535 klbxi, SEfÌ'ÉtfèRÌ. 530 si defendeno gaiards mente et dimandano subsidio. Item, essi provedadori dimandano danari per pagar le zente d’arme, perchè vociferano etc. Item come hanno, esser venuto a Vicenza il conte Lodo-vico di Bozolo con 300 cavali et certi fanti, et hanno mandato a zeriificharsi di la verità di questo. 277 * Di Trevixo, dì sier Lunardo Zustignan vidi letere, di 17, hore 2 di note. Come per uno trom-heta dii governador, vien di campo nemico, qual dize, monsignor di la Peliza averli dito che dir dovesse a Trevixo al capetanio e provedador che tra XV zorni voi venir a trovarli, e che altri di campo Libravano molto di venir a campo de lì, e sapevano non si potrà durar a le lhoro batarie. Item, in quella sera è venuto lì una letera di la Signoria, dicono è di gran importunila. Fo leta in la camera dii podestà, eh’ è a pe’ pian. Era lui, podestà, el provedador, el signor Vitello e mandono a’chiamar el capetanio e non volseno niun altri vi stesse, adeo alcuni, eh’ è di pregadi, si dolseno di questo, e che erano venuti di qui a meter la vita e la facilità, e non podevano intender quello era, e cussi tutti si parlino. Item, è venuto a Venecia sier Vicenzo Salamoili, era di 40, è a la morte amalato. Sier Vizenzo da Riva da eri in qua è amalalo e à dii mal, sì che tulli se ne resente; .anche el signor Vitello à ’uto la fievre. Di Gradiscila, dì sier Alvixe Mozenìgo, el cavalier, provedador zeneral, di 15. Come è lì con 300 fanti et zercha 170 cavali. Non ha artella-rie, non sa che far; si tuo’ quelle, è a Zividal, è mal, tamen vederà trarle con destro modo, e altre par-licularità. Dì domino Hironinio Sovergnan, data a Oxopo, suo castello, una savia letera. Come è in loco forte, dove è concorso molte zente dii paese di la Patria e bestiami, el è ben in bordine di artella-rie menute ; voi sohuii do colobrine etc. Et per co-legio li fo scrito, le mandasse a tuor di quelle sono in Udene, la qual letera ozi fo leta ini pregadi. E dize, voi mostrar la fede in recompenso di honori datoli. Dì domino Antonio Sovergnan, dotor, fo letere date a Tidzan, loco suo, a dì 16. Come si scusa esser partilo di Sazil, e scrive non vi era fanti usadi ni artellarie, e i nimici erano grossi, e che ’1 va a Gradiscila dal provedador, et è per meter la vita per queslo stato, et mantenendosi Gradiscila non è da dubitar dii Friul. Etiam Cividal è bon mantenir, e altre particularità etc. Di Maran, di sier Alexandro Bon, podestà. Dii zonzer li, eri, domino Baldisera di Scipioni con la compagnia e altri capi di stratioti, ut patet in litteris, e non è da alozarli ni hanno farine, ni biave da cavalli, e se li mandi, e pressidio etc. Et per colegio fo ordinà a li provedadori di le biave, mandarli ozi farine et orzi, e cussi fo mandati. Di domino Baldisera di Scipion, date a Maran. Si scusa esser partito di Sazil, et non era bordine a lenirlo etc. Di Porto Gruer, di sier Tìiomà Gradeni-go, podestà, di eri. Come li è slà portà uno mandalo de li comessarij regij, è a Sazil, qual manda incluso, admonendoli, si rendi a la cesarea majestà, aliter vegnirano a meterli a sacho el brasarli ; et che lui li ha risposto, si voi tenir per la Signoria, et perhò dimanda pressidio. Et noia. 11 mandato è fato per uno principe di Carniola, qual à gran titoli, regio comissario, e sarà copiato qui avanti. . Di Poma, chome lio scripto, questa matina 278 vene letere di 6, 9 et 10. Come il papa slava ben di la persona, ma il spirito in moto per caxon di questi concilij. Chiamò 1’ orator fiorentino, dicendo, non voler fiorentini dagiilo vituarie a Pisa, dove si celebrerà il concilio. Item, il roy non voler asentir Bologna al papa. Item, il papa Irata liga con Spagna et voria aver Maximilian, et à mandato per il ducha di Termeni, voi fazi 200 homeni d’arme a conto di la chiexia, e il ducha di Urbin, è lì, a Roma, voi fazi venir le sue zenle a Roma. Item, à dato il vescoa’ di Concordia, era dii Cardinal Arzenlino defuncto. a domino Joanne, fo fradello dii predito Cardinal. Item, scrive coloquij fati esso orator nostro col papa zercha la liga voi far etc. Dii provedador Gradenigo, da Trevixo, dì 278' 17, horre 2 di note. Come hanno, vien lì, a Treviso, il provedador di stratioti con cavali 800 lizieri, e domino Meleagro di Forlì li à mandato incontra a dirli, è meglio stagino ad Castel Francho, Axolo et Bassan a devedar le vituarie a li nimici, et ozi stratioti hano menato in Treviso 40 cavali de’ inimici, presi, e i nimici patiscono molto di fame. Item scrive, hessendo zonti à consullà con domino Meleagro, domino Zuam Forte et domino Piero da Longena saria bon a tuor Ciladela di man de’ inimici. Item avisa, queste ville hano ajutà i nimici e le mandano in nota, e i nimici hanno questi rebelli con lhoro : Bortholameo Sforza, Domenego di Salmitri, Bironi-mo di Martignago, Sydro Barbon e Franceschin, so fradelli, et altri, et il conte Carlo di San Bonifazio. Si dice, francesi hanno scrito a Milan e aspetano risposta, e voleno venir soto Treviso e asunano vituarie. Item, manda il riporto di Alfonxo dii Mutolo,