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fino ad Alessio, per risalire quindi lungo il Drin fino a Scutari; l’altra, pure da Monastir, raggiungeva Coritza e di qua biforcandosi a Delvinaki in due tronchi puntava coll’uno direttamente su Valona toccando Berat e coll’altro si dirigeva a Giannina ed a Prevesa. Non era poi difficile immaginare un allacciamento interno dei due tronchi fra Berat ed El-bassan o Tirana.
  Avanzando, come noi pensiamo, cautamente dal mare si otterrebbero gli stessi resultati in modo più conforme alla nuova situazione, oggi affatto indipendente, del paese. Inoltrandosi verso la montagna si troverebbe strada facendo tutto il materiale necessario alla ferrovia sotto forma di ottime traversine di rovere e di faggio e forse nell’ interno (come è accaduto in Serbia) anche in qualche risorsa di carbone fossile. In ogni modo essa trarrà subito dai sicuri redditi del bosco, dal bestiame e dei suoi prodotti secondarii un primo alimento ad una corrente di esportazione. Ciò tosto richiamerà, in pagamento, più copiose merci europee industriali ed alimentari raffinate, da Venezia e da Bari, intensificando e moltiplicando ulteriormente il circolo di vita. Molto potrà fare a questo scopo la neonata Società italo-albanese di commercio e navigazione presieduta dal Comm. Rusconi a Milano, se vorrà anteporre 1’ essere al parere, la pene-trazione solida, basata sempre sull’onestà, sulla competenza tecnica e sul vantaggio bilaterale, all’ avventatezza incompetente e sleale, ligia ad oscure mene politiche, che ha distinto in passato altr$ imprese consimili viziandole fin dall’origine.
  " L’Albania, scriveva or è poco un conoscitore profondo di quel paese, Antonio Baldacci, è un mercato internazionale sfruttato da molti; ma anche i più onesti lasciano sem-