18? MDXI, MAGGIO. 188 molti straparlava di tal rossa, dicendo, è mal ama-zar un zenthilomo, che à amazato uno a Trevixo, li cai di X mandono amonir molli, che non parlas-seno. Noto. La venula di Zuam Forte fo per aver uno prexom per dar a l’incontro, e rlscatar suo fiol, è prexon in man de’ inimici, et li fo dato ducati 100 di sovenziom, et ave il dito prexon, richiese. Disse: I nlmici sono homeni d’arme 1600, fanti 8000; nostri sono in (ulto, con quelli dii papa, homeni d’arme ...., fanti X milia. Item, quando il campo nostro si levò per andar ad alozar al ponte di Reti, i riimici si messene in ordinanza per dar per Rancho, come fu fato a la rota di Trevi; ma nostri tempori -zono, et lhorn, credendo non venisseno, se disarmo-no. Item, il Cardinal Grassis da Bologna era andato a la montagna, per far provision di fautarie e zente, et mantenirli in fede. Noto. In questi zorni, per le letere di la corte, il papa havia expedito a l’imperador pre’ Lucha di Renaldi, per ritornar su le pratiche di lo acordo, et mandava etiam il signor Constantin Amiti ; el qual imperador, si dize, è zonto a Yspurch. Item, lo episcopo di Scozia, orator, partì di Bologna, et andò a trovar il roy di Pranza a Lion, per veder di tratar qualche bon adatamento. Da poi disnar fo colegio di savij per tratar sul marcha’ dii Gixi, el qual par sia renitenle in concluderlo etc. Diiprovedador Griti, da Montagnana. Come nostri haveano auto el ba'stion di la Croxeta, vicino a Lignago, videlicet robato, et andatovi con le barche ; et sier Andrea Bondimier, capetanio zeneral ini Po, era con le barche a la Badia, etiam si ope-roe ; in la qual Croxeta era fanti...., et nostri l’ave et lì messe pressidio. Di la corte, di Bavena, pene letere di V ora-. tor nostro, di 20. il sumano di le qual scriverò poi. Dii capetanio zeneral ini Po, sier Andrea Bondimier, date a la Badia, a dì 19. Come, zonto a borre “22, eri, a l’Anguilara, vene uno messo dii provedador zeneral Griti, con letere. L’impone resti lì, fino li lazi intender altro; e poi, questa malina, ave novo bordine di andar di longo, e cussi, a bore ventiuna, li parlò e li disse, andasse subito a Zello, e slar questa note lì, et dimane, a bona borra, si partisse per Castel Nuovo, dove troveria el capetanio de le fontane, et cussi exequirà. Dii dito, apresso le Torete, a dì 20. Di! zon-zer lì. e, trovato il capetanio di'le Cantane, delibero- no domane, a bona hora, levarse di qui e andar a la impresa di la Croseta, dove è poche persone den-Irò, e spera di averla; et hanno mandato per do falconeti, in caso si rendesseno dificell. Questa note manderà il suo armiraio, con barche 4, per tuorli i revelini. Item, à visto la rota fata a la Massa, larga quanto di Santa Lucia a Santa f; e, compita, sarà bona opera. A dì 23 mago. Da poi disnar fo tajato la testa 97* a quel greco, amazò, su la piaza di San Marco, il fiol di sier Thomà Michiel, el qual fo menà per canal grando su una piata, poi a Santa f, per terra, a eoa di cavallo; a San Marco in mezo le do coione, tajatoli la testa et poi squarlado. Fo pregarli et leto molle letere, et, di Hongaria, di l’orator nostro, non so il tempo, era amalato. Dii zonzer il re a Buda e lui orator, e se dia far una dieta. Item, il conte Pa'atin è fato nostro amico, et il Cardinal ystrigòniense fa optimo oficio, etc. Fu posto, per li savij, una letera a 1’ orator nostro in corte, ut patet. Presa. Fu posto, per li diti, far le exequie al corpo di fra’ Lunardo, quando parerà al colegio etc. Et nota, è venuto qui do soi nepoli, et, venuti in colegio, fono acharezati. Et al tardi, nel levar di! pregadi, vene letere di Ravena, di 1’ orator noslro, di 22, borre 23. Come, per do stafete, venute di Bologna, si ha, certo, a dì 21, borre ... di note, esser inirato in Bologna domino Hannibal Bentivòy; et il Cardinal Pavia, era legato ivi, esser ussite per una altra porta. Item scrive, il campo nostro non à ’uto mal, et è venulo a castel San Piero, vicino a Ymola. Et questa letera è breve, la qual le’ star tutto e! pregadi de malia vo-ja; è nova di grandissima importanza. Di Chiosa, di sier Alvixe Liom, podestà. Come, per alcuni venuti, ha questo intrar di Ben ti -voy im Bologna, e aver fato una crida, che perdonava a tutti, et che il campo nostro havia auto sinistro. Noto In questi zorni, di Padoa, fonno mandati de qui alcuni citadini padoani, qualli con li altri si presentavano a la bolla. A dì 24, la matina. Hessendo il zorno preparato di far L; exeeutiom dii consejo di X, in taiar la testa a sier Gasparo Valier, li soi parenti, sier Mariti Zorzi, dolor, sier M. riti Morexini, sier Alexandro . Gradenigo, fradelo di sua madre, e altri Valieri e amici, assa’ numero di zenthilomeni, andono a li avogadori di commi, sier Zuam Trivixan, sier Piero Contarmi, di Val San Zibio, el sier Nicolò Dolimi,