58o mdxi, settembre. 586 XXV archibusi, con quelli jera su la riva, a l’incontro di l’altra riva dii Sii, e voleano etiam mandar do faleoneti; non sa quello barano fato. Dii provedador Gradenigo, di 2q, l\orre 20 1 /5. Come nemici soni' fuora al solilo, lonlan di qui da zercha mia 3, e a l’opposito è slà mandalo li nostri cavali lizieri per obviar, non ballino a far danno a li contadini, con bordine che si spengono et relirano, chè non vengano a patir qualche sinistro. La Mota ancor si tiene ; a bora se li manda Zigante Corso con la sua compagnia con fanti 100 per esser li altri amalati, nè se resta de darli tutto el favor e ausilio, juxta vires. Item, hanno mandalo etiarn 3 zenlilhomeni a li molini con archibusi, acciò sfaglilo securi a masenar, fin la Signoria mandi le barche suso. Item aricorda, si mandi li orzi per li stra-tioti et do barche amale per governo de li diti molini. In questo zorno, per lelere fate per il consejo di X a Treviso, lo sento che sier Zuatn Viluri vaili di Treviso con 400 cavali lizieri di là ili la Piave a Iro-var, a Oxopo, domino Hironimo Sovorgnan,. qual si oferisse far gran cosse, e sia provedador nostro. Et in le lelere sopradile di Trevixo, di bore 20 i/s, come hanno mandalo questa malina, verso Melma e quelli molini, alcuni archibusi et sier Lu-nardo Juslinian a ordinar a li burchij, vengino suso uno per posta a masenar. Item, mandano una lele-ra, aula di la Mota, ai qual à scrito, debbino atender a forlifieharsi, et li hanno mandalo Gigante Corso con la sua compagnia. Item, dimanda orzi ete. A dì 26, la matina. Fo leto letere venute in qugsla note. Di Trevixo, dii provedador Gradenigo, di eri, hore 5 di note. Come scrisse, li inimici venuli sono molto grossi el passono ordinatamente apresso a zercha mia 2 di la terra, et nostri con presteza mandono fuora quel numero de cavali lizieri se allevavano, ita che essi nemici tenero la briglia in mano, e, stati un pezo, se retirono verso el loco usalo di Narvesa'; et in questo mezo parte di nostri slratioti andono lino a le sbare dii campo el tolseno zercha X capi de belli capi de bovi de quelli ile Hon-garia ila becharia, el se ne veneno a salvamento. Li altri forno a la scharamuza el amazurno doi homeni d’ arme francesi, e presane da 5 arzieri el zercha 10 in 12 cavali, tra i qual alcuni de boni, el ritorno-rono tutti in la terra. Item, per exploratori hanno, i nimici‘francesi ponilo esser zercha 8000 persone, e di questo è confirmato per molli ; e molti dicono, stanno de li con qualche dubio de ritornar, ma pur ogniuno dice, con gran desiderio sspotono el ritorno de’ alemani de Friul, et si non vegnirano, di volersi partir, et vegliando, etiarn si leverano; e uniti, molti dice, verano a far una experienlia a la lerra, ma è siali tardi a venir, e li hanno dalo tempo a fortificarla, el reduta in (al termene, che, venendo, perderano tempo e con l’ajuto de Dio receverano vergogna e danno. Di sier Lnnardo Zustignan vidi letere, di eri, hore 2 di note. Come se ritrova a la guarda di la porla di Sanli 40, el francesi sono corssi mia uno lontan di lì, e hanno preso alcuni homeni de villa e zerlo besliame, el li nostri slratioti, per quella porla di Santi 40 ritornati, hanno menato dentro X cavali e do francesi arzieri, dai qual si ha, che presto sono per andar con Dio, e che ancora ne è carestia in campo e assa’ amalati. Etiarn si ha, che a la volta di le basse hanno fato un gr«n botin di bestiame. Scrive, di esser slà spazi Zigante Corsso con 150 compagni ala Mota, e sì dice, uno altro con altratanti. Di Padoa fo letere. De occurrentiis ; 0 da conto. Di Maram, di sier Alexandro Don, podestà, di eri. Come hano, Gradiscila si tien; il campo li è atorno, e à, per alcuni venuti, che dentro hanno • assa’ vituarie etc., et fo dito, nescio alidore, hanno auto una bataia e aversi defeso virilmente con oceision di 500 fanti ile' alemani. E noia. Etiarn in Gradiscila è eier Zuam» Dolfim, era provedador a Feltre, qual è homo valoroso. Noto. In questa noie intrò fuogo ne le legne dii 308 monasterio dii Corpus Domini, processo da certe rodiote Irate di Santa f, andò sul colmo dove era • le legne, e si 'impiò. Fo gran fuogo, ma sofegalo-, e lo sonato campano martello in le ehiesie solite, et audoe brigata in monasterio ajular, e le monache, qual non si vede, tulte se reduseno in uno. E a la porla ora sier Andrea Mu lazo, llioro procuralo!’ etc. Da poi disnar lo pregadi, che di domenega in qua non è sialo, e leto molle lelere venute in que: sii zorni el quelle Di Hongaria, di V orator nostro da Buda, 1’ ultime di 7. Come erano zonti 3 oratori di l’imperador, qualli l'ano il tulio con tra la Signoria nostra. Item, quel orator di I’ ongaro, andò al (ureo per rinovar le (rieve intra vegliando la Signoria nostra, non è tornato, unde è slà mandalo uno altro. Item, turchi hanno corsso lì a quelli confini e lalo certo danno, el altre particularilà, sicome in dite letere si conlien.