497 • MDXI. SETTEMBRE. 498 francesi et alemani. Sono fanti in campo numero 12 milia, di qualli il terzo è amalati, e ogni dì ne morello. In questi ne sono assa’ venturieri, et é gran carestia, e moreno di fame, e uno pan che lì, in Treviso, vai un bezo, in campo vai soldi 4; vin i vendeno, come il follano alhora, 4 soldi la ingistera, sì che le vituarie li vien a mancho, e che monsignor di Male slava malissimo, qual è capetanio di le fantarie. Dice che francesi hanno mandato uno trom-beta a Padoa e voleno venir soto la terra. Item, per uuo altro venuto, avisa ut supra di 1’ arlella-rie venute, et sono boche G el 5 fra falconeti e sacri, e che in campo di todeschi è zonto solum cavali 3000 di l’jmperador, e non si aspela più, ma sono todeschi fanti X milia, ma femine e amalati una gran moltitudine. Francesi sono da lanze 1000. Dice, francesi voleno far la baiaria di qui da la banda dii Te-raio, e todeschi verso la Boteniga. Hanno etiam cavali lizieri da 500 tra slralioti, corrati et taliani, et non più. Dii dito, di 12, a horre 21, ricevute ozi. Olirà quello ho scripto avanti, da questa altra banda dice, come in questa note hessendo per tempo tulli a le so poste volse far chiamar a l’arme, e cussi tutti fono a le lhoro poste, li fanti ordinati a * le mure et porte, a la piaza dii palazo, al domo. Li balestrieri tutti ne la piaza dii domo ; li homeni d’arme a la piaza di San Martin, li stratioli a la piaza dii castello, e questo si fa per spinger il so-corsso dove bisogna, e vele lutti fono a 1’ hordine lhoro come si fosseno andati a noze, con buon cuor e bon animo. El hanno aviso, i nimici meterano le artellarie a Santa Maria Mazor, dove si farà compir uno cavalier e uno pocho di riparo, e l'arano di corpi nostri repari per conservar quella terra, sì che si stagi di-bona voia. 11 capetanio e tutti è de un voler, e li nobeli sono ubedientissimi e tulli di buon cuor, come il magnifico collateral referirà il tutto, ma prega sia mandato danari presto per pagar li fanti e stratioli. E ozi il capetanio, il signor Troylo Orsino, li ha dito, è passa zorni 40 li soi non hanno auto danari. Scrive, nel venir che feno i nimici propinqui a la terra, li nostri cavali lizieri ussiteno, et ne hanno preso molti cavali de’ inimici et homeni el condirti in la terra. Dii dito, a horre 5. Come è andato atorno la terra ; i nimici cegnano venir acainparsi a la porta di San Thomaso, verso la Boteniga, dove è il più debel locho. Tulo ozi nostri hanno fato lavorar. Tutti li zenthilomeni hanno portalo la riviera, e li condu-tieri lavorano, prima il capetanio, poi lui proveda- l Diarii di M. Sanuto. — Tom. XII. dor. Item, questa noie ruinano cerio muraia e farà portar via il ruinazo, et ha auto da quelli contesta-beli 100 fanli, che porlerano la barela. 1 nimici, alo-zali mia G lontan de lì, doman alozerano a Villa Orba, mia 4 lontan di qui. Hanno spento ozi de lì uno grosso squadron e cavali lizieri; lien, domenica si apresenlcrano sotto la terra e pianterano l’artellarie. Tutti nostri stano aliegri etc. Scrive, aver (rannidò le vardie, fato far spianale atorno la terra e ruinar caxe. Item, à mandà zoso sier Alvise da Riva, di sier Bernardini, amalato grieve; li soi homeni à lassa a suo fradello, sier Vicenzo. Replicha si mandi danari. Sumario di una letera di sier Fiero Venier, 257 quondam sier Domenego, data in Napoli a dì 26 avosto 1511, drimta a sier Alvise, suo fratello, et recevuta a dì......septem- brio. Come a dì 19 a Palermo montoe in nave, e a dì 20, al far dii zorno, feno vela e con tempo tranquilo e tropo bonacevole, con grandissimi caldi a dì 24, a prima sera, sorseno in questo porlo di Napoli, nel qual trovoe un bel numero de barze e altri boni fusti Ira li venuti di Spagna et altro. Stima, pasano 60 e più boni legni e barze. A dì 25 smontono in terra et ha veduto apresso el castello e piaze gran numero de fantarie e andoe a visitar el consolo nostro, domino Lunardo Anselmo, el qual era sopra el leto, e sia continuamente in caxa, e di nove podio poi saper, salvo per relation d’altri, le qual le po-sono acomodar al modo lhoro. El è stà avisalo, de lì esser da fanli 12 milia e più, homeni d’arme 1500 e cavali zaneti 1000, in questo conto metandi i fanti e zenle venute di Spagna, parie di qual, con il conte Petro Navara, sono a l'ixola de Crapi, e parte a l’ixola de Procitla. E questo numero da la mazor parte par sia afirmato trovarse de lì e contorni, che è bel numero e bona zente. Dove i siano per andar, con verità pochi el dia saper ; ma nel vulgo e fama, tal armada e zenle sia per andar a la volta de Zerbi, cossa a lui non consona nè credibile. Pur non si volendo scoprir con Franza, come è dito de lì, questo andar a Zerbi potria seguir. Item, che al partir suo di Palermo lassoe el signor Diego de Vera, el qual s’è trovà prima al governo de Tripoli et Candia, a dì 14 avosto, con tute quelle nave, barze et altri fusti perieli, e che questo luio conduse el novo governador, zente, vituarie e muuizion in Tripoli, poi ritornò a Palermo; e, si dicea, era per an- 32