509 MDXI, SETTEMBRE. 510 venuto per dar nolicia al signor come el suo signor Sopii! à roto el campo di quel da la bareta verde, e che do volte sono stati a le mano, e a la segonda quelli di la bareta verde fonno roti e fracassati da essi Sopii!. Questi di la bareta verde sono tartari, over signori, a quelli confini. Vien dito, questo signor, questa estade, voi ineter in signoria uno di soi fioli, e dovea ussir di Andernopoli; ma poi zon-ze Lagà di janizari con li 5000 de jì, el signor li fece venir davanti, e ussilo fuora dii seragio e li disse di sua bocha, si erano contenti di quanto lui voi. Li risposeno, lhoro esser soi schiavi, et za tanti anni manza el suo, è vestili dii suo, con altre parole in dimostration di gran sumision: Poi el signor disse lui esser impotente e horamai vecliio, e non era in termene el si potesse exercitar a’ lhoro bisogni, e che di necesso el conveniva proveder. Li fo risposto, per li diti, li soi comandamenti li erano sopra la testa, e cussi se li le’ passar tutti davanti, e tuli Iho-ro li fece reverentia, e lui con el capo. Item si ha, dito signor Selmi, signor di Cada, è con le soe zente zercha zornale 3 lontani di Andernopoli, e par volea venir a basar la man di suo padre; e il signor limando a dir, si ’1 voi a venir el sia el ben venuto, ma non vegni se non con 40 in 50 cavali, llora se dice, el signor al luto è per meter in signoria quel di Amasia, el qual bora se ritrova con el magnifico All! bassa in campo conira questi Soffi solevati; e, si dice, dito signor di Amasia à acharezato. Li 4000 janizari, sono in campo, li hanno donato aspri 150 per uno e una caxacha, li qual janizari hano fato gran demostration a lui, toltolo de rnezo al solilo de signor, e tiensi frmiter, expedito sia questa impresa di susitati, dito sultan Achmat vegnirà a sentar signor. Queste cose si ha da diverse persone, ma non con zerteza. ilora si aria posuto far ben assai, e basta. Conclude mal dii Zustignan etc. Scrive per far il fato suo, ma de li non è di aspetar cosa alcuna, e cussi è stato. Si duol non aver scrito a la Signoria, sopra zio, l’opinion sua etc. Item si ha de lì, le galie non sono per venir ni il baylo. Item scrive infine, come per queste zanze che si dieea, el signor di Amasia sentina signor. Quel signor di Capha è pasato sopra la Grecia, et è mollo ingrossato, et è i/s zornata lontan di Andernopoli, e con sue bone parole digando, voler venir a basar la man al signor suo padre, è tanto apropin-quato a queste bande et à messo da velie 80 propinque a li castelli dii streto di Mar Mazor. Sono da X galeote lì, a li castelli dii gran signor, per modo si à provisto, et non passerà più avanti el fra- delio de Amasia senza suo saputa, et ovierà l’liabi a passar, sì che tien, 1’ habi bona parte di questa signoria. El signore ussitodi Andernopoli, è andato lì propinquo mancho di '/•> zornata sopra certo ixo-loto, è in la fiumara. Non se intende si ’1 vegnirà in Constantinopoli o quello el voglij far. Idio ne guardi da impazi ! Letera dii dito, di 24 sugno, ricevuta a dì 13 setembrio. Replicha la rota data per el signor Sophl a quel signor, over imperador, di la bareta verde, di schiata de’ tartari, si dice, era mazor signor di quel è il Sophì. Fono do volte a le man, e la seconda fu roto e morto esso signor di la bareta verde e fato gran frachasso di dite zente, el qual Sofì mandò uno ambasador al signor turco, come el scrisse za uno mexe, e fin hora è in Constantinopoli con gran guardie, nè alcun li parla. Si dice, à la testa di dito signor di la bareta verde e do sachi pieni di naxi saladi, di quelli di l’exercito. E questo publice si dice, el non lasarlo andar a la Porta è aziò el non veda la diferenlia tra il padre e il fiol e tra fra-delli. La sua fede di Sophì è al contrario di turchi, in l’adorar, di la f de machomelana; quando i fano la sua oration i se volze con la faza in levante, et i lhoro Soffi si mete con la faza im ponente, ma non mentoa per niun modo el profeta de questi, ma fano suo profeta San Marco, e sono al tuto contra-rij a questi. Lhoro manzano carne di porcho, sì che sono molto diversi. Item, scrive come alcune zente turchesehe sopra la Natalia, le qual in secreto temano la parie di Sophì, havendo veduto cavalchar sultan Curchut, signor di Satalia, molto im pressa da uno Iodio a l’altro versso la marina, questi tal zudegò che ’1 signor suo padre fosse morto, per modo che i se sulevono e fono da zercha 4000 i primi, e trovono il bilarbeì, et asaltolo e lo amazò; tagliò a pezi li ho-meni dii bilarbeì, asaltò molti caxali, sachizoli, tajo-no a pezi da 18 in 20 sanzachi e se andono ingro-sando per modo che i dize esser da persone 12 mi-lia. Capetanio di diti uno eh’ è stato corsaro, tamen mal se poi intender. Altri dize, questi hano spale di qualcheuno di lìoli dii signor, e che sultan Selim, signor di Capha, è stà causa di tal motion. El signor, sentito questo, subito ordinò campo. Scrisse di qui, fosse mandato 4000 janizari e molti spachi solilarii, et si fecesse axapi, e fece el magnifico Allì bassà capetanio de dito exercito, e spazolo di Andernopoli,