251 MDXI, GIUGNO. 252 gravemente, maxime havendo facto voto et júralo, ■ da poi In sua creatione, lenire et servare ogni dici anni epso concilio, uncle non soìum è stato negli-127 * gente in el precepto de la ecclesia et del concilio, ma ancora trasgressione de tale voto el juramento; non hai facto epso -concilio, essendo il suo debito tempo el necessario per lui ; ni possemo credere che tnai, per sua a.uclorilà o volunta, se habia a fare dicto concilio. Et havendosse a tractare de li gravissimi scandali de la ecclesia in epso capo, in el quale caso, secundo le ordinatone et constitutione de li padri, et secundo li decreti de epso s iero concilio de Costanza, non ¡ispéela, ni appertiene al surnmo pontífice la congregatione de tale concilio, ma, in secundo loco, a li reverendissimi signori cardinali speda la convocatone del concilio in simili casi, li qualli cardinali non se sono adherili al ponlifìce in tale sua negligenti», et non a quelli che de continuo sono siati participi de la negligenti» del prelato ponlifìce, per zelo adunque el carità de Dio, la quale maxime ne coni move et accende dopoi la missa del Saneto Spirilo, quale habiamo invocato, adimandando et con instantia recercando la reformalione de la ecclesia nel capo et ne li membri, de nostra certa scien-tia et spontanea volunta, quanto de ragione meglio possemo et dovemo, in nome del sacro collegio de li reverendissimi signori cardinali, il quale collegio, in noi se representa in questo caso justamente, et anche in nostro nome particolare et de li altri cardinali, de li quali habiamo el mandalo, et cussi etiam per nome de li altri cardinali et prelati nostri adherenti, o che se vorano adherire, noi, insieme con li consiglieri et procuratori del sacralissimo Maximiliano, electo imperatore de’romani, sempre Augusto, et dii christianissimo Ludovico re de Franz», el duca de Milano, et cum li altri nostri adherenti in questo, o volendose adherire, denunciamo e! convochemo el concilio generale de la ecclesia universale, el, quanto per noi possibile sia effeclualmente, mone-mo ad congregarse, confortando a fare tal concilio ne la cita de Pisa. Il quale se deba principiare in calende de selembre, proxime future, et lì continuare el terminare ¡usino a la diffinitione de le cause superiore et anledicte, excepto se de consentimento de la magiore parte de quelli, che se haverano a congregare in epso concilio, paresse che ad altro loco più commodo se havesse a transferire, per qualche legitima causa. Per tanto con ogni reverenti», humililade et instantia supplichemo el signor papa Julio secundo, e per misericordia de Dio el confortatilo a consentire a questa congregatione del conci- lio, per le cause predicle, et personalmente, et per 128 soi legali, honorare et confirmare epso concilio, et similmente convochemo et ricercheino li reverendissimi signori cardinali de santa romana ecclesia, patriarchi, archiepiscopi, re, principi el potentati, com-munitade, colegij universitarie de sludij generali", et maestri et generali de religione, el cussi anche tuli li altri prelati de la ecclesia, che hanno auclorità do dillìnire et consiliare ne li concilij generali per ragione, o per consuetudine, consueti etohligati venire ad epsi concilij, che loro, o per soi solenni oratori et procuratori, non p »tendo con sua comodità personalmente appresentarse in epso concilio, se digitino, nel loco et tempo supradieto, venire.o mandare a tale concilio, procurando et operando quanto per epsi sera possibile, adeiò (lieto concilio sia libero et securo, et che in epso se proceda secondo la forma del synodo constantienese, ad honore de Dio, et per spenriore et ornamento de la ecclesia, et per la pace de christiani, et expugnalione et debellatone de’ infideli. La quale cosa noi, de santa romana ecclesia cardinali, sectindo le forze nostre, offeremo a Dio, volendo cum efìecto procurare el fare quanto è dicto; per il che summamente pregamo et confortarne il sunclo signore nostro et li reverendissimi signori cardinali, secundo la forma de li »Uri concilij, ail abstenirse al presente d» quatro cause, le quale maxime polesseno impedire tale sanela congregatione, videlicet da la creatione de novi cardinali, et d» la publicatione de alcuni »Uri, che, per caso, fus-seno sta creali, el dal procedere conira antiqui cardinali et altri prelati el persone, che ad epso concilio volesseno venire, consentendo a quello come è honesto et conveniente ; et similmente, da impedire tale convocatone de concilio, directe o indirecte, pubìice o occulte, o solo qualunque altro colore, modo o forma, et da lo alienare feudi o terre de la sancta romana ecclesia, in le quale cause tulli noi con ogni humilità protestemo de nuellilà, quando.se fa-cino, excepto se da epxo sancto signore nostro in dicto concilio acadesse a lare questo ; ma, faclo altramente, o che se havesse a fare, siano irrite et vane, et de ninno momento, protestando et recer-chan io che per epso concilio se habino ad annullare el cassare, secundo che sera de ragione. F.I perchè (ale convocatone de concilio, et protestatone non la possiamo fare im presenta del prefalo papa Julio, il quale à incarzerato et faclo minazare de incarzerare li cardinali de sancì» romana ecclesia, soi fratelli, et li principi de la ecclesia universale, facendo etiam 128 * deslenire li oratori de li principi, contra la lege et