uì MDXI, SETTEMBRE. 544 283 Fu posto, per i savij, «erta p:irte molto longa zercha exatori di le cazude et monte nuovo, ut in ea, la copia di la qual Sarà qui posta. Sier Gasparo Malipiero, lo avogador, conlradise, et li rispose sier Andrea Trivixan, el cavalier, savio a (erra ferma, et andò la parte, et fu presa. Dì sier Zuam Paulo Gradenigo, proveda-dor cenerai in Treviso, vidi let ere, di 18, ìiorre • 21, oltra quello aviso, ho scrito di sopra, qual dice cussi. Questa malina par che i nimici mandas-seno fora una scorta de 300 homeni d’arme e-de molti cavalli lizieri, per il che dubitando nui che noti facesseno qualche danno a li nostri,. mandaSse-mo fora, per la porta di San Thomaso, bon numero di cavalli lizieri, qualli deleno la caza a li inimici et preseno alcuni di lhoro, fra li qualli è uno compagno dii cuogo di monsignor di la Palissa, persona, secondo la sua conditione, molto assentida, el dito di la qual manda incluso, et è notata di sopra, dii qual la Signoria farà quel capitai li parerà ; et per exploratori nostri habiamo quasi questo instesso che per questo francese preso n’ è afirmato. Nui vedessamo ben de assaltar nemici più gagliardamente di quello facemo, ma havendo rispeto al princi-pal obiecto, eh’ è la defension et securità di questo loco, siamo molto riguardosi per non meter la cosa de qui in pericolo et in confusioni. Stratioti fin hora hanno perso cercha 16 cavalli et alcuni presoni, et non sono ritornati se non una parte. Se non fusse sta lo abandonar de SaziI, certo seria, per penuria, partiti de questi paesi. Ogni dì questi zenti-lhomeni se amallano. Ozi è venuto de lì, amallato, domino Vicenzo di Riva, el eri domino Vicenzo Sa-lamon, et faria bisogno che ne venisse altri 6 ; et, Scrivendo, mi è slà dito esser amalalo domino Aurelio Michiel a la porta di. Santi 40, e questo per i strachi, e cussi ho scrito, sia mandato fin 6 zentilho-meni, e seria molto a proposito proveder de qualche medico et cyroicho, che qui ninno si atrova. Item scrive, come è rimasto in locho di sier Vicenzo Salamoi!,, suo fradello, sier Alvixe, e sier Vicenzo da Riva, qual è amalato per la gran faticha fata, ha lassato li soi homeni de lì. Item, de lì è pochi zenlilho-meni, e perhò si prevedi.'-283* A dì 19, la matina. In colegio veneno zercha X citadini di Muran con mantelli, dicendo, è morto F altro eri siqr Jacomo Surian, lhoro podestà, amalato, perchè andò con barche in Sii, juxta i mandati di la Signoria nostra, laudandolo assai ; e nel tempo è sta fuora, suo fratello, sier Agustin, era stà vice podestà, pertanto inanellando 6 mexi a compir il suo rezimento suplichavano la Signoria, fusse con-firmato el dito suo fradello per podestà per questo tempo di 6 mexi, et li fo risposto per il principe, consultato col colegio, si meteria la parte. Vene domino Nicolao Sovergnan, canonico di Udene, fiol di domino Antonio, con li bolzegini im piedi. Zonse horra con letere ai cai di X di suo padre, qual con li cai fo aldito; disse, la Patria è persa, e sier Alvixe Gradenigo, luogotenente, era eri venuto a Maran. I nimici....., fanti 12 milia et cavali, erano 5 mia vicino a Udene acompagnati da 8 castela-ni rebelli, qualli li vanno menando per la Patria, et dimandò alcune provision, e si legni Gradiscila etc., et subito fo expedito con lelere et quello el volse, e si ritornò. Di Maran fo letere dii podestà. Come domino Baldisera di Scipion e il resto di cavali, erano lì, è partiti per Gradiscila dal provedador etc. Vene il canzelier di Damian di Tarsia, è a la Mota, con letere sue e dii podestà, sier Marco Antonio Manolesso, voi, il resto di la compagnia di dito Damian si expedissa, perchè eri eli am combatè con i nimici, e si prevalselo, el per colegio fo ordinà a sier Luca Trun, executor, ne spazi altri 100 fanti, et cussi ozi feno la mostra e deleno li danari et li mandono via ; ma sier Marco Contarmi, fo mandato per colegio ivi proveditor, ozi el vidi in questa terra, im piaza di San Marco, dice, zonlo che ’1 fu de lì ave una letera dii colegio, subito dovesse ritornar indriedo, et cussi era partito per obedir, dicendo, à nova, quelli citadini, fo qui in colegio, aversi reso, e il podestà è partito, qualli è lì longi, et quel Carleto etc. In questa-matina li cai di X steteno in colegio più di 4 borre, credo fonno sopra la relation di 12 deputadi su li sexlieri, che eri fono insieme con li cai, et li portono le scrition di homeni, sono in la terra, etc. E nota, è assa’ forestieri in questa terra. È da saper, dii sestier di Santa f, per il colegio con li cai di X, fo electo, in loco di sier Donà Marcello, era stato amalalo, sier Alvise Sanudo, fo provedador al sai, quondam sier Lunardo, el qual etiam lui era stà amalato, et si excusoe, et elexeno, in loco suo, sier Donado da Leze, venuto consier. di Cypro, quondam sier Priamo, qual introe con li altri. Dì Roma vene letere, di 13. Bone letere, il sumario scriverò qui avanti ; e, si dice, la liga è quasi conclusa : Papa, Spagna, Ingaltera e la Signoria conira Pranza, e altre particularità, come dirò poi.