in litferis. Noto. In le letere di l’oralor nostro in corte si ave. a dì 7, il papa intrò ini Bologna con 17 cardinali, et il curzense, orator cesareo, a dì X, con cavali 250, e con lui ha molti foraussili padoani, vicentini e veronesi, ai quali comesse non parlas-seno con alcun venitian. Et l’orator nostro li andò contra, e lui, curzense, non volse montar a cavalo fino dito nostro orator non si partiva, e cussi si partite. Fu posto, per i savij, mandar a far 1000 cavali uq de stratioti in la Morea e altrove, per dar reputatimi, Et fu presa. Fu posto per li diti, d’acordo, una letera a l'ora* tor nostro in corte, è a Bologna, in risposta zercha 1’ acordo che vosamo, quello altre volte fu parlato di dar a la cesarea majeslà, e per la investitura di le terre e tanto a 1’ anno Et fu presa. Noto. L’altro eri hessendo venuto sier Nicolò da cha' da Pexaro, quondam sier Bernardo, stato podestà et capetanio a Crema, prexon di francesi lì a Crema, e riscalato, chome ho scriplo, fo in colegio ■ e referì alcune cosse, e di la voluntà di cremaschi etc. A dì 22, marti di pasqua. El conte Vanis, venuto di campo dii provedador Capello, fo in colegio: voi andar a far di altri turchi etc. Fo carezzato e commesso a li savij. Vene domino Piero Grimani, di sier Antonio, procurator, qual sta a la Zuecha, in colegio, per uno messo auto aposta da Bologna, con letere di suo fratello, Cardinal Grimani ; li avisava certi Irata -menti dii curzense, et referì il tutto a la Signoria con li cai. Da poi disnar fo gran consejo, e fato castelan a Padoa, justa il solito, sier Bernardo Condolmer, fo castelan a Lacise, quondam sier Zuam Francesco, e altre voXe. El colegio si reduse ad aldir el conte Vanis, di Poliza, e quello richiedeva etc. Fu posto per li consieri, la parte, che li proveda -dori sopra i officij e cosse dii regno di Cypri potes-seno esser electi dentro et di fuora. Ave 340 di no, 700 e più de si. E fu presa. Fu posto, per li diti, dar a domino Zuam Alvixe di Rossi, veronese, atenlo la fede sua, cinque canze-larie a Mestre, videi'icet con 5 rectori. E fu presa, la qual il inarti santo si perse. Fu posto per li diti, dar le do quarantie in certa causa. Fu presa. Vene letere di la corte di Bologna, di 19, 20 et 21. Chome il papa si partiva e va a Ravena. Item, successi col curzense, qual è molto superbo, e il papa li havia dato tre cardinali auditori, videli-cet: San Zorzi, episcopo, Regino, prete, et Medici, dyacono. Item, il papa havia gote. Item par, dito curzense verà col papa a Rav na e vieti più molesim, ma podio di quanto prima expose, zercha l’acordo di P imperador con la Signoria nostra; e altre par-ticularità, corame dirò.