363 MDXI, AGOSTO. 364 si duo], ne poi aver 400, et se i fosseno di qui, si faria fazende; tamen con li diti vera eie. Fu posto, per li savij. atento che quelli preten-deno aver la tai? dii cavalier Biancho non sono in questa terra, perhò domino Zuam Paulo Bnjon lassi uno comesso, qual si adaterano con li ditti, et acciò el possi andar a servirne in campo libere, li sia dato, per suo rescalo, el cavalier Biancho, è in li cabioni, chome fu preso. E fu presa. E in execution. venuto zoso il pregadi, sier Francesco da Leze e sier Pangrati Dolfìm, provedadori sopra la sanità, a i qual è imposto per il colegio tal cargo di prexoni, borra li fo consonato dito cavalier Biancho, mal conditionato et non sano, ma gran nimiebo di questo slato. Et dicunt, à promesso su la sua fede, di far etiam lassar sier Curio Marim, è prexom in Milan. Fu posto, per li savij, exeepto sier Antonio Trun, procurato!*, che chi depositerà, in termine di zor-ni.... a li camerlengi ducati 100, fosseno fati creditori di ducati 110, e possi scontar in angarie soe e d’altri, 3 per 100 dacij etc., ut in parte. Con-tradise dito sier Antonio Trun; li rispose sier Alvise da Molin, dicendo, bisogna danari, non ha di meglio etc. Poi andò suso sier Marco Antonio Loredan, dicendo, è materia di el consejo di X, e li cai si levò e non volseno più oltra si parlasse, senza tuor licentia dii consejo di X, atento li dacij è di 8 officij spedanti a la camera d’imprestidi. Item, fo leto una opinion di savij per trovar danari, atento il gran bisogno, la qual parte si habi a meter a gran consejo, videlicet quelli vorano esser balotà a le cazude, oferissa prestar a la Signoria ducati 700; sopra li camerlengi, raxon veehie e raxon, numero 500; X oilìcij e provedadori di comun ¿00; et provedadori sopra la camera d’imprestiti, X savij et camerlengi di comun, ducati 300; cataver, ducati 200, et havendo passadi anni 25 entrino in dilli oflicij, come vacherano, per una volta solamente per uno anno, con questa conditiom, siano fati creditori, la mità al monte novissimo, e l’altra mità scontino in angarie soe et altri, videlicet in 4 angarie, co-menzando 1412 marzo in là, li qual, che deposite-rano, siano balotati tutti a gran consejo, e chi ara più balote rimagni, passando la */s dii consejo ; et tamen dita parte non fo ballotada, e licentià il pregadi. Et nota. Vien dito, voleno meter, chi voi esser di pregadi et zonta pagino ducali 200 per uno, e siano ballotadi tutti in do zorni, e quelli non darà, sia fato iu locho suo. Et licentiato il pregadi restò consejo di X con la zonta. A dì 13, la matina. Li cai di X andono a San Zuanne per far la mostra di homeni di le 12 barche, preseno 'di far nel consejo di X, soto do capetani, per custodia di la terra, oltra le altre ; unde vi sono ..., et li capetani fono facti, videlicet Vassalo et Zacaria di San Zacaria. Di Padoa; di provedadori generali fo letere, di eri. Il campo 'nimicho ut supra. Item, se li mandi danari etc. ; e di l’intrar dii signor Pandolfo Malatesta in Citadella con cavali 400. Da poi disnar fo pregadi et leto molle letere, videlicet: Di campo, da Padoa, di provedadori, di borre li. Questa matina Oda conio, et chome haveano ricevuto la deliberaliom zercha domino Lucio, che el sia governador ancora e perseveri, et non 1’ havia dita ancora per le raxon, ut in Utteris. TH Trevixo, dii podestà e provedador Gra-denign. Chome sier Bortolo da Mosto era zonto lì con li 30 homeni, venuto a servir gratis, e havia dito, era pronto a far ogni cossa etc. Item, dii zon-zer di alcuni altri zentilliomeni, ut in littiris; e perchè sier Antonio Donado havia lassà Bassan, ve-neno oratori da lui, provedador, a dolersi, la terra esser sta abandonà, et li à manda sier Zacaria Bembo, di sier Francesco, per provedador, qual era lì a Treviso. Di Miran, di sier Baldisera Dardani, provedador. Chome li villani è reduti, forlilìehano li passi, et di 0 dubitano. Noto. Costui, poi la creation di domino Alvise, suo......., restò provedador di Miran e di Uriago etc. DiZanonda Colorgno, date a Corezo, fo leto le letere soe. Come volentiera vegneria a servir la Signoria, volendo, si non quella lo avisi e li dagi licentia, si acordi. Di Gradiscila, di sier Alvise Mozenigo, el cavalier, provedador zeneral. Come de lì atorno non è movesta alcuna de’ inimici. Dii provedador Gradenigo, date a Trevixo, fo leto queste letere: Prima, data a dì XI, hore 19. Come à ricevuto letere di la Signoria nostra, se li manda ducali 2000, qualìi siano servati, et aver scrito a li provedadori generali a Padoa, li mandi fanti, risponde : In Trevixo esser solimi fanti numero 900, senza Francesco Calson, e li cavali lizieri vanno sachizan-do de lì via, et che nel boscho dii Montello erano adunali grandissimo numero de contadini, e fatosi forte de lì, si dice, esser da 8 in X milia di questi I talli. È stato da esso provedador, et doman à termi-