481 MDXI, SETTEMBRE. 482 e che haveano lasalo 4 pezi di più grossi nel ca-slel di Vicenza, et 3 grosse ne haveano conduto con Ihoro fina mia 4 lontan da Bassan, et una di quelle era caduta in 1’aqua e non l’aveano poduta haver ancora ; e havea do colubrine e 4 falconeti, e che haveano hauto gran faticha a condurle per le aque grande, e che si dubitava di condurle su per il ponte di Bassan per esser roto. Item avisa, che Ihoro, di Treviso, hano che toJeschi hanno 5 grosse arte-larie in campo, e francesi una, et do ne conduse le zenle francese, che sono numero 8 in luto grosse, si che, venendo, non porano far la bataria in uno Iodio, si die non è da dubitar. Il provedador sta ben. Item, il Irombeta ni altri esploratori non son venuti ancora. Di Padoa, di provedadori si ave questo avi-so. Esser restato a Vicenza 4 pezi grossi di artela-ria. Item, stentavano a condur le altre per li fangi, e quella, andò in aqua zo dii ponte di Liziera, non la potevano trazer, perdi' le rive erano alte 4 passa etc. Item, se li mandi danari, perchè pagando le zenle tarano faconde etc., e laudavano il gover-nador, qual è ben voluto da tutto lo exercito etc. Da Roma vene un corier con letcrc, di 5, di V orator nostro. Par, a dì primo, habi expedito uno altro, qual non è venuto. In conclusion, il papa sta bene e fa desordeni, pur à un podio di febre, e altre particularità, cornine dirò di soto. Et par sia expedito uno altro corier a dì primo, qual non è venuto, con letere. Si tieu sia sta preso da’ feraresi, el qual corier zonse il storno drie-do, perchè andò in Schiavonia e passò in Ilistria e de lì vene qui con le letere. 11 stimano di tutte dite letere sarà posto qui avanti. In conclusion, di Roma non è bone letere; è molto seche. Da poi disnar fo consejo di X con la zonta. Di Treviso, di sier Lunardo Zustignan, di ozi, ìiore 18. Chome à inteso quello ha dito sier Carlo Valier a la Signoria di quel Iodio, et che il podestà ha dito publice, non si meraveglia di tal parole, perchè questo inverno el volea condur biave in terra todescha e lui non volse ; ben è vero, li soldadi è un pocho licenliozi zercha li alozamenti, e voleno viver con rnìnaze ma non con fati, e di questo, al principio, fo qualche turbazion, ma bora le cose è asetate assa’ ben, e non è più rechiami per le minaze fatoli; et è vero, il capetanio voria aver fato apichar qualche uno. Item, die è confu-sion tra el provedador e i capi, non è vero, e tuli sono uniti e maxime con il provedador e tuti li zenlhiloraeni. Item, che l’addane non è preparade I Dia rii di M. Sanuto. •- Tom. XII. ai so lungi, non dize il vero, perchè tuli ì cavalieri e bastioni di le porte li sono le sue artelarie; le altre è preparate, e vegliando i nimid a meter campo, dove si alozerano, lì sarano poste, secondo il bisogno, e tute quelle di bronzo è su li soi cari, e quelle di ferro bona parte, le altre si va compiando e si condurà dove bisognerà. Item scrive, stanno con bon cuor e non dubitano 0. Item, dito sier Carlo Valier si havea falò far capo di contadini da le sue possession e tute quelle ville intorno per letere di la Signoria, et è stà alcuni zorni, e per paura de’inimici dormiva in uno burchielo a mezo il fiume, e quando la intesi, i nimici vien zerto a campo lì è venuto a Veniexìa, et va sbaiafando por le piaze e incolpar il provedador e capi etc., qual sta fina hor-re una di note su li repari e fabriche fino con le torze, e comenza a l’alba. El signor Vitello mai sta im paze, e cussi luto il resto, secondo li exercij datoli. Item scrive, è vero dìi Irombeta vene dal campo inimico, e disse quelle parole etc. Item, è zonto questa inalimi 400 fanti di Mestre dii signor Vitello; concludeno, si mandi danari. Item, è zonto GO facilini. Lauda quel Orlando, capo di 1’ artejaria, ar-lievo di Latanzìo, qual va a far meter l’artelarie dove bisogna. Item, hano dii campo, per alguni vi-laui, che ’1 comenzava a zonzer certi slratioli eh’ era in compagnia di le artelarie, e se dize che ozi o domali sarano in campo. Item, è letere di Padoa di eri, bore 2 dì note, come haveano, l’artelarie esser pasate I3asam, e per uno allro dizeva, erano ancora dove aveano scrito, zoè mia 3 lontan di Bassan. Dii provedador vidi letere, di horre 18. Come à ’ulo l’a viso di Padoa, scrito di sopra, e che Zuam Forte da Noal scrive, aver minalo più di 20 ruode de’ roolini. Item, per uno, vien di Bassan, i nimici non havia passato novi etc. Sumario di letere dii prothonotario Lippoma- 249 no a sier Hironimo, suo fradello, di 29 a* vosto 1511, fin 2 septembrio, ricevute a dì XI septembrio per do poste di corieri. Letera di 29 avosto. Come il papa è varilo, e si dice, anderà sabado, vezilia di nostra Dona, poi pranso, a Santa Maria dii Populo, e che romani haveano fato do conseglij in capitolo, dove erano stali questi baroni Orsini, Savelli, Conti e il signor Fa-bricio Collona, et hanno terminato dir molte cosse al papa, videlicet fazi G cardinali romani, 4 baroni e do citadini, sì che presto, sì tieu, il papa farà cardinali. Item, el governador di Roma e il bariseilo è 81