457 MDXI, SETTEMBRE. 458 nato Spagnol, fu preso a la impresa di Verona, a l’incontro di Jacometo da Nove}«, contestabele, era in Lignago, Alexio Bua e Nicolò Xipandi e Zuam Cra-110, capi di stratioti, per tanto al presente risponde-no, la Signoria esser contenta far el dito cambio, e 10 mandi a dirlo in campo. Item scrive, questa sera tardi tornorono li nostri stratioti, dicono, esser stati fino apresso il campo uno mio el mancini, e haver preso do pedoni, qualli, esaminati, dicono, ditto esercito ha via cargato il forzo di cariazi e li ha via -vano verso Asolo e Citadela con bona scorta, e che con il resto dii campo darnalina si leveriano, non sa per dove; credeno por Cartel Francho. Item, per uno, mandato a trovar il signor capetauio venuto in Treviso da parte di uno so amicho, e vien di campo, dice, dito campo è por levarsi e voleno venir a questa terra. Scrive, ogni dì nostri hanno mandato fuora li cavali lizieri, e continue hanno dato qualche speluzala a li inimici. Item scrive, il cape-tanio li ha mandato a dir, per il suo canzelier, se 11 dagi ducati 300 di sovenziohe, dicendo, la Signoria à srrito, se li dagi. Dii dito, di borre una di note. Corine erano al tardo zonti do stratioti tornali, qualli dicono, esser corsi fino al campo inanello de uno mio el preseno do fanti ; replicha ut supra. Dii dito, di 3, borre 19, sonte questa mati-na, a dì 4. Come à recevuto letere di la Signoria, lazi la mostra ai nobeli e altri, sono de lì, risponde, i zentilhoiTieni serveno bene, ma li altri no cussi. Item, hano inteso la stroia data, por li cavali lizieri di Padoa, a li inimici ; li piace assai. Item aviso, il provedador Mocenìgo di la Patria è ventilo verso Sazil e Conejam, scrive, se i nimici si spingèseno a Limene si potria far qualcossa e ussir di Treviso, e hanno consulta questo con li capi. Item, à ricevuto letere nostre, che fazi domino Lodovico Batagin cavalchi con la compagnia di balestrieri a cavallo a Conejam, è persuaso vi vadi, ma à voluto andar, e ultimate, si risolse mandasse per do zorni altri cavali, che poi lui cavalcherà, e cussi scrive, man-dono i balestrieri dii capetanio dii signor Vitello e dii signor Troylo Orssino, come scrisse aver fato. Bora volendo dito Batagin vadi, non à voluto andar, dicendo, è do mesi non à ’uto danari, sì che avi -sa ctc. Scrive, eri sera dovea zonzer a Conejan il provedador Mocenigo con boti numero di pedoni e cavali dii Friul. Item, i nimici sono pur dove erano, el aspetano genie assai che dieno gionger per ' venir poi solo questa terra ; e chi dice retrarsi verso Santa f over Ciladella. Scrive, hanno molti cavali de1 stratioti fuora, et aspela questa sera il trombeta con li soi esploratori. Item, per una altra letera scrive, é mal a proposito Zuam Beneto di Codinola si parti mal contento; cognosse Zulian, suo padre, qual è molti anni è nostro condutier, et è maislro dii campo ; e dito Zuam Beneto sa molto cosse di le fortoze di Treviso Dii dito, drizate ai cai di X. Come uno Hi-ronimo di la Saseta, fratello di Renier di la Saxela, qual è in campo inimico, è stato lì, in Trevixo, e come per il consejo di X par sia senza stipendio, e praticha in casa di Barisani, pertanto li impone lo fazi retenir e mandarlo de qui, risponde lì è le caxe vuoile di Barixani, e qupsto à, col capetanio, di proviseli ducati XX por pag i, et perhò aspeta risposta etc. Et poi li fo roplichato, lo mandi di qui, et cussi lo mandoe. Dii dito, di 3, bore 5. Come domino Lodovico Batagin non à voluto andar a Conciati, come ozi à scrito, e più, li soi hanno roto uno granaro di uno citadin de lì (olendoli quello volsi-no, el qual vene a dolersi. Esso provedador li man lò a dir, facesse satisfar. Dito Batagin vene a trovarlo, qual era a disnar con alcuni zentilhomeni, e usò stranie parole, vituperando li genlilhomeni, e uno di quelli genti-lhomeni li rispose, el li fo loto una letera, come lui era sta causa di la perdeda di Castel Novo, unde el dito Batagin seiiifugò molto, dicendo, non voi esser servitor di niun venitian, e partilo, ussì di lo porle di la terra per forza, et è venuto a Venecia. Por tanto avisa, acciò la Signoria sappi il tutto. Scrive, i nimici è pur a Monte Beluna, e per esploratori, è presi, e per stratioti hanno, le bandiere di fanti, zonzeno in campo di todeschi, non era il vescovo ili Lubiana. Scrive, haver mandato esploratori a San Bonifazio el Soave. Di Padoa vene letere di reofori e proveda- 23G dori, di bore 8. Como in quella bora lo illustrissimo governador /.onerai, domino Lucio Malvezo, in San Beneto era morto, et la matina farano sonar le campane, et aspelerano bordine di la Signoria nostra, dii corpo quello habino a far; el farano inventario di tutto il suo, juxta i mandati. Noto. Eri sera la Signoria ave questo aviso; c questa matina la terra fo piena, come ho scripto di sopra, che ’I papa stava ben, et non era morto, conte, con effelo, slava bene. Di Hong ari a fo letere di sier Piero Pa-squaligo, dotor et cavalier, orator nostro, di 20 avosto, da Buda. Come el Cardinal strigoniense et 5 ehiesie li havea mandalo do polize, come il re à