599 MDXI, SETTEMDHE. 600 sti siali ¡1 zorno in su la pinza tutti do a eombater e nieter tuta la piaza e la terra in arme, benché non fo altro, dove è sta apichali lutti do; e à messo tanto teror a lutti che un si varda l’altro e sono romasi storni, e tanto più che tutti dizeva, el capo di squadra era uno homo da ben e a tutti li rincresse; ta-men è sta lauda tal cossa, e sarà causa di far star ubedienti, e voria esser stà fato a bonora. L’è stà preso da’inimici domino Thodaro Rali; si spiera si averà presto. Li cavali di Padoa non è venuti e saria tempo fosseno za andati di là di la Piave; e sier Zuam Vituri voria esser partito, e dize, salteria el campo todescho e fazilmente li inchioderia le artel-larie, perché il campo, è a Gradiscila, dia star da driedo senza guardia alcuna, e dubita non star tanto che poi non farà 0. Lauda Baldisar di Scipion, eli’ è in Gradiscila, e tien farà il suo dover e si manteni-rano; ma tieneno, per la cavalchata fata far, li pro-vedadori di Padoa non habino mandato li 200 cavali, doveano mandar. Dii provedador Gradenigo, di eri, ìtore 6. Come ha foto retirar li burchij di le biave più in zo-so, lì, in Treviso, e alcuni burchij di fermento, qualli fanno masenar, e li manderà zoso. Scrive, aver fato le mostre al capetanio e hoineni d’arme 47, balestrieri U2 ben in bordine di homeni e cavali. Li 200 slratioti non è zonti ; dimanda orzi. Ila ricevuto lelere di la Signoria con una instrulion di luogi non è provisti lì, in la terra; scrive, tutto é stà consulta etc. Di Padoa, di sier Cliristofal Moro e sier Polo Capelo, el cavalier, provedadori generali, di 27, hore 2 di note. Vidi letere diiprovedador Capdo di questo tenor : Come ozi, circba hore 23, soprajonse Pelegrino, nepote di domino Dominico Busichio, uno de quelli di la cavalcata de Soave, con do homeni d’arme di la compagnia dii signor Federigo da Bozolo, et referite come le zente nostre erano intrate in Soave e haveauo preso 300 cavali de’ inimici; poi questa sera, circba una horra di note, è sopravenuto lo resto di In cavalchata con tufi li presoni, al numero predito de 300 cavali, zoè 40 homeni d’arme, tuffi con le sue arme, a cavalo, con le lanze suso la cossa, secondo li preseno, et lo resto ballestrieri et cavali lizieri. L’bordine et modo del fato è stà in questa forma : Zonseno le zente nostre do hore avanti zorno a Soave ; li cavalli lizieri se messeno a le porte, zoè a do porte, perchè le altre sono murate, videlicet el conte Guido da una porta con li soi ballestrieri et zercha 50 stratioti, da l’altra porta tutti li stratioti, a line che niuno potesse ussire. Poi Sebastiano Manzino, con la sua fantaria, andò a la volta del monte, driedo a la rocha, et cussi dilla fantaria comenzò meter le scale et montar suso le mure et intrar in rocha, e tuttavia le guarde di la rocha e di la terra Gridavano, fa bona guarda, et li nostri, domente intravano in rocha, respondevano anche lhoro, fa bona guarda. Et come funo superiori a li inimici, che erano in rocha, qualli erano zercha XV, cornenzono a cridar : Marco, Marco, e tagliar a pezi quelli di la rocha, et subito le gente, che erano in la ferra, comenzorono a cridar: A l’arme, et metersi in ordine, et li nostri, che erano di fuora, deteno foco a le porle in modo che li inimici (.ulti montati a cavallo con li elmi in lesta el le lanze suso la coxa, non vedendoli altri remedio, apriteno una porla et pensorono de passar fuora sfreti, et prima ussite li homeni d’arme; et come furon fuora, avanti venisseno li cavali lizieri fuora, li stratioti nostri spazoron in uno momento li diti homeni d’arme, poi li nostri entroron et pigliono tutti li cavali lizieri, che lutti, omnibus eomputatis, aseendeno a la summa de cavali 300; el, per quello dicono, mai è slà preso li più belli cavalli de questa fiala, ita che non è campato pur uno. Ila preso lina le sue putane. Li capi di questi è qui di solo scripti ; et dice, si le genie nostre, è ini Padoa, fosseno coniente el ben pagate, se ne faria spesso di simile etc. Et nota. Per altre lefcre che vidi, l'unno, li presi, 300 cavali, fra li qual homeni d’arme 40. Itern, che questa noie hano termina di mandar un’ altra cavalchata versso Montagnana etc. Questi sono la nome di capi presi et sarano conduti ini Padoa. El contili di Melz, fo fiol dii ducha Galeazo Maria di Milan, naturai et cugnato di lo imperator, arna-lato. El signor Sebastiano da Este, fo fiol dii signor Nicolò, locolenenle de signori di Bozolo et zerman dii ducha di Ferara, foraussito. Domino Manfredo de Landriano, milanese, capo di balestrieri 50. Domino Beneto di Rossi, da Parma, capetanio di homeni d’arme 50 el di balestrieri 100, al qual lo imperator à donalo lochi per ducati XVI mi-lia di valuta. El conte Ferando dal Persico, cremonese, capo di balestrieri 50. Jacomo Tristam, citadino veronese, rebello manifesto.