mm; apmia* 101 # petuo papa Alexandro 3, quando fo qui, dove fo | vanno íumnlra^t fanno lavorar i„ gpam populo, adeo con diflcultii se intrava In chiexin. ' .....*a hìw. andepanò ine S°n° ln *pr È da saper, 1’ aviso sopito di soppa di Verona, si 00,1 * ové, per via da Soave, per letepe di Hironimo Pompei, condufor nostro, qual è 11 a quella custodia. Scrive, eh’ epa stà. publichà che tutti quelli haveano auto concesslon di beni di fopaussiti fosseno tajate; et che chi voi restar li de’ francesi a soldo de 1' imperador, resti con ravnes do al mese per uno, et il • - —¡-A efr Item, che per il Tartaro erano *nnp le robe di et che cm V Ui * — perador, resti con ravnes do ai ìucav r.. resto si lievino etc. Item, che per il Tartaro erano venuto per Po barche a Llgnago, per tuor le robe di francesi, over per sachizarlo. 49 Copia di letere di Sicilia, di sier Pelegrin Ve-nier, quondam sier Domenego, date a Palermo, a dì 5 marzo 1511, drisafe a sier Alvise, suo fratello, et qui recevuta, a dì primo a incontra; et fanno lavorar le do, sono in terra et presto, se dice, annerano incontra la catholl- . ‘ dia majestà; e lute naVe P ™wT'i 3t?' ritenu,i avìeWe parte. Sua aitm in Sibilla se ritrovava, e, se dice certo venirli de qui ™ persona. Di qui non è ranni da Veniexia, non di seda, non di lana, non Lde non odori, non rami, chè si lavora artellarie lai non altre merze che fanno per qui • et chi ne mandasse ■ si faria bene. Son stà serate le trate di orzi e tutti legumi, formazi e vini per 1’ armada ; et son stà fato intender a tutti li baroni, si facia presti ner far la mostra et metersi a bordine per sequir la Mlholicha majestà. k\ questa barn di qui, TÌL,«rk dimane, si sapera. Come per sier Vicenzo Plxani, quondam sier Antonio, a Hi 24 dii passato, scrisse ; et che sier Piero, suo fratello, venuto de lì amalato, a dì 16, a di 21 rimase libero, et a di 2 ussì di caxa e poi re-chazetè; et questa matlna iterum è rimaso libero. Scrive, anderà a Tunis per veder di recuperar il suo etc. Item scrive, de qui molti preparatori] si fanno per la impresa di Africha, et da ogni parte risona la venuta im persona, per tal effecto, di la ca-tholicha majestà. De qui fomenti tari 11 et 12 a la parte di 1/9 zorno, et è compratori, et la saxon va bona, che Idio a perfeeion la conduchi; le trate per la patria et Inogi nostri, a I’ usato, sono serate. Questo giorno, per via di Trapano et Mesina, si à da Napoli, esser fato liga tra el pontifìce, la majestà cesarea, la catholicha alteza et la illustrissima Si-• gnoria nostra, eh’è di contento di tutti. Molto si conferma la venuta di la majestà catholicha a Napoli, e de qui si fa preste le galie, e si provede de ogni qualità dr monitione et vituarie al possibile, et con grossa et potentissima armada et ultra numero infi-• ” et fantarle vien, afirmassi si stima sarà dimane, Conia di una teiera dii diio a la Signoria 40.* ! n0stra, data adì 14 marzo 1511. Serenissime prince^, etc. Per mie di 21 zener, significai vostra Signoria di le nove de qui se intendeva ; per la presente la intenderà come, per letere di Barzolona, di 27 dii nwito da Valenza, di do di V instante, in diversi di v".' catholica majestà a gruasu , in,o...ma armada et um. .... nito de homeni d’arme et fantarie vien, afirmassi esser per le cosse di Barbarla, ldio lassi sequir il meglio etc. Poi dice, in queste parte e de qui fanno far biscoti, da stera non voglio dir il numero, ma »imi, per tutti li caricatori, farine quante puoi, carne salade, munition senza numero. A Napoli fan-■ - anua, di qui 3000, vini assai, •• n., Valentia ir rasalo da Valenza, di no u. 1 „1 um nui afermano, la catholica majestà al tutto esser nor venir in queste parte, e con lui dover venir el forzo di grandi di Chastigh», e molti baroni e cavalieri dii regno di Valenza ; e come in Cbades, e per , h di'Valenza e Granata, se ntemva e metevasi a bordine lutili navilij deporta’ de salme 4Q0 in. «no ner V armada, e una barn, cardia per Napoli, . di panni, de qui dovea venir, fu discargata. E...... «sai esser presti versso Carthagema, la Cantera, e TVmia bavea fato provisi m Valenza di pavioni cooo La majestà sua in Sibilla se ritrovava, e per anril tutti doveva esser prestissimi per partir; e a Malicha inbarcar si dovea la sua persona. Se dize il effeti ' lo pftmo, P« le cosse de Italia, più presto centra francesi che in favor; la 2.% per casti-Lr napolitani e li capi di quel regno per la opposi-tìon fezeno a la inquisition ; e V altra, per queste cos- cp (li Barbaria. . n • nui se fa grandissima provixiom di far bisco- L miti li cargadori de questo ne nui se fa gran a.»»- c • ,wr tutti li cargadori de questo regno, t\ et farine; p cam salade d’ ogni qualità; sumnia in * ^ orzi, e legumi, e fonimi, son sta se abondanzia, e de vini ne fanno per bavev 1 PerCalavria aveano man- aiee, j.. ^ . stera non voglio dir 11.nuiui.-, assaissimi, per tutti li caricatori, farine quante puoi, carne salade, munition senza numero. A Napoli fan no X milia bote per aqua, di qui 3000, vini assai. adeo è un spavento li preparamenti. Da Valentia in Trapano è venuto una bara, et con quella il nepote de lo illustrissimo signor vice re, eh’ è mandato. Qui se li prepara gran feste, et za le 3 galie de qui li quanti ne per aqua; e de tutte qualità se dato a far atenderse numero infinito di fa pr°tVÌS!!nhrie e Ueni d’arme. Per via de Mal-Tper bregant\u° a questo we re’ e P ™ *