13 MDXI, MARZO. 14 va licenlia dal papa, perchè fornisse il tempo di la sua conduta. Eri sera il papa fo un pocho in colora, chè li soi soldati et li nostri non vanno a Ferara : sa che il ducha di Urbim non voi, alo tien pur in campo, e voi che se fazi per li altri cosse che non sono possibile. E si aspeta a la dieta in Mantoa e! crucen-se per Maximiam, lo episcopo di Paris per Franza, lo episcopo di Catania per Spagna, etiam vi va questo orator yspano eh’è qui a la corte. Il papa fin qui non manda, tamen le soc cosse si governano per momenti. Scrive non li piace questa dieta in Mantoa : tutto è contra il stato nostro. Dii dito, di 28, hore 20. L’armata nostra è partita di Santo Alberto, e andata più s&so, e hanno rebatuto su le rive alcuni inimici. 11 papa ha ’uto piacer assai et à ordinato che Zuan e Vitello Vitelli, con le sue zente d’arme, vengino a la Bastia, et voi * aver Ferara s’il poelrà, che Dio el voglia, per ben nostro publico. L’altro zorno fo intercepte zerte le-tere che venivano di Franza al campo francese, e alcune di l’orator fiorentino, che scrive di Franza, in zifra, e fonno mandate a Venecia per levar la zifra. Li fiorentini, che dubitano che da Venetia non di-chano il vero di quello è scrito, ha mandato qui la zifra, aziò si veda s’il sia vero quello si dirà de Ve1 necia; et è cossa importante, aziò el papa cognoscha el vero l’ha dito a l’orator nostro, acciò scrivi a la Signoria fazi levar il dover. Diman il Cardinal Medici parlerà al papa, ma tien sia fichato el chiodo. È presto per farne una frota, e quelli soi lassa adesso el veneto per dir non ho mai fat® venitian, voglio farlo per far li soi, e tien risponderà, lo farò quando farò questo mei et presto. Scrive, lo episcopo di Vicenza è partito de li per Vicenza; prima vera a Venecia. Lo episcopo octocense partirà di qui, perchè il papa li ha dito non voi impazarsi di Both Andreas, et che l’à altro in capo, el qual vien a Venetia senza conclusion : voi mo travar per via di la Signoria. Et dii dito, di 28, hore 23. Come scrive per lo episcopo octocense che vien ; et in questa borra, 22, è venuto nova, come l’armata di Ferara con fanti 2000 et 50 homeni d’arme era venuta a certo ponte, dóve era missier Brunoro da Furlì con le zente dii papa, che sono 50 homeni d’ arme, 3000 fanti et 400 cavali lizieri ; ma il forzo erano venuti per scontrar l’armata nostra, e missier Brunoro era rimasto a quel ponte ; e, credendo che questa de fe-raresi fessela nostra, quelli messeno in terra e hanno roto questa zente dii papa che erano li, e morti da G00 spagnoli, et messo il campo dii papa in fuga et roto. El zonla tal nova in questa horra, el papa subito mandò per l’orator. Vien dito, missier Brunoro da Furlì è morto, ma non si sa certo: l’armata nostra non ha ’uto danno alcuno, perchè non era ancor zonta versso la Bastia. Il papa subito ha mandato a veder come sta le cosse. Questa è mala nova, e li dispiace; bisogneria l’orator nostro li fesse cuor, aziò el non precipitasse con Franza in accordarsi. Il papa è stato molto in colora con l’orator, e che la tardeza de questa armata nostra è stato causa. Lo episcopo Carinola, zoè domino Zuan Antonio____, . e Guido Guaino sono reduti in la rocha de Lugo, et li inimici anderà seguitando la vitoria ; et le zente dii papa schampate, chi in Ymola, et chi in altri lochi, e morti molti. Le guerre danno a questo modo dove non zè l’hordine: bisogna mo haver campo novo, e aver la Bastia. Dii dito, a dì 28, horre una di nocte. Come il papa ha ’uto altre lelere da lo episcopo Carinola, l’è stato più presto vergogna che danno: svalizati 200 fanti spagnoli, pur è persso do pezi di artelaria 5 dii papa, e non sono morti, né presi cavalli. E quel missier Brunoro da Furlì sta bene, sì che è stato più presto vergogna che altro, perchè queste cosse di la chiesia sono senza governo. Fo, con le zente di Ferara, quel missier Julio Taxon. Il papa voi far più fa-zende fesse mai ; subito ozi à mandalo quelli 50 cavali di stratioti, vene l’altro zorno qui di Mantoa, a Lugo, e ha scrito per tutto si provedi. S’il papa volesse spender e far fanti 3000, non saria troppo zor-ni, oblegneria, ma manda cernide con 6 carlini per uno, e poi spende molto più; e le cosse vanno in longo. Noto, domino Agustim Gixi, qual è in questa terra, venuto per il credito 1’ ha di ducati 17 milia e più con Alexandro di Franza, ialite per avanti, et fe’ un merchado con sier Piero Zen, veneto mercha- • dante di zoje, che li dà tante zoje per la summa di ducali 25 milia, e lui li dà il resto tanti alumi ; e mantien il credito liquido e vero. Ma è una condi-tiom che li dà libertà a vender le zoje, e, quello ave-rà, metti a suo conto, con altre clausule. E par, li soi parenli andò a la Signoria digando, questo merchado sia tajà, perchè sta mal etc. ; e cussi seguite che ’1 dito merchado non ave locho, come dirò poi. Ancora fo pratichado di far uno altro merchado con la Signoria, dit ducati 25 milia di alumi et 25 milia contadi, a pagar tutto in termine.... anni. Da Porto Gruer, di sier Bernardin da Canal, podestà, si ave letere. Come era stà fato certe come su el San Marco è lì, in disprecio etc., adeo