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MDXI, SETTEMBRE.
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stro Trun, provedador, tandem inlró el fu acéptalo per provedilor, come dirò <ii solo.
     Noto. In questi zorni vene in colegio uno nontio di la comunità di lìnyena con letere di quel gover-nador; etiam vi fu 1’ orator dii papa in colegio, do-lendossi che per le barche di Chioza era sia preso a San Alberto, in Primier, li azalli etc., nominati di sopra, che erano di merchadanti brexani, andavano a le fiere; qual hurchij erano li, et mandato a far la bóllela a Ravena. Ilor per il colegio consultato, il . principe li disse, dovesse haver pacientia, et era sta ben presi.	.
     In questa matina, dapoi molli conseglij aulì in. quarantia criminal, et disputatane 4 fate in varij zorni, primo sier Gasparo Malipiero, fo avogador, li rispose, domino Rigo Antonio, poi sier Nicolò Dolfim, fo avogador, li rispose Marín Querini, et ozi fu posto, per li diti do a voga dori, per quello è slà lelo e disputalo di procieder contra sier Daniel
*	Trivixan,- quondam sier Nicolò, procuralo!’, incar-zerato za molli mexi in la novissima per aver oculta i libri dii padre e aver vicià altri libri, et scosa la facilità dii quondam quel sier Alvise, suo fradello, per non restituir la dote di la moglie, dii quondam dito suo fradello fo Marzelo da Santa Marina. Et fu posto, come ho dito, di procieder. Ave 10 non sincere, 12 di no, 13 di la parte, et pendeva; et questo è il primo consto.
    Di la Mota, di sier Marco Antonio Mano-lesso, podestà, di 22, driza te a sier Francesco Manolesso, suo padre. Di quelle occoreritie e quanto ha fato i nimici, de li qual, per non l’aver aute-, non scrivo.
    Dii provedador Gradenigo, da Trevixo, di
  23,	liore 19. Come in quella hora havia posto a camino, per la Mota, la compagnia di Alexandro Paleólogo e quelli XV cavalli de Marlin Peta e In compagnia di Lorenzo da Bassan, el qual ha fato la mostra;è stà bena. Lauda Alexandro Paleologo, che ha voluto andar volentieri, e Thodaro Paleologo era slato li, in Trevixo. Item, hanno mandato bon numero di stratioti e balestrieri ad acompagnarli 4 over 5 mia in là verso la Posseta per asecur.irli, e ordinato a li altri, vadino quésta note in la Mola. I nimici ozi non hanno falo cavalchata da conio; sono dove erano, e certo numero di cavali lizieri lhoro hanno cavalehato driedo la Piave versso le basse. 1
Risposta dii magnifico et valoroso signor Hie- 302 ronimo Savorgnam. fata al tronibeta de li comessarij imperiali su V invictissimo monte di Osopo, a dì 21 septembrio 1511.
   Non reputa el (Idei Savorgnam esser demerita da vuj, excellenlissimi signori capitane! et cesarei co-missarij, la presente risposta sua a la rechiesta a lui lacla p.er el suo publico militar nuntio, anzi spiera, imo tien, per constanti da quelli reportarne non vulgar comendalion, imperilo che rapresentando le signorie vostre la sacra cesarea majestà, qual sempre ha detestado jure optimo le perfidie, prodiliom et rebellion di soi subditi, non dubita tal sua fidel in-tention, resposla et excusation esser ancora da quelle abrazata et aprobata. Essendo adunque Jo, Hieroni-mo Savorgnan, con mei progenitori nato, relevato el benemerito soto el mio excellentissimo dominio veneto, cognoscendo Iute leze sì naturale, corno civile astrenzerme a la perseverala de fede et devo-tiom verso el mio signor, non mi par sequir le perfidie et exacrabil vestigie da uno allro nephandissi-mo proditor, indegno agnato de la casa Savorgnana, qual al presente, postposto ogni timor de Dio, postposto lo santissimo vinculo juramenti fìdelitatis per ipsum prcestiti, posi posto li inmeriti beneficij da questo excellentissimo stato recevuti, postposto
lo	amor de la propria patria, postposto la propria et comune libertà, non resguardando etiam a li fide-lissimi et devoli amici et fautori de la casa Savor-gnana, imitando el perfido Juda Scarioto, publicamente a lo excellentissimo et inclyto dominio signor suo ha venduta la sua patria el propria libertà. Qual cussi. detestandi excessi cognosco III sacra cesarea majestà haver jure optimo panilo post nedum a slomachar; quin mo de quelli et altri notorij non menor soi errori et manohamenli, maxime in la próxima zobia grassa, sanguinolente, et seditiose contra innocentes cumcives suos eorum bona et lares comessi, da quella expetarne omnino degne et conveniente pene, cussi volendo la divina majestà, qual ha promesso cadérlo in la presente prodilion, azò che siniul et semel de omnibus debitas luat pcenus. Essendo per clementia divina io totaliter diverso de la detestanda el perfida natura dii prefato Antonio, mio agnato, postergando et non recordándome de qualche justicia dal mio slado denegata per sugestión et contemplalion de dito proditor alcun suo favorito, ho deliberato, con lo ajuto del summo bene factor Dio, mantener la mia fede