453 MDXI, AGOSTO. 424 Unfrè, di Treviso, dì 28, hore 2 di noie. Àvlsa, lì nostri stratioti, ussiti, tornorono, perchè i nimici andono alozamerfto avanti li strntioti li zonzesseno; e zercha X cavali di essi stratioti, dicono, andono fino al Montelo e preso uno francese, per el qual si ha che nemici, questa mafina venuti di qui, erano da cavali 40, venuti per far, nostri venisseno fuora, per aver fato uno arsii a ito da zercha 1000 cavali per darne una streta. Et dize, esser el campo aloza-to al Barcho e a la volta del Montello, e che erano infralì dentro el boscho per aver quelli villani, erano lì ; non si sa quello habino fato. Dize, sono da fanti X milia tra todeschi e francesi, e da lanze 500 francese et 300 todesche e cavali lizieri 800, e aspe-tano gran presidio di Pranza, eliam l’imporndor, che dia vegnir con gran numero de zonte, e che se dize per il campo, non venendo l’imperador non (orano impresa alguria, ma ben Tarano corarie, e vo-leno corer per luto el Frinì. Item scrive, li fanti, vien a Treviso, non è zonti fino hore una di note, ma sono a Margera, doman sarano lì ; stanno di bon animo, senza dubito algun, e non crede siano mai per acamparsi de lì, e, si venirano, tornerano con vergogna. 11 provedador è di bon animo insieme con questi capi. Item scrive, dito prexon disse, esser in campo arlelarie do grosse e do mezane, et è, tra falconeti e quelli di ferro, da 25 in 30. Di Iìoma. 0 era e si slava con desiderio di saper dii papa. E di sier Antonio Zustignan, dotor, oralor nostro in Alemagna, qual è in Lampez, vicino a Do-blach e Bulistagno, non è letere; si tien, stagi con pericolo, licet habi salvoconduto da l’imperador, ma è sul nostro. Noto. lutisi, eri sera, per il consejo di X con la zonta, fo scrito a sier Andrea Orili, provedador ze-neral a Padoa, persuadendoli non si movesse, perchè partendossi, quelle cosse di Padoa anderia mal, hessendo il governador e sier Christofal Moro amalati e le zente mal coniente. Da poi disnar fo prega li per chiamar el consejo di X e non far altro, perchè di feste, per parte, non si poi chiamar consejo di X. Di Padoa vene letere. Come il Griti stava meglio, et non si moverà. Il Moro pur con febre, e vo-leno danari. Di Treviso, di questa malina. Come i nimici à ’uto Castel Nuovo di Quer, et à mandato uno trombela a Coneiam a dimandar il loco, et aspetano li pressidij vien etc., ut in litteris. Et hanno fato certi danni a li villani dii bosco dii Monlello. come dirò. Di sier Lunardo Zustignan, quondam sier Unfrè. di Treviso, di 2f), hore 16. Scrive, questa malina è venuto 3 villani dii Montello, dicono, el campo nimieho esser tulio ritornato al Parelio, e hanno fato un podio di danno al eao del bosco, ma villani hanno morto assai de’ inimici, e non hanno paura; e si havesseno qualche poco di zente, furiano assa’ cosse, e almen qualche capo, come li fu promesso. E si tien, si prevalerano, e si spiera, per sle pioze, non polrano passar la Piave, perchè mi-nazano andar di là e in Friul a far corarie. Item, è zonto parte di fanti lì, in Trevixo, e ozi sarano il resto. Tulli siano di bon animo senza un dubito al mondo, et è avisi di la Signoria, il campo non verà solo Treviso si l’imperador non vera in campo, o almen habi tante zente, come è francesi, e che non sono per star, salvo luto sto mexe, im campagna, poi levarsi e andar con Dio. Tieni, è sta dito, per certi vilani, che l’è passa la Piave da zercha cavali 200 con el signor Pandolfo per far corarie, e dicono, sono in compagnia de qu'lli da Colalto. El provedador à scrito a tutti li redori, lo avisi, perchè subito spazerà li stratioti per veder de averli in le man, perchè per sta pioza la Piave sarà cresuta. Dii provedador Gradenigo, di 28, hore 15. Come li podestadi di Oderzo, Coneiam, Sazil e Seravaie voleno socorso; quel di Fellre voi 200 fanti. Non sa come governarsi, non à il modo ; ha solum provisionati 2500, in tutto 3000 con li 500 venuti di qui, di qualli uno quarto è amalati. Di Trevixo, dii provedador Gradenigo, di 28, hore 5, vidi letere. Come i nimici sono alozati dal Barcho verso Montebeluna e in quel contorno, et per exploratori ha, esser lanze francese 600, lo-desche 300, fanti 8 in 9 milia, e certo numero di venturieri; di arlelarie, do canoni grossi et 2 picoli falconeti, e saeri da 8 fin X, e certo numero di ar-lellarie todesche picole. Li qual inimici vano scoren-do queste campagne, et è venuti 1000 cavali fino do o tre mia lontano di la terra, circondando la campagna, et per nostri cavali lizieri ussiti è stà preso cir-cha 16 in 20, tra li qual uno francese, homo adsen-tido, et examinato, dice, 1’ exercilo esser 600 lanze francese, 300 alemane, fallii alemani 7000 et vasco-ni 3000. Di arlelaria si conferma con el dito de li nostri exploratori, zoè do canoni grossi et do soto quelli, X falconeti e sacri e bon numero di artelaria menuta todescha, e aspetano 2000 fanti di Milan et 200 lanze di zorno in zorno ; e, se dicea, che il re non li manderà sì presto, perché volea aspedar clic Maximian prima venisse in campo, e poi mandar