r>77 MDXI, SETTEMBRE. 57« et vinculo de juramento verso el prefato mio excel-lentissimo dominio, defender la propria patria et libertà si mia, corno de quelli che apresso de mi ardentissimi se ritrovano in questo glorioso et in-302* vietissimo monte de Osopo, afo'asjllustrato da li antiqui romani, et hora per opera et cura mia re-novato ad gloriarti semper et honorem divini et (eterni nominis etprcefacti serenissimi domimi, et quello pro viribus usque ad mortem virilmente defen ler ; et,quanlo più cognoscerò li proditori esser abrazati et benefiziati da la sacratissima cesarea ma-jestade contra quello è de sua natura et contra el dover de rason, tanto più son per perseverar in questo mio intrepido et inconcusso proposito. Questa è la risposta del fidelissimo Savorgnam, non denigrando, anzi observando, el nome de la prefata sacratissima regia majeslà, a la qual humiliter se ricomanda Soncto fato contra Antonio Savergnano, proilitore. Ave Rabi, iniquo traditore Antonio Savorgnam, non sarai lieto Haver monstrato il tuo malo concetto A la .tua patria liessendo senatore. Ma il justo sangue de quelli di la Torre Et altre nobel caxe che hai decepto, Ha parturito in te cotal effecto Acciò che ’1 sia punito lo tuo erore. Non ha persa la forza il fier leone, Secho vera ogni bon castellano D’ um voler tutti et una opinione. Non ti varà il favor de alcun villano ; Che se non fuzi, come fu il Benzone, Te apicherano con sue proprie mano. Cussi meriti, o gano Star su la forcha con un pe’ atachato, Da’ cani et corvi il corpo lacerato. 303 A dì 24, la matina. Fo dito una zanza, aucto-re sier Alvise Emo, fo cao di X, che sier Pollo Contarmi, quondam sier Francesco, è in man di francesi, preso a Lignago, era sta trovato a Trevixo, et mandato a li cai di X in ferri, e zonto a Falba. Di questo la terra fu piena, ma non fu vero ; ben fu che fo retenuto, per debito, sier Piero Contarmi, da I Diarii di M. Sanuto. — Tom. XII. la Zuecha, per sententia di consoli, de ducati 1000, e posto in caxon a San Marco. Di Gradiscila non era letere .per la venula di uno fante, qual veniva con letere a la Signoria, lo preso da’inimici, eh’è lì atomo col campo,-e lui buio via le letere, referisse, eri maiina, zoè la note, partì e si lenivano di bon animo. È 700 rombatemi dentro, fanno repari et è ben disposti. Item, si ave di Maran, che Cividal di Friul era reso per non potersi difender, et li fanti, era lì, an-dono in Gradiscila, et il provedador, sier Zuam'Antonio Barbaro, si partì et vene lì, a Maran, el poi, a dì 20, el viti in chiesia di San Marcilo. La Mola si lien gaiafdamenle; ebbe una bataia e i nimici se ri-traseno. Item, Porlo Gruer si lien, e sier Thomà Gradenigo, podestà, è dentro. Item Latisana, eh’ è di sier Andrea Vendramin, quondam sier Zacaria, e fradelli, si rese e levò le insegne imperiai. Di Padoa fo letere, di cri sera. 0 da conto. Nolo. Nostri, capo Zuam Forte, eh’è a Noni, introe in Castel Franco, qual non era custodito da niun, et trovoe assa’ formenli. Item, essi provedadori dimandano, mando’no a tuor li formenli poteno, erano in Ciladeìla etcì ; el sier Gregorio Pizamano, provedador, non vi inlrò, perch’“ non volendo lenirvi custodia di fanti, non volse slar sollo. Di TrevixOj dii provedador Gradenigo, di eri sera, horrc 6 di note. Come per soi esploratori è avisato, i nimici esser retiradi molli ai monte el alozadi in su la costa molto stretti, et à visto, stanno con guarde al bisogno, sì che anche Ihoro stanno con qualche timor, non li azonzandoaltre zen-te de quelle sono. Di vituaria, al presente, ne hanno, che li vieneno portate di là di la Piave, e valeno uno marcheto uno panelo, che in Treviso vai un bezo. Scrive, lì, in Treviso, stano vigilanti e usa tutta quella diligentia si convien a scoprir se li fusse tra-talo, e fa lenir grósissima guarda triplicista in ogni locho, et mescolati di più compagnie; et quelli tediano ozi, non si trovano più far guarda in compagnia, ma se mutano, ita che è impossibile esser inganati, et maxime, di tradir la terra, et ha tripli* chati li squaraguaili, e ogni note la guarda locha a 'uno condutier, dapoi do zenlilhomeni e poi do balestrieri, et questi vanno tuta la note, e poi lui provedador di zonta, fino al giorno, sì che in poche terre è sta fate le guarde come si fa hora de lì. Di sier Lunardo Zustignan,. di eri sera, liorre 2 di note. Come per uno trombela nostro et uno altro che era prexon, venuti, dize, il campo esser dove 1’ era, zoè francesi e todeschi di là di la 37 fidelis Hieronimus Savorgnanus.