143 MDXÌ, APRILE. 144 circa. Et trovandose ognhora più restretto le condi-tione de li presenti, non si ha trovato più alcuno ba-bia voluto exbursan a tal modo, adeo che resta an-chora ne la Signoria nostra botege, statij, vòlte et banchi di zudei, videlicet de li venduti per l’officio nostro del sai, che non paga dexime, per la summa de ducati 70 milia, a rason de odo per cento, et ben è conveniente, senza alcuno respecto, ajularse per dieta via de qualche summa de danari. E perhò l’anderà parte, che tuli quelli che hanno diete botege, statij, vòlte et banchi soprascripti, a rason de oclo per cento, che vorano exbursar, da mo a giorni 15, 3 per cento in danar contadi, sì che le habino a restar a rasone de 5 per cento, rimangano liberamente sue a potter disponer de quelle, come de ogni altro stabile, che liberamente se compra; et siano absolte de pagar decime per anni 5 proximi. Siano preferidi a questo beneficio tutti quelli che possedeno diete botege, vòlte, et statij, et banchi de zudei soprascripti ; et passando dicto termine de giorni 15, cadauna altra persona possa comprar quelle per modo soprascripto, exbur-sando el danar al possessor; possendo tamen cadauno darsi in nota a l’officio nostro dal sai de voller comprar diete botege etc., etc., al qual officio se babbi ad exbursar el danaro soprascripto, et sia tenuto conto sopra uno libro separado, a questo de-putado ; nè mai diete botege etc. possino esser vendute per alcuno debito, salvo per graveze, che se metesseno, over per causa de dille. * Exemplum Die 27 aprilis 1511, in rogitis. Ultra le provision facte per la recuperation del danaro, non se die manchar, in le presente importante occurentie, de ha ver una summa de danari prompli et presti, per supplir alli quotidiani bisogni, et perhò L’anderà parte, che, a tuli li soliti pagar decime, siano poste do decime et meza tansa da esser pagale al monte novissimo de l’officio nostro del sai : la prima decima pagar se debba per luto X del mese Venturo ; la secunda, per luto 20, el la meza tansa per tutto el mese ; el quelli che le pageranno tute de contadi ne li didi termeni, bavere debbano don de X per cento. Quelli veramenle che t'usseno creditori, per la parte hanno compagnato de contadi, possino pagar le suprascripte graveze curn li modi et conditoli, hanno pagato le precedente decime et meza tansa, posle al monte novissimo, videlicet la mità in contadi, et l’allra mità cum el credito, secun-do la forma de le deliberation de questo conseglio. Verso quelli che fusseno creditori per danari prestadi alla Signoria nostra, ai camerlengi di co-mun, over per arzenti posti per avanti in cecha, possino pagar diete graveze secando la deliberation de questo conseglio; et quelli, che per li danari prestadi non havesseno habuto el suo don, habbino don de X per cento, come è honesto, Dechiarando che quelli, che metteranno arzenti in cecha, per vigor de la parte bora presa, non possino compugnar el suo credito cum li do quarti de tansa, mezi fitti, mità de prò de marzo del monte nuovo, doni, starie, nolli de nave etc., ma possano, cum dicti arzenti, pagar le angarie presente et future. Sumario di letere di.Agustim Bernardo a sier Zuam Badoer, dotor et cavalier, date in Andernopoli, a dì 26 marzo 1511. Come, quel zorno, 1’ orator nostro era zonto in Andernopoli, partito di Eno, dove lassò le galie et una di le qual, qual fu sier Francesco Corner, parti per Candia per andar a far le noze di sier Hironimo, suo fratello, ch’era con lui, in la Muuza, ridia di Candia. Avisa, feno l’intrata cercha hore 16 in 17. Li vene conira zercha cavali 80 turchi, tuli homeni da conto e boni corlesani, e ben in hordine sì de vestimenti, come de bellissimi e sfozati cavalli, che era una degna cossa a veder. Et li veneno incontra con bellissimo ordine a do, a do, inanti a 1’ orator, salutandolo ; e in tutto, tra nostri e turchi, erano cavali 150. Deinde alquanti di lhoro coinenziono a corer, chi in qua, chi in là per uno bellissimo piano, et lo acompagnono fino a la stantia preparata per 1’ orator, e tutti li nostri veneti restorno a disnar con esso orator. Erano sentati a tavola numero 14 persone da conto, senza li altri che disnorno con nui altri familiari. Scrive, la stanzia è assa’ aliegra et bona, rispeto al paese, nel qual non si trovano caxe molto somptuose, tutte di terra; e altro di antiquo e bello non si vede, che sia restato ini piedi, cha a'-cune sue moschee che sono belle, come si vede di fuora via, con certe galante cubbe coperte di piombo, e si vede alcuni balnei belli. La terra di Andernopoli è di circuito come è Verona ; è assai ben po* pulata e rasonevelmente copiosa di merze ; belissi-mo sito et campagne grandissime, e leritorio bono e grasso ; ma lhoro sono grandissimi poltroni, che