593 quondam sier Piero, qual fu preso da’fr,incesi hes-sendo provedador a Pizigaton, et è ancora prexom, li sia leva la tansa; et balotata, non fu presa. Man-chava poche balole a prenderla. Fu posto, per alcuni savij di colegio, una parte, che tulli quelli intrerano im pregadi, consej'o di X et colegio, sì metando ballota, come no, dal primo di octubrio indrio, debino portar 4 bolletini, vide-hcet governadori, cazude, sai e provedadori sora i ofìcij, et cussi quelli sono al presente, in termine di zorni...., e passati, li consieri fazino far immediate in locho lhoro, e a questa condition siano tuli li altri ofìcij di questa terra ; e si li sarà fato boletin, hessendo debitori, li signori, che sotoscriverà, pagi dii suo et i scrivani siano cassi; la qual parte non se intendi presa si la non sarà posta e presa in gran consejo. Et fu presa, la copia di la qual parte sarà posta qui avanti. Fu posto, per li savij, che atento sier Alvise So-ranzo, quondam sier Vetor, dal bancho, non habi più di pagar le sue tanse, che dite tanse sia levate. 77 di no, 99 di si ; non fo presa. Fo leto la suplichation di drapieri, qualli rechie-deno, si meti una parte, come dii 1485 fu messa, et poi dii 1501, a di 13 marzo, per mi Marin Sa-nudo, solo savio ai ordeni, et presa, che le lane pos-sino venir di ponente con nave forestiere, et per terra pagando li dreli eie. Et perchè il colegio non è di acordo fo dito si meterà luni. 1 * Fu leto una parte, per sier Antonio Trun, pro-curator, savio dii consejo, solo, di conzar tuta la terra e tansar di nuovo, ut patet, et elezer X zentil-homeni di qua da canal et X di là da canal, et poi X altri di rispeto, qualli intrano in locho di cazadi, con altre clausule etc. Et fo dito, questa parte si meterà poi, luni. Et fo poi licentià il pregadi senza far altro, et rimase consejo di X con la zonta tino hore 2 di note. Noto. Havendo il colegio electo sier Alvise Piza-mano, quondam siér Francesco, fo capetanio in Barbaria, di andar a Trevixo con homeni X, quello aceto e trovò li soi homeni, e datoli li ducati 40, et venuto nel colegio il principe lo dimandò s’il volle-va andar provedador a Monfalcon, atento si havia che sier Nicolò Minio, quondam sier Almorò, podestà, era partito e venuto a Grado, ma poi rechiamato li da li citadini di Monfalcon è tornato, è stà preso da’ inimici, andando. Hor dito Pizamano si parli con sier Francesco Marzello, andato provedador a Maran eri, e con li fanti; et zonti versso Maran tro- I Diarii di M. Sanuto. — Tom, XII. 594 vono barche che cargavano artellarie et robe, quelli di Maran e il podestà, sier Alexandro Bon, per partirse, e li fe’ discargar, et introno in Maran, et inleso il perder di Monfalcon, etiam esso sier Alvise Pizamano restò a Maran, dove è Thodaro dal Borgo con li cavali lizieri soi e stratioli, e uno Zuam Goroneo etc. ; in tutto zercha cavali.....Item, a Porto Gruer è Francesco Sbroiavacha con la sua compagnia e ancora si tien. Di Maran, venuto zoso il consejo di X, vene letere di sier Alexandro Bon, podestà, di ozi, horre 11. Come ha, per exploratori venuti, che Gradischa, a di 26, horre 20, si havia reso a’ inimici, salvo le persone e l’aver in descrition. Item, che tutti quelli di Maran è in fuga e non si pono teñir; voriano quelli cava canalli per cavar certo fango et meter in ixola. Item, quelli cavalli, e lì, si voleno tragetarli a Caorle etc. Di sier Francesco Marzello, provedador, di ozi. Scrive ut supra di Maran, e che quel loco mal si potrà tenir ; pur sarà il forzo. Di sier Alvixe Pizamano, andava provedador in Monfalcon ; da Maran fo etiam letere. Dii zonzer lì con li fanti, et fato tornar indrio le barche cargate, ut in litteris. Et nota. Dite letere di Maran, perchè il colegio era partito, fono lele in camera dii principe con li cai di X, che ancora non erano andati a caxa ; la qual nova fo molto cativa e storni lutti chi l’intese. Di Trevixo, di sier Lunardo Zustignan, de ozi, a horre 21. Come non si provede a mandar danari per lhoro zentilhomeni per pagar li compagni hanno et è mal ; sarano lassati, et è solum questi V : Sier Alvise Zorzi, sier Alvise da Canal, sier llironimo Capello, sier Piero Gradenigo et lui etc. Scrive, non hanno una paura al mondo, et è compito quasi il tuto di fortifìchar in li lochi più debeli, e si va tutavia lavorando. Scrive di Gradischa, che sier Zuam Vituri dize è loco forte ma Sazil no, e che Baldisera di Scipion fece ben a partirsi di Sazil, poiché Antonio Sovergnan non volse star con li contadini, e non è da dubitar de lui, ma più presto di Thodaro dal Borgo, eh’ è una cossa medema con dito Sovergnan. Item, si aspeta li cavali 200 di Pa-doa, e con li altri si expedirá sier Zuam Vituri in la Pairia di Friul per andar da domino Hironimo Sovergnan a Osopo, qual è in locho, s’il voi si poi difender. Li fanti, fonno mandati in la Mota, è inlrati, e il cavalaro, andò con lhoro, è ritornato ozi, zoè stano-te, qual dize, ogni pocha cossa faria forte la Mola, e 38 MbXI, SETTEMBRE.