587 MDXI, SETTEMBRE. 588 Di Maran, dii podestà, di horre 2 di note, eri sera. Come è venuti do, qual dicono vien di campo et in conelusion par, quelli di Gradiscila haveano mandato in campo uno prete nel pavion di Antonio Sovergnan, la note avanti, a dir non si tra-zesse più, perchè voleano patizar, et manda li diti do, aziò la Signoria li examini, et cussi fonno exami-nati, qualli referiscono molte cosse di questo, e che el Sovergnan era in leto nel pavion e levò suso etc. Qual relatione fo leta ozi im pregadi, ma non creta; tamen si ha uno aviso di Thodaro dal Borgo, con-testabele, è a Maran, che in Aquileja è sta, scrive, i nimici bombardava Gradiscila, et che andoe per intender qualcossa de’ inimici. Fono lete le letere di Roma, di 13; il sumario ho scrito di sopra. In conelusion, il papa non voi spender li 40 milia ducati al mexe per mità con la Signoria a He zente yspane, et dize, farà ben 1’ ora-tor di Spagna vera a bon camino, et altre cosse. Fu posto, per i savij ai ordeni, che la nave Ni-colosa, qual sora porto e va in Soria, habi zorni 8 di muda poi zonla a B inilo. Sier Batista Morexini, consier, messe XV, e cussi andò la parte di XV, et fu presa. Fu posto, por i savij, atento lo incendio di le le-. gne dii Corpus Domini, li sia dato stera 25 fermento per non vi esser legne di comun fuora, e cussi a l’Anoucia’ e di Santa f di la Zuecha, per esser poverissime et bone religiose, stera 25 per loco. Presa. Fu posto di suspender il debito »di sier Vicenzo • Pasqualigo, quondam sier Cosma, acciò fazi le sue raxon con la Signoria nostra, per mexi 4, ut in parte, et fu presa. . 308* Fu posto, per i consieri, elezer de presenli V savij ai ordeni per mexi 0 con 1’ autorità consueta,-et'presa, fo fato eletion, e, tolti numero 17, rimasene : primo, I37„ sier Lorenzo di Prioli, di sier Alvise, quondam sier Nicolò; 122, sier Alvise Bembo, el signor di note, quondam sier Hironimo, da San Mohiè; 122, sier Daniel Barbarigo, quondam sier Andrea; 122, sier Mafio Lion, fo savio ai ordini, quondam sier Lodovico ; 113, sier Domenego Piza-rnano, fo savio ai ordeni, quondam, sier Marco; solo, 10(j, sier Agustin Donado, io savio ai ordeni, di sier Ilironifno, dotor’. Cazete etiam, con titolo, sier Francesco Zen, de sier Alvise, qual ave !)0, et sier Andrea Arimondo, quondam sier Alvixe, 105 etc. Fu posto, per i savij, suspender il debito di sier Alvise d’ Armer, quondam sier Simon, per 4 mexi, rationibus ut in parte. E fu presa. Fu posto, per i diti, suspender il debito di sier Marco Orio, quondam sier Piero, etiam per 4 mexi, et fu presa; olia prima fo balotà la so grafia di pagar di.pro de’ imprestidi, e non fu’presa, et bora è stà posta e presa, acciò possi esser prova di la zonta. Di Chioza, di sier Alvixe Lion, podestà, vene letere, di ozi. Come per alcuni venuti, nominati in le letere, ha, che feraresi hanno armato una galia sotil, una fusla et 40 barche, et venule in bo-cha di Po; unde subito esso podestà à expedito una barella a sier Daniel Dandolo, patron a l’arsenal, verà con il Bajon, àvisarli, si slargino li marani in mar. Item scrive, aver etiam, le zente francese, erano alozate a Carpi, esser partite et vano in bre-xana. , Fu posto, per i savij tutti di colegio, atento questo aviso, che damalina do galie siano armate sotil per uno mexe sopra le qual vadi li patroni a l’arsenal, videlicet sier Francesco Arimondo e sier Domenego Capello per asegurar Chioza et le zente dii Bajon, yien. Fu presa. Le qual galie, urta d’esse damatina metti bancho. Item;, per colegio fo ordina a la fusta, andava a Pago, che subito si aviasse versso Chioza, e poi a la Catholicha per esser, insieme con la galia Pasqua-Iiga e li marani, vieneno etc. con le zente d’ arme e fantarie dii Baion, governador nostro. Di Padoa, di provedadori, di ozi. Chome haveano terminato mandar eri, et questa note si erano parliti una cavalchata di cavalli lizieri con il prove-dador di slralioti e il conte Guido Rangon e stra-tioti versso Soave per prender il signor Federigo di Bozolo, qual hanno, vien spesso a quella via. Di Trevixo, di sier Lunardo Zustignan, di eri, liore 19. Scrive, Trevixo è tanto fortifichalo che s’il fosse do exercili come quello de’ inimici non è da dubitar; e compiandossi quello è stà principialo atorno atorno, sarà la più brava forteza de tutta Italia. E avisa, che le fosse dentro via prima non valea niente e con uno lanzon si aria potuto saltar, ma horra è stà slargate 4 volte più horra di 30K quello erano fato, dal pe’ dii fosso tino suso con do man di lote tirade per linea, come fosse un muro, che mai fo visto si ben lavorato, e tuto con frasche e teren, de quello cavano, et è molto meio di repari di Padoa, e tuli li fossi è desfati, e parte di cavalieri, per slargar i fossi, si ha convenuto taiar. È stà ruinà tante case e chiexie, erano fino su lì fossi, e tutavia si disfa, eh’è una compassion, e potrà andar pareehij cavalli a par. Conclude, quella terra non