443 MDXI, SETTEMBRE. 444 potrinno passer uno homo per uno dì. Item scrive, ozi domino Renzo Manzine et domino Constnntin • Paleologo sono stati fino apresso il campo nimico, qualli mai non si niosseno, ma steteno fermi a Mordine et stretissimo; il che pensano, facino per essersi allegieriti di fanti, et debillitati di cavali Tizieri. TH sier Lunnrdo Zustionnn, quondam sier llnfrè, date a Treviso a dì ultimo luio, horre 3 di note, drízate a’ soi fradeli vidiletere. Avisa, Coneian sin quella hora se tien, e quel podestà dimanda socorsso e cambio per esser molto agravato di male. Scrive, di Trevixo non è da dubitar, e si « zente,-è lì, vorano far el suo dover, per aver tuti capi volenterosi di farsi honor, sì che è da star di bon animo; ben è vero, voria esser in tutto da 5000 fanti e danari per sovegnir, bisognando. Ma molti à questa opinion, mai' el campo è per venir a campo de lì, e doman son per dirli al provedador, che li zentilhomeni, è qui, si doleno non esser adoperati. Da novo, el campo è dove 1’ hera, e vanno fazando mal in qui e in là. Ozi è anrlà da cavali 70 stratioti e balestrieri a cavalo, dize, mia 2 lontan dii campo predijo e non hanno trovato niunò. Etiam si ha, per el conteslabele di la Scala, che quando i nirnici ave per forza Castel NoVo, e fo morti tutti, eceto el castelan, nota, era sier Hironirno Miani, quondam sier Anzolo, qual I’ ha per gratia, el qual castelan e do altri è presoni de’ francesi, e che da poi che i fono a Feltre, sono andati a la volta di Cividal di Belun. Scrive, nostri lì, a Treviso, si atendeno a for-tificharssi, e sii alozamenti, dati a quartier, dà gran fastidio al provedador, e questi soldati sono forte licenliosi, e sto nostro capetanio, domino Lorenzo di Zere, non li voi castigar, digando, ben faremo, e mai non compie, ma à gran cuor et si afatiga, e hora con la spada bastona e ferise e minaza de apichar el provedador nostro, e fa tuto per non tuor 1’ honor al dito capetanio; ma il signor Troylo Orsini è puto, è una bestia. Da poi disnar lo colegio di la Signoria e savij per consultar in materia di danari. E nota. Eri sera li cassieri mandono ducati 5000 a Padoa et 2000 a Trevixo. Di Padoa vene 1etere, di ozi, horre 17. Come il provedador Oriti era pur con la febre, e si havìa in quella malina voluto comunichar, e resterà lì per veder quello sarà la note, nè si partirà. Altro non scriveno di novo, solum il governador havia la note auto la febre, et il proveditor Moro stava meglio. Nola. Lì, im Padoa, è assaissimi amalati di febre, e a Treviso e per tutto, e più in questa terra, eh’ è un numero infinito di febradi. Di Trevixo, di questa matina, vene letere ^ dii provedador et podestà iwidi. Come per do francesi d' monsignor de la Flota, presi questa ma-tina da’stratioti et examinad, dicono, il campo esser . fra Monte Beluna et la Pieve. Dimandati se li fanti alemnni, andati verso Feltre. erano tornati, dicono di no, et che potevano esser da 2000 soto 4 bandiere. Dimandati, quante bandiere sono de’ alemani, diseno non saper et fanti francesi da 3 in 4000, e lanze francese 600, et che erano poche artellarie. Dimandati se si voleno levarsi, dicono che heri di-eeano di levarsi questa matina, perchè, non venendo lo imperador, voleno mandar via la artelaria, et • che non hanno possuto mai intrar nel bosco del Montello, et che heri sera fu fato una crida, che in pena de la foreha alcun non passasse la Piave, et che si alcun à passato la Piave, son stà guidati da Franceschim, Hironirno Barbo et Vetor da Marti-gnago et Zuam da la Vedoa, tuti trivisani. Item scrive, in questa bora 1’ è zonto di qui uno frtmeglio di Mercurio Bua, capo di stratioti nel campo nimico; . riporta, nimici liaver fato la cria, che fin do dì si voleno levar et andar verso Castelfranco et Bassam. Fo expedito, per colegio, letere in risposta al Cardinal Regin. Item in Hongaria a l’orator nostro con li avisi auti di Roma, et altri successi de qui de li inimici. A dì 2 septembrio, la matina. Tuta la terra jubileo per le nove opt.ime venule sì di Roma come di Padoa, per la vitoria anta per nostri contra francesi, come dirò di soto. Di Poma aduncha fo letere, di 26 et 27, di V orator nostro. Chome il papa era miorato assai, imo varito s’il non fa disordine, ma non si voi var-dar, et fa assa’ desordeni ; pur tuta Roma è in arme. E il sumario di le publice scriverò di soto, inteso arò et lete sarano in colegio e pregadi. Etiam quelle dii prothonotario Lipomano, drizate a sier Hironirno, suo fratello. Di Padoa, di provedadori generali e recto-ri vene letere, di eri sera, hore 3 di note. Chome il Griti partiva, a borre 14, per Venetia ; havia auto pur la febre. Il governador e Moro stavano meglio. Item, avisano una victoria abuta per nostri cavali lizieri su quel di Marostega, a Villa Longa e Sandri-go, et di cavali e presoni menati im Padoa a horre 2 di note, e eariazi assa’ presi et con summa. Laude di sier Ferigo Contarmi, provedador di stratioti, e domino Jaimes di Campo Fregoso, che fo a dita ca-valchata, e sopra tutti il conte Guido Rangon, qual ben si portoe, fu fato prexon da’inimici e poi ritor-