179 MDXI, si possi proveder di elezer uno zenlhilomo nostro castelan in dito castello, con ducati 20 al mexe, netti per spexe, et si observi la parte di le pregierie. Fu presa. Fu posto, per li diti, chi sier Zuam Navaier, è provedador a Liesna, debbi aver il salarlo di tanto quanto starà lì, a Liesna; poi vadi al suo syndlchato, ut in parte. Et fu presa. Fu posto, per li savij, poi leto la suplichation di sier Alvlxe Soranzo, quondam sier Velor, è im pre-xom, qual è debltor di ducati 1500 a le eazude, che il dito possi pagar la mità dii debito in contadi, termine zorni XV, e l’altra mità dì crediti di nave; e, non pagando li contadi in dito termine, la grafia non li vagìij nulla Fu presa. Fu posto, per li savij, excepto sier Zacaria' Dot-firn, il marcha’ dii Gixi, segondo, videlicet dar i aiutili a ducali 18 el mier, a uno bolognese, a ducali... el mier, et esso doniino Agustin Gixi tuo’ quella dita a conto dii suo credilo d’tiara con la Signoria nostra. Et sier Zacaria Dolimi andò in renga dicendo, voi far tulli ducati questi alunni, videlicet di meter una (ansa, che darà ducali 100 rnilia a pagar di questi aitimi, a quelli haverà depositado; el non li fo ri-94 sposto, e lui messe de indusiar a doman. Et andò la parte di savij e de la jndusfa, et fu presa la parie di savij, di concluder il marcha’, di 3 balote; e fo tolto liceulia dal pregadi di far el sinicha’a li 3 deputati etc., e poter far I’ instrumento di la vendeda. A dì 16, la matina¡ fono letere di Andernopoli, di l’orator nostro, vechie. Dii suo levarsi e andar a galia per repatriar. Fu fato in colegio scurtinio di castelan a Monfal-con, juxta la parte presa, et rimase sier Francesco Corner, quondam sier Zorzi, et aceto libentissimo, et partì subito per Monfalcon. Da poi disnar fo consejó di X con la zonta, e ste-teno fino horre 1 l¡¡ di note, et vene le infrascripte letere: Dii provedador Capello, di li, hore 17, dal Panaro. Come i nimici passava la Sechia, quel zor-no, e il papa partiva da Bologna, e la cilà c ininzia-va a titubar. E nota, dite letere non è drízate a la Signoria, ma al provedador Griti, è sopra il Polese- • ne, per le qual lo prega, voglij proveder l’exercito di pan, e far il ponte sia fato, da poter passar di qua etc. Et nota. Ilessendo venuto zoso il consejo di X sopravene altre teiere dii provedador Capello, adeo, a borre do di note, el principe mandoe per il colegio, maxime li savij vicini, li qualli veneno a palazo MAGGIO. 180 e sleteno in camera dii principe fino horre 3 di noie; ledo le letere et falò provisione. Dii provedador Capello, sopra nominato, date a dì 14, horre 2 di note, ivi. Chonte i nimici erano passati la Sechia et lino a Castel Franco, et nostri, zoè tutto il campo, si messeno in ordinanza et sleteno Ire horre armati, assetando che i venisse-no di lungo per esser a le mano; li qualli non vene-no avanti, ma ritornono di là dii fiume, et fanno.la • via di monti ; si che passerano et vegnirauo propinqui a Bologna, per la qual cossa' etiam el campo nostro si levarà, dove i sono. Il papa, a dì dito, si do-vea levar per andar a Ravena, perhò aricorda, si provedi di pan et navilij, bisognando. Et refluii diti savij, primo, terminono mandar sier Domenego Malipiero, provedador execulor, damalina a Chioza, per far provision di barche e navilij, per levar le nostre zenle, redugandossi a le marine. Item, sier Lueha Trun, l’altro execulor, atese a far cargar in Terra Nuova burchij di pan, tolti da li pistori, et mandarli, in l’Adexe, fino a la Badia, per mandarli poi lii campo. Item, scrisseno molte lelere etc. De Ingaltera, di sier Andrea Badoer, orator nostro, date a Londra, a dì X aprii, fonno letere. Zanze, bona volontà di quel re ; 0 da conto. A dì 17, la matina. Si partì, con la sua barella armada, sier Andrea Bondiinier, va eapelanio zeneral im Po, a Chioza, dove è sier Zuam Moro, amalato, con il resto di I’ armada che lo aspela. Da poi disnar fo pregadi, et vene letere dii provedador Griti, di ozi, da la Badia. Come havia scrllo al provedador Capello, saria mal si movesse e venisse a passar Po, perchè tulio saria in confusioni, et perhò non dubitasse, lui li da ria ogni favor etc. Et scrive le previsioni havia fato, ut in litteris. Fu posto, per li savij, una letera al provedador 94’ Grili per inanimarlo, e ili le previsioni fate; et fu presa. Fu posto, per sier Francesco Falier e sier Marin Morexini, deputati sopra le scansation di le spexe di offieij di questa terra, el scansono molte spexe superflue a li governadori di pallade e allro, e al sai di proti e maistri ; e si elezi uno sollo prolho, con molte clausule, ut in parte. E fu presa ; e, dicitur, hanno scanssalo di spexa, a l’anno, da ducati..... milia. Et altro non fu fato, ma si redusse ini pregadi el conseio di X, simplice. Stete podio et poi ussite. Fu posto, per li savij, aleuto sier Alvise Barbaro, quondam sier Zacaria, el cavalier, procurator, è